Un numero destinato ad aumentare nei prossimi quattro anni, quando per via dei pensionamenti e della messa a regime del Pnrr il fabbisogno di professionisti sanitari toccherà quota 11mila unità. I dati sull’emergenza vengono da Maurizio Zega, presidente dell’Opi Roma. È indispensabile mutare il paradigma
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Carenza infermieri, Zega (Opi Roma): numeri destinati ad aumentare
Il Lazio necessita di 7mila infermieri in più. Un numero cha potrà solo aumentare entro il 2026 nel momento in cui, a causa dei pensionamenti, il fabbisogno toccherà quota 11mila unità. Numeri snocciolati dal presidente dell’Opi Roma, Maurizio Zega, che rincara la dose.
La carenza di personale infermieristico è destinato ad aumentare ancora nei prossimi quattro anni poiché per la messa a terra del Piano nazionale di ripresa e resilienza serviranno altri 2mila professionisti, dal momento che ci dovrà essere un infermiere di famiglia/comunità ogni 3mila abitanti
, evidenzia Zega. Bisogna poi pensare che la popolazione invecchia e nei prossimi anni lo farà ancora di più – incalza il presidente dell’Opi Roma – e gli ospedali diverranno sempre più il loro punto di riferimento se non muterà il paradigma
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Parole che trovano piena condivisione del Nursind. Con il segretario provinciale di Roma, Stefano Barone, che sulla situazione del Lazio illustra: Considerando che il rapporto dovrebbe essere 1 infermiere ogni 6 pazienti per raggiungere l’obiettivo dell’abbattimento del 20% della mortalità, e che invece nella regione tale rapporto è mediamente 1 a 11, per avere un organico idoneo mancano tra le 3mila e le 4mila unità
. A questo va aggiunto che con l’estate alle porte – siamo a circa a tre settimane dal 21 giugno – la soluzione non può essere quella attuata a Natale e che si prospetta anche per i prossimi mesi: il blocco delle ferie per assenza di personale integrativo
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E ancora, né tantomeno quella degli anni passati, con chiusure e accorpamenti di reparti
, puntualizza ancora Barone, che non dimentica di citare il problema anagrafico (gli infermieri italiani sono sempre più anziani): Nel 2020 l’età media dei professionisti sanitari del Lazio era 55 anni
. La regione governata da Nicola Zingaretti, infatti, è sì tra quelle che hanno il maggior numero di infermieri al di sotto di 28 anni (a farle compagnia ci sono Lombardia, Campania, Puglia e Sicilia), ma è anche tra quelle che hanno il maggior numero di professioni sanitari over 58 (con l’Emilia Romagna che va a “sostituire” la Puglia in questa classifica).
Un allarme, quello della carenza di operatori sanitari nel Lazio, che anche Cgil, Cisl e Uil rilanciano da tempo. A questo proposito, già all’inizio dell’anno Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio – fortemente impegnati anche sul fronte delle Rsa ancora senza contratto – hanno diramato una nota congiunta denunciando una situazione emergenziale, che continua in modo costante da due anni a far affiorare la grave condizione del Servizio sanitario regionale. Non basta più ricorrere alle prestazioni in orario aggiuntivo e ai turni di straordinario
. Chiosando, in parallelo, che la carenza di personale affligge pressoché tutte le articolazioni della sanità pubblica regionale ed è diventata insostenibile
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