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Turni extra di infermieri e medici per smaltire liste d'attesa

di Redazione

Allo scopo di ridurre i lunghi tempi di attesa nella sanità piemontese rispettando il piano di recupero stabilito dal decreto ministeriale, nei prossimi sei mesi medici ed infermieri lavoreranno anche la sera e nei fine settimana per smaltire gli arretrati. Lo ha stabilito un patto siglato tra l'assessorato della sanità della Regione Piemonte e i direttori generali delle aziende sanitarie ed ospedaliere. Secondo l'accordo istituzionale raggiunto tra le parti, le ore che il personale dovrà lavorare in più rispetto al programmato saranno pagate in straordinario, come prestazioni aggiuntive.

Prestazioni aggiuntive di infermieri e medici per smaltire liste d'attesa

infermieri a lavoro

Nei prossimi sei mesi medici ed infermieri piemontesi dovranno lavorare anche la sera e nei fine settimana per smaltire gli arretrati.

La misura, volta a cercare di normalizzare le performance dei servizi pubblici che si occupano di cura ed assistenza dei cittadini piemontesi secondo gli obiettivi fissati dalla Regione, è stata decisa lo scorso venerdì in occasione dell'ultima riunione settimanale tra l'assessore alla sanità, Federico Riboldi, e i dirigenti delle Asl e Aou che si incontrano periodicamente per fare il punto della situazione nelle singole Aziende.

Per tentare di contenere i tempi di attesa delle prestazioni pubbliche, in Piemonte era già stata varata recentemente un'altra misura ossia la creazione della Ruas, l'unità centrale di gestione dell'assistenza sanitaria nonché dei tempi di attesa delle prestazioni pubbliche con l'individuazione di un unico responsabile regionale.

Si tratta sostanzialmente di un organo di controllo fortemente voluto dal governo nazionale sui territori al fine di contenere il disagio delle liste facendo rispettare criteri di efficienza nell'erogazione dei servizi e delle prestazioni.

Sono 311 i giorni di attesa all'ospedale “Mauriziano” per prenotare una prima visita endocrinologica mentre al “Martini” ce ne vogliono 262 per eseguire un'ecografia della tiroide. Per una visita gastroenterologica al “Maria Vittoria” bisogna aspettare 221 giorni e ben 417 per una mammografia al “Molinette”.

Si tratta di un primo passo per ridurre concretamente la forbice tra richiesta e offerta delle prestazioni, ha commentato la Regione sottolineando come il provvedimento sia stato reso possibile grazie alla collaborazione dei vari attori istituzionali coinvolti.

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