Sono 7.000 i sostenitori della petizione lanciata da Nursing Up per chiedere la modifica del nuovo contratto del comparto Sanità siglato il 23 febbraio scorso da Cgil, Cisl e Uil, mentre gli infermieri erano in sciopero a Roma.
Contratto, Nursing up lancia la petizione
Con questo strumento di democrazia diretta, chi firma sulla piattaforma Change.org fa sentire la propria voce a coloro che hanno proposto e sottoscritto un Ccnl che penalizza di fatto gli infermieri italiani, una categoria che aspettava da nove anni un trattamento diverso. É quanto dichiara Antonio De Palma, presidente di Nursing Up.
I professionisti sanitari si meritavano almeno di essere valorizzati come tali- prosegue De Palma - invece in questo contratto vengono sancite delle palesi ingiustizie nel silenzio generale. Ed è per questo che abbiamo chiesto loro di esprimersi affinché si riapra la contrattazione.
A non firmare il contratto sono stati anche Nursind e Fials, che ha recentemente spiegato le sue ragioni in una riunione della segreteria nazionale. A questo punto la Fials sottoporrà il testo della preintesa al giudizio dei propri iscritti e di quanti vorranno esprimere le proprie valutazioni, nelle diverse assemblee di base, chiederà incontri con gli attuali ordini delle professioni sanitarie, chiederà un incontro al presidente del Consiglio pro-tempore per rappresentare le ragioni dei lavoratori del comparto sanità e un incontro con la Conferenza delle Regioni.
A quel punto Fials dice che valuterà tutte le iniziative utili per pervenire ad un sostanziale miglioramento del testo della preintesa, a partire dall’incremento delle risorse economiche, prima della eventuale firma definitiva sul Ccnl.
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