A Macerata, dopo quasi dieci anni dalla causa collettiva presso il tribunale cittadino per il riconoscimento dei tempi di vestizione, 93 infermieri saranno pagati per indossare la divisa di lavoro, come previsto per legge ma sinora non osservato dall'azienda sanitaria marchigiana. Dopo l'accoglimento del ricorso a favore dei dipendenti dell'Ast 3 Macerata, il 29 maggio è stato siglato l'accordo tra il legale del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche che ha seguito la vicenda per un decennio, l'avvocato Daniele Stacchietti e Fabrizio Trobbiani, responsabile del personale che lo ha sottoscritto per conto dell'Ast.
Siglato accordo tra Ast e sindacato Nursind per 93 dipendenti
La conciliazione riconosce, come stabilito dal giudice, il 98% della cifra totale dovuta. L'azienda dovrà sborsare 225mila euro, comprensivi di contributi. L'intesa ha pertanto fissato un assegno di circa 1800 euro per ciascun dipendente.
Il sindacato segnala che tuttavia ci sono dipendenti che non sono intenzionati ad accettare tale accordo in quanto pretendono il pagamento pieno di quanto spettante, considerando che sono passati oltre cinque anni da quando avrebbero dovuto ricevere i soldi. La sentenza risale infatti al 2019.
Un accordo simile, per somme variabili tra mille e oltre 4mila euro, era stato ottenuto nei mesi scorsi sia dalla Cisl Funzione Pubblica delle Marche, che aveva patrocinato 300 dipendenti, tra infermieri ed operatori socio-sanitari, sia dalla Uil per altri 40 che avevano fatto ricorso per il riconoscimento del diritto al pagamento del tempo impiegato per indossare e togliere la divisa.
Ancora una volta la serietà, l'affidabilità e la professionalità messa in campo dall'organizzazione sindacale hanno ripagato le aspettative dei nostri iscritti, ha dichiarato la segretaria del Nursind, Elisabetta Guglielmi, esprimendo soddisfazione per il risultato raggiunto che – avverte - non era per nulla scontato.
È stato il frutto di un impegno costante da parte del Nursind, forte della fiducia ben riposta dai colleghi che hanno creduto sin da subito che il sindacato rappresentante la categoria infermieristica riuscisse a far valere le proprie ragioni, sottolinea.
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