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Pubblico Impiego

Sanità, partite le trattative per rinnovo Ccnl 2022-2024

di Redazione

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La stagione contrattuale del pubblico impiego si è aperta partendo dai lavoratori della sanità, con la seduta in Aran del 20 marzo. Obiettivo? Migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri, ha commentato Antonio Naddeo, presidente Aran, a margine dell’incontro con i sindacati, che sono concordi su una questione nodale: servono più soldi.

Aran: Obiettivo è migliorare condizioni di lavoro infermieri

Tavolo delle trattative per il rinnovo del Ccnl 2022-2024

Obiettivo è migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri. Così il Presidente dell'Aran, l'Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, al termine del primo incontro con i sindacati per l'avvio delle trattative sul rinnovo del Ccnl Comparto Sanità che si è tenuto nel pomeriggio di mercoledì 20 marzo.

La trattazione interessa oltre mezzo milione di lavoratori del Sistema Sanitario nazionale, oltre la metà sono infermieri. Riguardo alle condizioni di lavoro c'è senz'altro margine di miglioramento attraverso alcuni istituti del contratto su cui ci sono indicazioni nell'atto di indirizzo, ha commentato Antonio Naddeo riferendosi all'ordinamento professionale, all'area delle elevate qualificazioni, ad alcune indennità e al sistema degli incarichi che erano già state previste nell'ultimo contratto 2019-2021.

Le indicazioni nell'atto di indirizzo - ribadite oggi dal presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Marco Alparone, che ha partecipato alla riunione - andranno tuttavia verificate in termini di impatto finanziario poiché, con il previsto 5,78% di aumento stipendiale, dobbiamo fare fronte sia agli incrementi dei salari sia agli incrementi delle varie indennità che ci sono in questo Ccnl. Dovremo altresì valutare la possibilità di finanziare il miglioramento delle condizioni lavorative, ha specificato.

Il presidente dell'Aran ha spiegato che durante la riunione i sindacati hanno espresso con estrema chiarezza le varie problematiche della categoria che perdurano irrisolte da anni, come le difficili condizioni lavorative, la mancanza di personale e la scarsa attrattività che riguarda soprattutto la professione infermieristica.

Su alcuni di questi aspetti importanti per gli operatori sanitari e in generale per tutto il sistema salute, il contratto tuttavia non può incidere, ha sottolineato Naddeo riferendosi in particolar modo al problema della carenza di personale. Esso va inquadrato più come un tema di carattere organizzativo che contrattuale.

I sindacati hanno lamentato anche la scarsità di risorse previste per il rinnovo ma compito dell'Aran è fare i contratti nell'ambito del quadro di riferimento finanziario ricevuto e nel perimetro normativo dell'atto di indirizzo, ha ricordato Naddeo elogiando tuttavia il clima collaborativo in cui si è svolta la riunione. Ha altresì sottolineato l'importanza dei tempi, nel senso che l'Aran ha appena chiuso un contratto nel novembre del 2022 ed è ora chiamato a lavorare per il rinnovo 2022-2024. Contiamo di chiuderlo nel 2024 per rimanere nei tempi e recuperare il ritardo cronico delle ultime tornate. Non era mai accaduto che ci fossero le condizioni per un nuovo rinnovo dopo così poco tempo, ha sottolineato Naddeo anticipando che la prossima riunione si svolgerà indicativamente tra un paio di settimane.

Fials: condizioni di partenza trattativa sono a risorse insufficienti

In un contesto caratterizzato dalla pericolosità del fenomeno sempre più dilagante delle dimissioni dall'impiego degli operatori sanitari pubblici e da una domanda di assistenza sempre in crescita, la Fials ritiene fondamentale lavorare insieme per studiare nuove strategie di attrazione e fidelizzazione del capitale umano, consapevoli che solo attraverso uno sforzo congiunto si possa invertire la rotta e garantire un futuro sostenibile per la sanità italiana.

Bisogna investire più risorse economiche per rendere il settore sanitario un luogo attraente e gratificante per i professionisti che vi operano - afferma il Segretario Generale Giuseppe Carbone - Le condizioni di partenza della trattativa sono a risorse insufficienti, le aspettative dei lavoratori sono tante e necessitano di incrementi economici che rendano praticabili gli impegni assunti nell'atto di indirizzo per il rinnovo contrattuale del triennio 2022-2024 per il comparto sanità. Le professioni sanitarie, in particolare, sono disamorate per quanto offerto dalla attuale e antiquata organizzazione del lavoro, dal mancato 'appeal' professionale ed economico e dalla scarsa visibilità sociale. È necessario quindi trovare lo spazio affinché tutti i professionisti realizzino le loro aspettative.

La nostra visione - continua carbone nella nota - è orientata verso l'innovazione e lo sviluppo delle competenze di tutto il personale sanitario, compresi i lavoratori dei ruoli tecnici ed amministrativi che sono fondamentali per il corretto funzionamento della macchina amministrativa nel settore sanitario. Siamo fermamente convinti che la contrattazione del CCNL debba essere improntata a uno sguardo concreto e innovativo, che tenga conto delle sfide e delle opportunità presenti nel contesto sanitario attuale. Lavoreremo per garantire che le condizioni contrattuali riflettano l'importanza e il valore del lavoro svolto dai professionisti sanitari in ogni ambito.

La Fials ha già trasmesso ad Aran la Piattaforma per il rinnovo del Contratto del Comparto Sanità 2022-2024, che include una serie di proposte concrete per migliorare le condizioni di lavoro nel settore sanitario. È fondamentale che le bozze di modifica vengano trasmesse tempestivamente per consentire un contributo qualificato da parte dei rappresentanti dei lavoratori.

Petriccioli (Cisl Fp), Dare seguito a valorizzazione normo-economica del personale sanitario

L'apertura delle trattative per il nuovo Ccnl della Sanità Pubblica è una buona notizia per tutto il personale. A comunicarlo, in una nota stampa, è il Segretario Generale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, a margine dell'apertura, presso la sede Aran, delle trattative.

Come organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa nel comparto - prosegue -, sentiamo la responsabilità di veicolare tutte le esigenze del personale che, in questi anni, ha fronteggiato le molteplici e annose sfide, specialmente durante e in seguito all’emergenza covid-19.

La nostra priorità - specifica - è quella di migliorare le retribuzioni del personale che opera nel sistema sanitario nazionale; favorire le progressioni di carriera e rivedere il sistema degli incarichi, con l'obiettivo di avvicinare progressivamente l'Italia all'Europa sul livello medio delle retribuzioni; soprattutto, riconoscere e valorizzare le diverse specificità, proseguendo in quel percorso, già avviato nel precedente contratto, che mira ad una progressiva ridistribuzione degli adempimenti tra dirigenza medica e professionisti sanitari del comparto, in un’epoca in cui il ruolo dei professionisti, sempre più specialistico, è divenuto centrale nel fornire risposte di salute ai bisogni dei cittadini.

L’aumento complessivo dei salari - conclude Petriccioli - è un obiettivo che resta essenziale per la salvaguardia del mercato del lavoro nel settore e per arginare la fuga dei nostri professionisti verso altri paesi dell'Eurozona, una tendenza che sta crescendo ogni anno e che avvantaggia le economie degli altri Paesi. Vogliamo sfidare Governo e Parlamento ad essere compartecipi di un cambiamento che riteniamo non più rimandabile.

Sanità: Fp Cgil e Cgil, servono più risorse sul Contratto

Il tavolo sul rinnovo del Ccnl 22/24 della sanità pubblica comincia in salita vista la scarsezza di risorse. Così la segretaria generale Fp Cgil Serena Sorrentino e la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David, in una nota post incontro.

Il tema delle risorse è cruciale per noi. È condivisibile ragionare di valorizzazione professionale, condizioni di lavoro e revisione delle indennità, ma per noi rimane cruciale il tema degli incrementi salariali. Leggiamo di cifre sui giornali che non solo non sono soddisfacenti ma che non tengono conto che toccare anche solo una delle questioni poste da noi, e in gran parte contenute anche nell’atto di indirizzo delle Regioni, a partire dal necessario aumento del valore degli incarichi all’estensione degli stessi, alla valorizzazione di nuovi profili professionali, alla maggiorazione di tutte le indennità a partire da quella di specificità infermieristica, che va aumentata e equiparata anche per le ostetriche, e quella di tutela della salute e del malato, significa spendere parte di quel 5,78 su altri capitoli abbassando il valore degli incrementi salariali.

Inoltre, vanno incrementati e sbloccati i fondi della contrattazione decentrata, e va soprattutto garantito un orario di lavoro adeguato e che consenta di conciliare vita e lavoro, il diritto alle ferie e l’aumento dei congedi. Per fare tutte queste cose quel 5,78 diventa sempre meno, quindi, ci sarà sempre meno incremento del salario. Il datore di lavoro pubblico, a differenza del privato, ha deciso di stanziare risorse che coprono solo un terzo dell’inflazione cumulata nel triennio 22/24: come si può pensare di rinnovare il CCNL della sanità pubblica senza ulteriori interventi?, proseguono Sorrentino e Re David.

Il governo ha fatto molti proclami ma ora i nodi vengono al pettine: dica se vuole dare risposte ai lavoratori pubblici o no. Non basta partire dalla sanità nell’apertura dei tavoli per dare il giusto riconoscimento ai professionisti e operatori sanitari, bisogna dargli salario e miglioramento delle condizioni di lavoro, per questo continueremo la mobilitazione visto che non ci rassegniamo alla risposta dell’Aran che bisogna accontentarsi di quello che il Governo ha deciso unilateralmente, concludono.

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Commenti (1)

cogi1967

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13 commenti

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#1

Se per svegliare i sindacati ci voleva un governo di destra allora che permanga.