Ci vorrà tempo, probabilmente più di quello che si pensava all’inizio. O quello a cui pensava sicuramente il vicepremier Luigi Di Maio. Ma il governo gialloverde metterà mano alle pensioni.
Pensioni, tutte le misure al vaglio del governo
L’idea del governo gialloverde è quella di metter mano alle pensioni d’oro e su questo Di Maio vuole dare un colpo d’acceleratore. Lo ha confermato stamattina ad Agorà, su Rai Tre, quando ha detto che la proposta di legge sul taglio alle pensioni d'oroè pronta e sarà calendarizzata a settembre. E, ha spiegato Di Maio, non riguarderà solo i pensionati d'oro, gli ex manager di Stato, i grandi pensionati che da 4mila euro in su non hanno versato contributi e prendono pensioni anche da 20mila euro in su, ma anche i sindacalisti. Ci sono non pochi privilegi per i sindacalisti sulle pensioni. Sarà un provvedimento a 360 gradi che ridarà alle pensioni minime e toglierà alle pensioni d'oro.
Sindacalisti, il governo è pronto al taglio delle pensioni
Di Maio vuole intervenire sugli assegni sindacali, per cui negli anni passati si sono registrati aumenti anomali. Il tutto è frutto della contribuzione aggiuntiva versata dall’organizzazione sindacale al proprio militante. Contributi previsti dalla legge 564 del 1996. Ben 18mila sindacalisti ricevono quindi trattamenti Inps superiori alle somme versate. Da settembre, dunque, si prospetta un cambiamento almeno per quanto riguarda pensioni d’oro e pensioni dei sindacalisti.
Pensioni a quota 100
Il governo ha deciso: Quota 100 nel 2019, mentre per la Quota 41 si dovrà attendere il 2020. Quello della Quota 100 costituisce l’unico provvedimento con cui il governo, per ora, rivede la Legge Fornero. Salvini lo aveva annunciato: La Fornero sarà smantellata pezzo per pezzo. Si inizia dalla Quota 100. Ma che cos’è?
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