Passo indietro di Ausl Romagna sul progetto di pronta disponibilità anche per i servizi attivi 24 ore su 24 per compensare le carenze di organico. Dopo il vertice con i sindacati dello scorso 16 novembre, è stata confermata la sospensione del piano di sperimentazione. Si andrà verso l'adesione volontaria per la copertura di assenze improvvise.
Ausl Romagna, sospeso il piano di pronta disponibilità per infermieri
La pronta disponibilità obbligatoria, che prevedeva per gli infermieri la possibilità di essere chiamati a coprire turni rimasti scoperti in reparti e ospedali diversi dal proprio, non prenderà il via. La decisione è arrivata dopo l'incontro tra i vertici di Ausl Romagna e i sindacati, che si erano fin da subito opposti al progetto.
Con l'introduzione della pronta disponibilità per gli operatori sanitari - che l'azienda aveva specificato essere destinata a pochi casi critici
-, piuttosto che integrare gli organici - lamentavano i sindacati - si pensa di caricare il personale dipendente di ulteriore disagio e ulteriore lavoro
.
Così, dopo varie manifestazioni di protesta in presidio davanti alla sede legale dell'azienda, i sindacati hanno ottenuto lo stop al progetto: Dopo diverse proposte avanzate al direttore generale – spiegano in una nota – si è trovata la sua disponibilità a ricevere, da parte di Cgil, Cisl e Uil, proposte alternative basate sulla volontarietà debitamente valorizzata
.
La direzione quindi è quella della pronta disponibilità su base volontaria
, sottolinea per la Uil Luca Lanzillotti. I pilastri devono essere la volontarietà e la giusta valorizzazione economica – fa eco il segretario generale Fp Cisl Mario Giovanni Cozza –. Entro dieci o quindici giorni è previsto un nuovo incontro. Valuteremo ovviamente anche in base alle risorse in campo
.
Quindi ora al lavoro per discutere su un documento condiviso - scrive sui social il Nursing Up Emilia-Romagna - che preveda la giusta remunerazione per chi, su base volontaria, si renderà disponibile per la copertura di assenze improvvise
. Questo perché i circa venti euro previsti per il turno di pronta disponibilità (da sommare agli straordinari in caso di chiamata effettiva) non sono giudicati sufficienti.
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