Pubblico Impiego
All’interno del nuovo contratto dovrebbe essere inserita la norma che sblocca la mobilità del personale tra gli enti del Servizio sanitario nazionale. Spiega il presidente del Nursing Up, De Palma: Si va verso il ricongiungimento al coniuge ed ai figli minori o per esigenze connesse alla loro assistenza
. E ancora, c’è apertura, da parte dell’Aran, sulla possibilità di agevolare turni opposti a genitori entrambi turnisti, a vantaggio dell’accudimento dei figli.
De Palma, Nursing Up: in dirittura d'arrivo nuove norme sulla mobilità
Sbloccare la mobilità dei professionisti tra gli ospedali. Richiesta che il Nursing Up avanza da tempo e che ora, a seguito dell’ultimo incontro con l’Aran per il rinnovo del Ccnl sanità, sta intravedendo la luce in fondo al tunnel
. Così il presidente nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma.
Il rimando è all’art. 30 del decreto legislativo n. 165/2001 (“Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”), che subordina il trasferimento del personale sanitario al previo assenso delle aziende interessate (“Passaggio diretto di personale tra amministrazioni diverse”).
Tale norma potrebbe dare maggiore respiro al Servizio sanitario nazionale, che oramai vive una forte carenza di personale. Nella realtà, però, con 80mila infermieri che mancano all’appello oggi, da nord a sud, tenere di fatto bloccata la mobilità significa sferrare un ulteriore colpo di mannaia ad un comparto già assai fragile
, precisa De Palma, rimarcando che sono tante le aziende sanitarie che, oggi, continuano a non permettere i trasferimenti del proprio personale tenendosi stretto quello che hanno
. E la coperta era (e rimane) sempre troppo corta.
Bando di mobilità con cadenza annuale
Oggi non esiste una norma contrattuale che, regolamentando più specificamente la materia, introduce una serie di modalità atte a sensibilizzare gli enti alla copertura dei posti vacanti a scadenza prefissata
. Il Nursing Up ritiene che il nuovo contratto fornirà risposte proprio a questo, con l’intento di agevolare in particolare chi, tra i lavoratori, versa in uno stato di oggettivo vantaggio sociale (riferendosi, ad esempio, è a chi vuole ricongiungersi al proprio coniuge o necessita di assistere figli minori o congiunti in condizioni precarie di salute). Così le aziende sanitarie saranno tenute ad adottare una sorta di bando di mobilità da emanarsi con cadenza annuale – reso pubblico sul sito aziendale – che contiene i profili ricercati dall’ente.
Ma c’è di più, perché l’azienda di appartenenza, precisa De Palma, sarà tenuta a rispondere al dipendente che propone istanza di assenso al trasferimento nel termine di 30 giorni dalla ricezione della richiesta
, termine fino ad oggi inesistente, dandogli l’opportunità di conoscere in tempi certi l’esito della propria domanda di mobilità.
Agevolare la permeabilità del personale sanitario
Come richiesto più volte dal Nursing Up è stato infine previsto un elenco di particolari tipologie di precedenza come le domande sostanziate da gravi e documentate ragioni di salute, a quelle per ricongiungimento al coniuge, o ai figli minori affidatari o quelle per esigenze connesse all’assistenza ai figli minori o inabili e ai genitori.
Sbloccare la mobilità, infatti, equivale a permettere l’attivazione di un sano flusso di dipendenti, sia in entrata che in uscita, che potremmo definire non a torto “virtuoso”
, puntualizza il sindacato, che infine ha registrato la disponibilità dell’Aran verso la creazione di una norma con la quale agevolare turni opposti a genitori entrambi turnisti, per favorire l’accudimento dei figli.
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