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Sciopero Infermieri

Sciopero del 23, i medici si tirano indietro. Gli infermieri no

di Redazione

Pubblico Impiego

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Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria prendono atto dell'avvio del confronto all'Aran per il rinnovo del contratto di lavoro 2016-2018 che oggi ha ufficialmente tagliato i nastri di partenza e sospendono la giornata di sciopero nazionale indetta per il 23 febbraio, mantenendo comunque lo stato di agitazione e riservandosi, già a seguito dell'incontro del 1° marzo, di fissare una nuova data nel caso in cui tempi e contenuti della trattativa fossero insoddisfacenti. Lo rendono noto i sindacati dei medici.

Medici sospendono lo sciopero, gli infermieri no

sciopero infermieri

Il Nursing Up conferma lo sciopero degli infermieri

Il calendario dei prossimi incontri, ravvicinati nel tempo a partire dalla convocazione per il prossimo 1° marzo- spiegano ancora i sindacati- e la dichiarata disponibilità dell'Aran a proseguire un percorso da condividere, ci inducono a raffreddare per il momento la vertenza che ci ha visti impegnati per un intero anno fino ad oggi. In attesa di risposte precise e responsabili alle domande poste oggi, quindi, i sindacati auspicano una stagione costruttiva, finalizzata a recuperare quanto è stato perso in termini di retribuzioni stipendiali e condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari, oggi peggiorate al punto da costituire un fattore limitante per l'accesso alle cure per i cittadini". Nel contempo le organizzazioni sindacali chiedono alle Regioni "di fare la loro parte in merito a contenuti e tempi della contrattazione, concludono.

Rimane confermato per il 23 febbraio, invece, lo sciopero nazionale degli infermieri. Lo rende noto Nursing Up. La revoca dello sciopero da parte dei medici non ci meraviglia affatto e non ci riguarda più di tanto - commenta Antonio De Palma, presidente di Nursing Up - perché le ragioni della protesta sono diverse: lo sciopero dei medici si basava sulla richiesta di apertura negoziale del loro contratto. Magari ne avessimo uno tutto nostro anche noi infermieri, sarebbe una conquista per la categoria che rappresento. Invece il nostro contratto - spiega il sindacalista - rientra in quello onnicomprensivo del personale del comparto Sanità, il cui tavolo è aperto ormai da lungo tempo e che per giunta non aveva nemmeno il 100% delle risorse promesse. Una vera e propria mancanza di rispetto verso gli infermieri. É da contestare piuttosto la visione medico-centrica della Sanità, concepita da una vecchia classe politica e che oggi andrebbe riveduta e corretta alla luce delle riforme delle professioni infermieristiche degli ultimi venti anni.

Intanto, i preparativi della manifestazione in forma statica del 23 febbraio a Roma vanno avanti: saranno migliaia gli infermieri che si riverseranno in piazza Santi Apostoli, dalle ore 11 alle ore 14. Le adesioni che abbiamo ricevuto da tutta Italia – annuncia De Palma - sono diverse migliaia. Per loro stiamo organizzando pullman che partiranno da ogni città: prevediamo una piazza Santi Apostoli strapiena. In contemporanea in alcune regioni, come ad esempio in Sardegna, sono in programma alcuni presidi locali negli ospedali. A fronte di questa massiccia adesione è nostro dovere anche segnalare che alcune aziende sanitarie in Piemonte e in provincia di Bolzano - informa il presidente Nursing Up - non hanno ancora stabilito, ad oggi, i contingenti minimi di personale da far restare in servizio, cosa che il contratto prevede debba essere fatta entro cinque giorni dallo sciopero. Un comportamento pericoloso, sia per i cittadini, che hanno diritto a vedersi garantiti i servizi minimi, sia per la libertà sindacale. É evidente - avverte - che della lesione del diritto di sciopero se ne dovranno assumere la responsabilità.

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Commenti (1)

proxys

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1 commenti

Sciopero del 23, i medici si tirano indietro. Gli infermieri e gli OSS no

#1

Questo sarebbe stato il giusto titolo.. Perchè non citare gli OSS?