Affrontare il tema delle liste d'attesa attraverso un decreto con 7 articoli risulta essere molto riduttivo. Questo problema dovrebbe essere in capo alle Regioni, non capisco perché il governo se ne è fatto carico. Attraverso questo decreto non ci saranno soluzioni. È un pasticcio che non risolve, ma complica ulteriormente il problema
. Così Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind, a margine dell'Assemblea nazionale unitaria "Insieme nel lavoro per la Salute", tenutosi a Roma giovedì 6 giugno.
Bottega: Detassazione prestazioni aggiuntive non conviene a personale
Bisogna intervenire sulla capacità prescrittiva che continua ad essere in aumento. Quindi aumentano tantissimo le prescrizioni ed è un cane che si morde la coda
.
Per questo, continua Bottega, chiediamo al governo da tempo di rivedere le regole dell'esercizio professionale delle professioni sanitarie, 22 professioni sanitarie oltre a quella medica, se le visite di controllo le potesse fare anche l'infermiere, o l'ortottista al posto dell'oculista, si libererebbe tempo al medico per ridurre le liste d'attesa
.
Inoltre, aggiunge il segretario nazionale Nursind, la detassazione delle prestazioni aggiuntive non è conveniente per il personale di comparto, per gli infermieri significa perdere il taglio del cuneo fiscale. O ancora, basta un monitoraggio per risolvere il problema delle liste d'attesa?- chiede - Perché non c'è un euro
.
L'articolo che riguarda la possibilità di acquisizione del personale non dice nulla di nuovo rispetto a quello che diceva il decreto Calabria - precisa Bottega - anzi, abolendo parte di questo decreto, si rischia di riportare in auge i vecchi vincoli assunzionali. Questo in fase di conversione dovrebbe essere chiarito
, conclude.
fonte Agenzia DIRE
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