Stomie
I vantaggi sono molteplici e riguardano: il recupero della continenza (in media 48 ore), la riduzione del meteorismo, la riduzione degli episodi di dermatiti da contatto, la riduzione dei costi gestionali, e il miglioramento del paziente a livello psicologico. Può essere eseguita quasi subito dopo l’intervento, ma in genere è meglio attendere almeno 15 giorni per dare modo alla stomia di consolidarsi maggiormente.
L’irrigazione è indicata fondamentalmente nelle colonstomie terminali sinistre, per la presenza di feci solide e corpose, nelle trasversostomie è indicata solo in casi particolari e deve essere eseguita con la massima cautela.
È controindicata quando il paziente presenta inabilità psicofisiche, handicap (cecità o mutilazione), malattia di Crohn, diverticolosi, enterite da radioterapia, colon irritabile, complicanze stomali (stenosi serrata, ernia, prolasso, ecc.).
I vantaggi sono molteplici e riguardano: il recupero della continenza (in media 48 ore), la riduzione del meteorismo, la riduzione degli episodi di dermatiti da contatto, la riduzione dei costi gestionali, e il miglioramento del paziente a livello psicologico. Può essere eseguita quasi subito dopo l’intervento, ma in genere è meglio attendere almeno 15 giorni per dare modo alla stomia di consolidarsi maggiormente.
L’esecuzione di questa tecnica è semplice: si tratta in pratica di un enteroclisma eseguito con modalità ed attrezzature specifiche.
Esecuzione irrigazione trastomale
- Preparare il materiale occorrente per l’igiene e lo smaltimento dei rifiuti;
- Preparare la sacca per l’irrigazione (il SSN fornisce gratuitamente il set completo), assicurarsi che il cono sia ben posizionato e che il regolatore di flusso sia completamente chiuso;
- Riempieri la sacca con 1.000 ml di acqua tiepida. Accertarsi della temperatura dell’acqua (tra 1 36° 37° C.)
- Aprire il regolatore di flusso e lasciare defluire l’acqua nel tubo per eliminare eventuali bolle d’aria. Quando l’aria è stata completamente eliminata, chiudere il regolatore di flusso;
- Appendere la sacca d’acqua in modo che il suo fondo sia all’altezza della spalla (sia che effettui l’irrigazione seduti che in piedi). Si può utilizzare un gancio fissato al muro o qualsiasi altro sostegno idoneo;
- Rimuovere il dispositivo utilizzato per la protezione dello stoma (sia esso sacchetto monopezzo o minicup) posizionare sacca di scarico che arriva direttamente nel water e ha il fondo e la parte superiore aperti;
- Previa esplorazione dello stoma ( manovra che ci permette di capire dove orientare il cono quindi il flusso di acqua) lubrificare il cono e inserirlo nella stomia.
- Mantenendo il cono inserito nello stoma, aprire il regolatore di flusso, lasciando che l’acqua fluisca dentro l’intestino. Il flusso dell’acqua può essere controllato variando l’apertura del regolatore. Il tempo consigliabile per il deflusso dell’acqua è di 7 min. circa.
Quando il quantitativo d’acqua desiderato è defluito nell’intestino, interrompere il flusso. Attendere circa 1 min e rimuovere il cono dallo stoma verso l’alto. Subito dopo la rimozione può verificarsi una piccola evacuazione di acqua mista a feci.
- Si consiglia sempre per le prime volte di eseguire la tecnica da seduti e restare seduti per tutta l’irrigazione;
- Recuperare l’estremità inferiore della sacca di scarico e dopo averla asciugata, assicurarla all’estremità superiore, arrotolandole insieme e tenendole unite con delle pinzette;
- Quando ci si accorge che l’intestino si sta svuotando, rimettere l’estremità inferiore della sacca nel water ed attendere che lo svuotamento sia completato;
- Rimuovere la sacca e procedere con la pulizia dello stoma, applicare sullo stoma specifici presidi di protezione (mini cup, tappi, stoma cup ) che hanno l’unico scopo di proteggerlo dal contatto con gli indumenti.
A questa tecnica, molto semplice vanno poi associati tutti quei piccoli artifici che la personalizzano, adattandola a ciascun paziente.
Così la periodicità dell’irrigazione (che per alcuni sarà di 24 ore, mentre per altri di 48 o 72), la posizione migliore, l’uso di oli o altri additivi da aggiungere all’acqua, gli stessi riflessi condizionati che innescano la defecazione (es l’orario, l’assunzione di certe bevande, ecc.) sono tutti piccoli accorgimenti tecnici che differiscono da soggetto a soggetto, ma che vanno attentamente rispettati in quanto possono garantire risultati migliori.
In conclusione si può dire che l’introduzione di questa tecnica riabilitativa rivoluziona la vita del colostomizzato, fornendogli la possibilità di un reinserimento sociale pieno e sicuro, lo riporta infatti ad una vita di relazione attiva ed efficiente.
Commento (0)
Devi fare il login per lasciare un commento. Non sei iscritto ?