Pubblico Impiego
La Regione taglia l’80% dei posti da infermiere a concorso, non ci sono bandi destinati agli operatori socio sanitari, agli infermieri e alla stabilizzazione dei lavoratori precari. Motivi espressi da Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, proclamando lo stato di agitazione del personale della sanità pubblica regionale. E aggiungendo: Potremo approdare anche allo sciopero
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Sindacati: Regione Lazio taglia l'80% dei posti da infermiere a concorso
Il Servizio sanitario del Lazio è in codice rosso
. Così in gennaio Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio. Pochi mesi dopo, comunicano – con una nota congiunta – di aver proclamato lo stato di agitazione del personale e di essere pronti allo sciopero.
Premettendo che nel bando di cui è capofila la Asl Roma 2 sono autorizzati meno del 20% dei posti da infermiere richiesti dalle aziende sanitarie. Del concorso per Oss non c’è traccia, così come di quello per infermieri dell’emergenza. Niente nemmeno sulle altre figure necessarie e neppure sulla stabilizzazione dei precari. Le carenze di personale stanno bloccando i servizi alla salute e la Regione Lazio continua a tenere fermi i concorsi, facendo di fatto saltare tutti gli accordi sottoscritti per colmare le voragini negli organici delle aziende
, i sindacati fanno presente che non assisteranno, fermi, a questo tracollo ai danni di lavoratori e cittadini
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Tanti problemi aperti, insomma. Dunque, i sindacati hanno comunicato agli organi preposti, inclusa la Prefettura, la proclamazione dello stato di agitazione di tutto il personale della sanità pubblica regionale. Precisando che se dalla Regione e dalle aziende non verranno soluzioni concrete, metteremo in campo tutte le iniziative di protesta possibili. Arriveremo anche allo sciopero, se si dovesse rendere necessario per tutelare i lavoratori e salvare i servizi alla salute per i cittadini
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Lazio, mancano 7mila infermieri
I segretari generali Cenciarelli, Chierchia e Bernardini spiegano che, ad oggi, la replica della Regione Lazio è uno schiaffo in faccia ai bisogni di un sistema sanitario in estrema sofferenza
. Quindi snocciolano una serie di numeri, facendo presente che nella delibera per il concorso da infermieri in capo alla Asl Roma 2, su 1.534 unità di personale richieste dalle aziende ospedaliere e sanitarie del Lazio, ne sono stati autorizzati 261, oltre l’80% in meno.
Di più: all’Umberto I su 220 posti vacanti ne saranno coperti 30, alla Roma 4 e Roma 5 appena 25 su 120, a Rieti 22 su 95, al San Camillo Forlanini 30 su 200, solo per fare alcuni esempi. Come già espresso dal presidente dell’Opi Roma, Maurizio Zega, nel Lazio mancano 7mila infermieri.
Omicron, aumentano i contagi tra i sanitari
Ormai è palese a tutti in quale stato drammatico versi la sanità laziale. Non c’è azienda in cui non si lavori sul filo del collasso
, lamentano ancora i sindacati. Segnalando le criticità che stanno esplodendo, a maggior ragione di fronte alla nuova crescita dei contagi Covid tra i sanitari.
E chiosando: La condizione del personale è ben oltre il limite della sostenibilità e dopo due anni e mezzo di stato di emergenza e carichi di lavoro massacranti, in molte strutture si è costretti a ricorrere alle prestazioni aggiuntive, mentre si parla di rimaneggiamento delle ferie e di raddoppio dei turni del personale
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