Parte tra le polemiche il piano contro le liste attesa, approvato in Consiglio dei ministri, che ha dato il via libera sia a un decreto legge sia a un disegno di legge. Due diversi provvedimenti che per il ministro della Salute Schillaci sono frutto di un lavoro che ci ha visti confrontare con Regioni, ordini professionali e associazioni dei cittadini
. Ma proprio le Regioni, chiamate ad applicare la maggior parte delle misure, ribadiscono l'assenza di concertazione
. Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute per Conferenza delle Regioni che già da ieri aveva riferito una posizione critica delle Regioni, conferma il giudizio negativo definendolo un decreto astratto e privo di coperture
. Con l'aggravio di un mancato confronto.
Liste d’attesa. CdM vara un decreto ed un disegno di legge
Per difendere i provvedimenti è scesa in campo anche la premier Giorgia Meloni, che in un video sui social parla di passi in avanti molto significativi
, ricordando che tutti saranno chiamati a maggiori responsabilità
compresi i cittadini. Se non si dovessero presentare alla visita, senza disdire con un preavviso di due giorni, dovranno comunque pagare il ticket anche se in misura ridotta
. La premier, riporta Ansa, annuncia anche 60 milioni per i dipartimenti salute mentale.
Inevitabilmente un provvedimento come questo a pochi giorni dalle elezioni diventa terreno di polemiche. Critiche arrivano dal Pd: per la segretaria Elly Schlein non ci sono risorse sufficienti per abbattere le liste di attesa
, mentre per Debora Serracchiani un decreto legge a cinque giorni dal voto è solo fuffa elettorale
.
Il nodo è quello delle risorse - afferma l'ex ministro della Salute Roberto Speranza, oggi deputato del Pd -. Ogni riforma senza risorse, a quattro giorni dalle elezioni, è pura propaganda
. Bocciano le misure alcuni governatori: una palla immensa
per il presidente della Campania Vincenzo De Luca, un intervento di facciata senza risorse
per il collega toscano Eugenio Giani. I fondi servono sicuramente però ritengo che questo primo passo importante dia un segnale al sistema
è invece la valutazione del governatore del Lazio Francesco Rocca.
Sono due i testi nei quali si è sdoppiato l'intervento del governo
Da un lato - riporta sempre Ansa - il decreto legge, in tutto 7 articoli con una piattaforma nazionale per il monitoraggio, che dovrà dialogare con quelle regionali, nasce un Cup unico regionale o infraregionale con tutte le prestazioni disponibili del pubblico e dei convenzionati. Se le visite non vengono erogate nei tempi previsti dalle classi di priorità, viene garantita la prestazione in intramoenia o nel privato accreditato.
C'è il divieto di sospendere o chiudere le agende, si attiva un sistema di 'recall' che eviterà il fenomeno delle prestazioni prenotate e non effettuate. Si potranno poi fare visite ed esami anche il sabato e la domenica e in ogni azienda ospedaliera le ore di intramoenia non dovranno superare l'attività ordinaria.
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