Governo non giri lo sguardo dalla difficile situazione del comparto sanitario
Il Segretario Generale Nazionale Cisl Fp, Maurizio Petriccioli
Segretario Petriccioli, la Cisl Fp giorni fa ha lanciato l’allarme sui contenuti del piano sulle liste d'attesa delineato dal Governo Meloni. Cosa vi preoccupa?
C’è il rischio che la montagna partorisca il topolino e non possiamo permettercelo. Ritenendo positiva l’attenzione che il Governo ha posto sulla materia, il decreto e il ddl volti a snellire le liste d’attesa nel settore sanitario e a cercare soluzioni alle diseguaglianze regionali e al fenomeno delle mobilità attive e passive, stando alle prime indiscrezioni, nei passaggi parlamentari dovranno dare una risposta completa alle numerose criticità legate alla carenza di personale .
Ad oggi è a rischio la completa messa a terra del PNRR , soprattutto in relazione alla sfida di ridisegnare una nuova sanità che metta assieme la filiera dei servizi sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali e sociali .
Quali interventi dovrebbe predisporre, a vostro avviso, il Governo in materia di Sanità pubblica?
L’Unione Europea, grazie al Next Generation EU, con i suoi 222 miliardi ha permesso di ridisegnare l’offerta dei servizi alla cittadinanza: dalle Case di Comunità, all’implementazione delle Centrali Operative Territoriali, dal potenziamento delle cure domiciliari e della telemedicina, allo sviluppo degli Ospedali di Comunità a gestione prevalentemente infermieristica .
Crediamo che questo investimento in infrastrutture e servizi debba avvenire in parallelo ad una chiara definizione dei percorsi di valorizzazione e crescita professionale degli oltre 540.000 tra professionisti sanitari, lavoratrici e lavoratori, riscrivendo le regole dell’ordinamento professionale, adeguando il sistema indennitario e procedendo ad una definizione dei nuovi profili utili ad enti e aziende del SSN .
Lo si può fare agendo in due direzioni: la prima, eliminando la misura antistorica introdotta con il decreto Madia che fissava all’art. 23, comma 2, del d.lgs. 75/2017 un tetto di spesa al salario accessorio, insieme a tutti i vincoli che gravano sulle amministrazioni come il riferimento al livello di spesa del 2004 ridotto dell’1,4% per quanto riguarda le assunzioni, misura che il Ministro ha annunciato di voler eliminare a partire dal 2025; la seconda, sfruttando le leve della contrattazione collettiva .
Al di là di ogni possibile riforma, il nodo risorse resta centrale per il rilancio della Sanità pubblica
Il Segretario Generale Nazionale Cisl Fp, Maurizio Petriccioli
Sì, assolutamente. È un dato ampiamente diffuso quello del processo di definanziamento progressivo che è stato portato avanti da tutti i governi, tecnici e politici, che si sono susseguiti in questi anni. Nonostante la lieve inversione di tendenza innescata dalla pandemia, il finanziamento complessivo resta il più basso tra i paesi Ocse .
A questo dato si aggiungono i 40 miliardi l’anno di spesa privata delle famiglie, in mancanza di risposte dal sistema pubblico. In un Paese dove aumentano costantemente le cronicità e le multicronicità, assistiamo ad una violazione chiara dei principi di equità e universalismo su cui si fonda il sistema sanitario pubblico .
Non voglio attribuire all’attuale Governo la responsabilità di questa situazione che ha, invece, una genesi antica e responsabilità equamente distribuite tra i diversi esecutivi che si sono susseguiti alla guida del Paese .
Sono consapevole che nessun esecutivo abbia la bacchetta magica e risorse illimitate per risolvere i problemi ma è quantomai urgente cominciare a concertare con i sindacati delle soluzioni strutturali che garantiscano la sostenibilità economica degli interventi e permettano di avviarci sul cammino delle riforme necessarie a non far morire d’inedia la nostra sanità nazionale
I provvedimenti che verranno presentati in Parlamento hanno ora bisogno di risorse per irrobustire molte delle positive misure annunciate dal Ministro nella giornata di ieri . Bisogna lavorare ad un nuovo Patto Sociale per assicurare l’erogazione uniforme dei Livelli Essenziali di Assistenza; procedere ad una riforma dei corsi di laurea e ad un sostanzioso piano occupazionale perché, al 2030, un terzo degli attuali occupati nel comparto andrà in pensione .
Il Governo sembrerebbe orientato a trovare risposte al problema delle liste di attesa anche nella sanità privata, cosa ne pensa la Cisl Fp al riguardo?
Non abbiamo preclusioni ideologiche perché significherebbe non riconoscere il ruolo che svolgono quotidianamente centinaia di migliaia di lavoratrici, lavoratori e professionisti che operano nei servizi privati e in accreditamento. Il sistema sanitario privato può giocare un ruolo importante nella risposta ai bisogni di salute del Paese ma serve più responsabilità sociale dai vertici delle aziende e più attenzione da parte del legislatore nel monitorare come vengono impiegate le risorse dei bilanci nazionali e regionali .
Come Cisl Fp, lo voglio dire chiaramente, ci aspettiamo che i provvedimenti contengano al loro interno una “clausola sociale” che obblighi i soggetti che operano in accreditamento a rinnovare i contratti collettivi parallelamente ai rinnovi pubblici e l’obbligo di prevedere anche i medesimi requisiti organizzativi e di organico del settore pubblico
Se la “clausola sociale” non sarà presente, annunciamo fin da ora che porteremo avanti, sui gruppi parlamentari, tutte le iniziative di pressione che riterremo utili ad ottenere l’inserimento con un apposito emendamento .
Ripeto: non lo chiediamo per una preconcetta posizione ideologica. Abbiamo già proclamato uno sciopero nazionale di tutto il comparto AIOP e ARIS per il prossimo 23 settembre , perché la situazione è divenuta insostenibile. In queste strutture operano donne e uomini con contratti scaduti da tempo : il Ccnl sanitario è stato sottoscritto ormai quattro anni fa, con vigenza 2016-2018; il Ccnl del personale delle case di riposo e Rsa è scaduto da oltre dodici anni. Una vera e propria mortificazione del lavoro quotidiano e della professionalità delle persone che lavorano nel settore privato .
Ritengo che il Governo non possa voltarsi dall’altro lato per non guardare la difficile situazione che il comparto sanitario e le operatrici e gli operatori stanno attraversando. I provvedimenti annunciati possono rappresentare un buon primo passo e, come Cisl Fp, faremo la nostra parte per rafforzarne i contenuti a tutela delle persone che rappresentiamo .
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