Pubblico Impiego
Il 6 maggio è convocata l’assemblea dei lavoratori riuniti in presidio nel piazzale principale dell’ospedale capitolino. È paradossale non considerare il riconoscimento economico né la corretta riparametrazione dei fondi contrattuali rispetto al personale in servizio
, lamentano i segretari regionali di categoria.
Cgil Cisl Uil Fpl, convocata assemblea lavoratori Sant'Andrea
Proseguiamo a chiedere riscontro tangibile da Azienda e Regione sulla questione del mancato pagamento di straordinari degli ultimi due anni e dell’integrazione dei fondi contrattuali. Così come in adeguamento ai benefici previsti dal contratto collettivo nazionale di lavoro e dal regolamento interno l’orario di lavoro
. Si fanno sentire con veemenza Massimiliano De Luca, Giovanni Fusco e Igino Rocchi, responsabili territoriali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Fpl Roma e Lazio, riferendosi agli straordinari non pagati all’ospedale Sant’Andrea di Roma.
Così il prossimo 6 maggio è convocata l’assemblea dei lavoratori – l’orario è dalle 13 alle 15 – che si riuniranno in presidio nel piazzale principale dell’ospedale. Intaccare il diritto alla giusta retribuzione è sempre offensivo per la dignità dei lavoratori
, incalzano i sindacalisti, ancor meno tollerabile per quanto hanno pagato e continuano a pagare i lavoratori sulla loro pelle, anche in termini di vite umane
.
All’atto pratico continua a non essere riconosciuto il sacrificio dei lavoratori e delle lavoratrici nonché il loro costante impegno in particolare modo nei primi mesi della pandemia
. Altresì, è paradossale non vengano considerati il riconoscimento economico dovuto e la corretta riparametrazione dei fondi contrattuali rispetto al personale in servizio
, proseguono De Luca, Fusco e Rocchi.
Al pari di altre strutture sanitarie, rasenta il paradosso per i dipendenti dell’ospedale capitolino, che da oltre dodici mesi fronteggiano, ogni giorno, l’emergenza sanitaria. Non consentiremo che si passi dal plauso alla sottrazione di diritti – riprendono – le attività straordinarie si sono rese necessarie a causa del Covid-19 e della carenza di personale, dovuta a un decennio di turnover fermo, che soltanto in parte è stato compensato da nuove immissioni
. Ragione per cui proseguiamo a chiedere un piano straordinario che inserisca almeno altre 10mila unità stabili all’interno del Servizio sanitario regionale
.
Altro aspetto rimarcato dai responsabili delle federazioni di categoria Cgil Cisl e Uil all’Azienda ospedaliera e alla Regione Lazio è che le nuove assunzioni e le internalizzazioni comportano l’adeguamento dei fondi contrattuali aziendali per straordinari e indennità: una somma che sfiora il milione di euro e che tutt’ora non rientra nei fondi. Una questione che, appunto, deve essere risolta sia dall’Azienda – evitando di trincerarsi dietro presunte difficoltà di bilancio – sia dall’istituzione regionale, che deve assumere posizione in proposito, con un intervento in tempi brevi ed erogando le necessarie risorse per pagare prestazioni extra e obblighi contrattuali
.
E ancora, il tema – sempre più urgente – del precariato. A tale proposito, De Luca, Fusco e Rocchi, evidenziano che i contratti vanno prorogati anche oltre il prossimo mese di dicembre
. A questi lavoratori, che si sono messi al servizio del sistema sanitario pubblico nel periodo più critico degli ultimi decenni, deve essere garantito con certezza un percorso che porti alla stabilizzazione
. Ma nell’attesa di risposte concrete da parte dell’Azienda e della Regione decideremo insieme a lavoratrici e lavoratori le prossime iniziative di protesta, pronti a proclamare lo stato di agitazione e bloccare le attività straordinarie
, concludono.
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