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Emilia Romagna, accordo sindacati: 300 stabilizzazioni nel 2018

di Redazione

Pubblico Impiego

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Nuova infornata di assunzioni in sanità in Emilia-Romagna. Il governatore Stefano Bonaccini ha firmato oggi un accordo con Cgil, Cisl e Uil che prevede nel 2018 la stabilizzazione di 851 lavoratori (di cui 300 infermieri) a cui si aggiungono 160 dirigenti sanitari, in applicazione della legge Madia sulla pubblica amministrazione, con un investimento che oscilla fra i tre e i quattro milioni di euro.

Sanità, l'Emilia Romagna stabilizzerà altri 851 lavoratori nel 2018

firma accordo Regione ER e sindacati

Emilia Romagna, firmato il protocollo con i sindacati: Nel 2018 previste 851 stabilizzazioni di personale precario in sanità, 300 saranno infermieri

Le aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna dovranno ora avviare una ricognizione interna per arrivare entro il marzo prossimo alle prime stabilizzazioni, oltre a fare una prima pianificazione per il triennio 2018-2020.

Perché la Regione, come conferma oggi in conferenza l'assessore alla Sanità, Sergio Venturi, ha tutta l'intenzione di proseguire con nuove assunzioni anche nei prossimi anni.

Finora, tra il 2016 e il 2017, con l'accordo firmato alla fine dell'anno scorso, la sanità dell'Emilia-Romagna ha già visto la chiamata a tempo indeterminato di quasi 5.000 persone nel complesso (tra questi, 1.185 dirigenti medici e 1.936 infermieri), di cui 1.450 stabilizzazioni.

Per il solo 2017, la Regione ha investito circa 22 milioni di euro in più per il personale sanitario. E altre assunzioni potranno arrivare nel corso del nuovo anno, oltre a quelle già previste, spiega Licia Petropoulacos, direttore generale della Sanità in viale Aldo Moro.

Il protocollo firmato oggi coi sindacati prevede anche la creazione di un osservatorio, che dovrà monitorare l'andamento delle stabilizzazioni e delle assunzioni anche future. 

Orgoglioso Bonaccini: Non so cosa debba fare di più un'istituzione - afferma il presidente - per dimostrare che irrobustiamo un comparto come la sanità, che dopo anni di blocco del turnover aveva bisogno di più personale e di più giovani, dando anche prospettiva e respiro al futuro di molte famiglie.

Inoltre, sottolinea Bonaccini, diamo attuazione al Patto per il lavoro dando un forte contributo all'abbattimento del precariato. Rivendico con orgoglio questa relazione con le parti sociali. Infine, continuiamo a garantire la qualità di una delle sanità pubbliche migliori al mondo, tenendo insieme qualità e quantità. Grazie anche alla centrale acquisti Intercenter e all'efficienza in sanità, abbiamo liberato risorse per assumere personale. Ora la sfida è ridurre i tempi d'attesa dei ricoveri programmati per gli interventi e migliorare i Pronto soccorso.

Dopo quello del 2016, questo accordo di fine anno sta diventando una bella abitudine - commenta Venturi - in due anni abbiamo cambiato l'8% delle figure professionali. Siamo arrivati a 61.000 dipendenti, sono numeri che non avevamo neanche prima della crisi.

Facciamo un servizio alla qualità della sanità in Emilia-Romagna, ma più in generale anche alle famiglie e all'economia di questo territorio. Vorremmo che i nuovi assunti fossero anche testimonial e raccontassero il loro percorso. È manodopera giovane, in media 30-35 anni, e sono sicuro che il nostro esempio sarà seguito da altre Regioni. Siamo i primi a battere questa strada con questi numeri, rivendica l'assessore.

Cgil, Cisl e Uil: Bene l'accordo, ma ora il rinnovo del contratto

L'accordo di oggi è un grande risultato. Ora manca solo la ciliegina sulla torta, ovvero il rinnovo del contratto. Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia-Romagna celebrano così il nuovo protocollo firmato con la Regione che prevede altre 851 stabilizzazioni in sanità, che si vanno ad aggiungere alle quasi 5.000 assunzioni fatte negli ultimi due anni (2016 e 2017).

Questo accordo è la prova provata della nostra capacità di confronto ed è un modo concreto di portare avanti le nostre istanze, sottolineano le categorie della Pubblica amministrazione di Cgil, Cisl e Uil.

In questo biennio - aggiunge Graziani - nel rapporto con la Regione abbiamo dimostrato che serve la determinazione, ma serve anche fare gli accordi. Non si può solo sbraitare, bisogna anche chiudere, altrimenti non si ottengono questi risultati. E quello di oggi è un grande risultato - ribadisce Paolo Palmarini della Uil regionale - quando si parla di contratti a tempo indeterminato, è un salto di qualità anche per l'economia del territorio. Anche per le prossime stabilizzazioni - aggiunge - andranno sempre privilegiate le figure professionali più a contatto con i cittadini.

Resta in sospeso la questione la questione precari degli Irccs

Rimane invece in sospeso il nodo dei precari degli Irccs, il cui rinnovo del contratto è a rischio. In Emilia-Romagna sono 350 e sono coinvolti, tra gli altri, anche i ricercatori del Rizzoli e del Bellaria a Bologna.

Sono stati inseriti in un comma della legge di bilancio - spiega l'assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi - quindi ora sono inquadrati come comparto, non come dirigenti medici. Questo era il primo passaggio. Il prossimo step arriverà con la chiusura dell'accordo sul rinnovo del contratto nazionale, che speriamo arrivi in tempi brevi, afferma Venturi.

Dopodiché andranno analizzate tutte le figure, che sono tante e diverse, per trovare una soluzione che sarà il più possibile personalizzata, spiega l'assessore.

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