Intervistato da Nurse24.it, il segretario generale Fials, Giuseppe Carbone, pur ritenendo condivisibile
il contenuto della lettera che Fnopi ha inviato alle istituzioni, ritiene che questo manifesto – anche per le tempistiche con le quali è stato pubblicato – non rappresenti il modo migliore per soddisfare le richieste dei lavoratori del comparto sanitario. Se la Fnopi è interessata a tutelare i diritti degli infermieri, deve avere il coraggio di mettere tutti (e nello stesso momento) i sindacati attorno ad un tavolo. Soltanto così ognuno potrà assumersi la propria responsabilità in merito alle iniziative da portare avanti a livello nazionale
, spiega Carbone. Che quindi si esprime sullo sciopero nazionale del 28 gennaio prossimo. È uno specchietto per le allodole, lo considero umiliante
.
Fials: disuniti non si ottiene nulla. Fnopi riunisca sindacati al tavolo
Nell’interesse della categoria siamo disposti a confrontarci anche con il diavolo. Abbiamo la massima apertura nei confronti di tutti, ma il contenuto del manifesto preparato e pubblicato dalla Fnopi, seppur condivisibile, non ci trova d’accordo su diversi aspetti
. Parla così il segretario generale Fials, Giuseppe Carbone, in riferimento alla lettera aperta che la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche ha scritto a Governo, Parlamento e Regioni, spiegando di non poter continuare a lungo a cercare mediazioni che non esistono
e dicendosi pronta a coagulare una risposta unitaria, a prescindere da appartenenze sindacali e politiche, da ruoli e posizioni
. Ed è proprio su quest’ultimo passaggio che Carbone tiene subito a precisare: Se la Fnopi è realmente interessata a tutelare i diritti dei propri scritti, non potendo proclamare scioperi o manifestazioni – seppur da questa lettera, che si rivolge agli operatori, emerge la sensazione di voler creare una sorta di movimento – deve avere il coraggio di porre i sindacati attorno ad un tavolo, tutti e nello stesso momento. A quel punto ognuno dovrà assumersi la propria responsabilità sul piano delle iniziative da portare avanti a livello nazionale
.
Strategie condivise, dunque, ma poi all’atto pratico la politica ha abbandonato la categoria? Certamente, si sono dimenticati di noi – replica Carbone – nonostante, come Fials, nel momento in cui si parlava della Legge di Bilancio, abbiamo interessato e impegnato i parlamentari nelle varie commissioni, divulgando una serie di documenti in merito. Poi però, se è vero che lavoratori del comparto sanitario vengono etichettati come “eroi”, lo è altrettanto che – quando si passa alle fasi della concretezza e del riconoscimento – vengono dimenticati
. Sull’appello della Fnopi (gli infermieri sono stati lasciati indietro dal governo Draghi
) si è espressa anche la deputata Elena Carnevali (Pd) nel corso del suo intervento alla Camera: Li abbiamo chiamati eroi, sostenuti e ringraziati ma non c’è ancora quel riconoscimento che gli operatori chiedono da tempo per quanto riguarda i loro processi di formazione e la possibilità di avere una carriera più valorizzata nel Ssn. E siamo tra i paesi che li remunerano di meno
.
Parole, queste, che è impossibile non fare proprie. E dunque, gli aumenti previsti dal contratto? Sono del tutto irrisori
, replica il segretario generale Fials, secondo cui c’è una strada che, in modo costruttivo, la Fnopi può percorrere. Quella di convocare tutti i sindacati firmatari, nello stesso momento, anche domenica prossima. Così, seduti attorno a un tavolo, possiamo discutere e, collettivamente, decidere le iniziative da intraprendere subito: firmiamo oppure no il contratto? E ancora, lo contestiamo? Se sì, occorrono delle dichiarazioni unitarie di sciopero? Infine, i sindacati che nelle fasi iniziali si sono espressi a favore delle richieste, impegnandosi anche in Parlamento e nelle commissioni, se la sentono oggi di bloccare la sanità e scioperare?
.
Interrogativi leciti, ma che esito finale si potrebbe avere? In conclusione uscirà una maggioranza che sostiene le richieste – precisa Carbone –, in grado di proclamare lo sciopero nazionale. A quel punto le Regioni e lo Stato dovranno finanziare il nuovo contratto, mentre allo Stato e al Governo spetterà il compito di trovare le soluzioni per le giuste richieste degli infermieri. E così avremo una chiusura positiva
. Intanto oggi si è svolto un ulteriore incontro nell’ambito della trattativa del rinnovo contratto Sanità. Nell’appuntamento dello scorso 13 gennaio, l’Aran aveva ha presentato ai sindacati la previsione di 5 aree di inquadramento, comprensiva dell’area delle elevate professionalità prevista dalla recente legge, invece delle attuali 6 categorie. E anche qui Carbone mostra alcune riserve. Non vorrei che si discutesse solo delle aree e non dei fondi, né che venissero finanziate – ad esempio – con i soldi previsti dallo straordinario. Come Fials condividiamo la proposta delle 5 aree, ma bisogna capire come interpretarle e organizzarle. Ci deve essere maggiore chiarezza
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