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Ccnl Sanità, incalza il negoziato per il rinnovo

di Redazione Roma

Pubblico Impiego

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Prosegue la trattativa per il rinnovo del Ccnl del comparto Sanità. L’incontro di ieri è stato preceduto dall’invio, da parte dell’Aran, di una proposta di revisione del sistema della retribuzione, del sistema delle indennità, del lavoro straordinario, della pronta disponibilità, del trattamento economico nel nuovo sistema di classificazione. Non accettabile sia per i contenuti normativi sia per quelli economici. Così la Fials ha etichettato la proposta, mentre il segretario nazionale del Nursind, Bottega, parla di testo ancora molto lacunoso sugli importi nonché peggiorativo del precedente in talune parti. Sulla stessa linea il Nursing Up, secondo cui non si può ancora parlare di una vera e propria svolta. E ancora, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl: Abbiamo presentato una serie di proposte che continuano a costituire un elemento cardine della nostra posizione contrattuale unitaria. La trattativa tra le parti proseguirà giovedì 3 febbraio.

La posizione di Nursind

A distanza di una settimana, ieri sul tavolo della trattativa è approdata la bozza inerente il Ccnl, con i primi riscontri economici in rapporto al lavoro straordinario, alla pronta disponibilità, all’indennità del lavoro notturno. Ma per quanto pervenuto al tavolo nella giornata di ieri il Nursind non sente di esprimere un parere positivo. A questo proposito, il segretario nazionale, Andrea Bottega, spiega: Il testo è ancora molto lacunoso sugli importi e sembra peggiorativo del precedente contratto in alcune parti. Quindi entra nel dettaglio. A partire dalla pronta disponibilità, laddove nella nuova bozza, ancora una volta, in merito al numero delle pronte disponibilità resta la locuzione “di norma”, che non pone un limite temporale mensile. Viene quindi precisato che l’indennità oraria della pronta disponibilità prevede un aumento di soli 28 centesimi l’ora, con una remunerazione diversa in relazione al numero di ore annuali lavorate. Abbiamo chiesto che il riposo compensativo avvenga con debito orario e che i giorni entro cui recuperare le 11 ore di riposo siano 3 e non 6.

E ancora, focus sui capitoli relativi al lavoro straordinario (la bozza fissa la cifra dello straordinario, non legato alle fasce ed alle categorie, con una cifra uguale per tutti, senza differenziazione tra le professionalità. Questo penalizza i lavoratori della categoria D e Ds), al trattamento economico (l’indennità di qualificazione professionale diventa un assegno “ad personam” non riassorbibile che quindi i neo assunti non avranno) nonché al festivo infrasettimanale (nella nuova bozza, resta precluso ai turnisti, il pagamento del festivo infrasettimanale). Quindi il segretario nazionale del Nursind affronta il capitolo contrattuale relativo al lavoro notturno e all’indennità di servizio: La bozza prevede l’aumento dell’indennità notturna di soli 26 centesimi. Ancora una volta, l’erogazione dell’indennità di servizio è legata al numero equilibrato di turni tra mattina, pomeriggio e notte, per un minimo di 10 turni. Non è prevista una differenziazione tra chi lavora nei servizi aperti 12 ore o nei reparti aperti 24 ore. L’indennità di terapia intensiva non è più cumulabile con l’indennità di malattie infettive. E per quanto attiene all’indennità di specificità infermieristica? Bottega replica che stando ai calcoli previsti dal contratto (conto annuale 2020 mentre la legge si riferiva al conto annuale 2019) la cifra annua lorda è più bassa di quella da noi prevista. Ragione per la quale abbiamo chiesto un approfondimento sulla platea beneficiaria e sulla modalità di calcolo.

La posizione di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl

Come detto, nella giornata di ieri la trattativa per il rinnovo del Ccnl del comparto sanità è stata preceduta dall’invio, da parte dell’Aran, di una proposta di revisione del sistema della retribuzione, del sistema delle indennità, del lavoro straordinario, della pronta disponibilità e del trattamento economico nel nuovo sistema di classificazione. Premessa la doverosa necessità di approfondire – e sviscerare – le possibili ricadute determinate da un’eventuale applicazione dell’ipotesi formulata, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl mettono nero su bianco quelle che sono le prime considerazioni in merito:

  • L’urgenza di garantire una complessiva valorizzazione delle diverse indennità che al momento non sono state registrate nella proposta, fermo restando che qualsiasi eventuale ipotesi di modifica del sistema delle indennità o degli altri istituti legati a quote di salario accessorio avvenga nel rispetto delle stesse somme attualmente corrisposte ai lavoratori che le percepiscono, al netto di eventuali condizioni di maggior favore derivanti dagli sviluppi della contrattazione nazionale.
  • La necessità che la ridefinizione del sistema delle indennità colga le profonde modifiche intervenute in questi anni nell’organizzazione dei servizi ospedalieri, territoriali e della sanità penitenziaria.
  • I fondi contrattuali non possono e non debbono farsi carico dei costi dello straordinario e dei servizi di pronta disponibilità in relazione all’uso distorto di tali istituti, utilizzati spesso per coprire carenze organiche nelle aziende.

Altresì, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl riportano una serie di proposte che continuano a rappresentare un elemento fondamentale della posizione contrattuale unitaria:

  • Un sistema degli incarichi che preveda per l’Area dei professionisti della salute e dei funzionari l’attribuzione obbligatoria di un incarico a tutti questi lavoratori e che, nel contempo, assicuri la certezza che, una volta ottenuto l’incarico, anche tramite passaggio al livello superiore a quello di base, al professionista debba essere confermato o attribuito, al momento del rinnovo, lo stesso incarico o un incarico di pari valore economico.
  • Lo sviluppo e l’evoluzione del sistema degli incarichi previsto dal Ccnl 2016/2018, con il mantenimento e la valorizzazione degli incarichi di funzione organizzativi e professionali (coordinamento, di professionista e di esperto per l’area sanitaria, anche nel rispetto di quanto previsto dalla Legge n. 43/06).
  • La Laurea Magistrale non può essere il requisito per gli incarichi di funzione e di posizione.
  • Il salario di fascia acquisito non può essere trasposto e riassorbito all’interno del nuovo sistema di progressioni di carriera del “differenziale economico di professionalità”, al fine di non svantaggiare i lavoratori con maggiore esperienza ed anzianità di servizio.

Ad ogni modo, l’intento condiviso è di chiudere in tempi brevi – e, soprattutto, nel migliore dei modi per i lavoratori e le lavoratrici – la trattativa con l’Aran. Soprattutto, come pochi giorni fa ha affermato il segretario nazionale Fp Cgil, Michele Vannini, il contratto dovrà necessariamente riconoscere tutti, trovando per diverse professioni e aree di lavoro strumenti dedicati di valorizzazione.

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