Pubblico Impiego
Sono 84 gli operatori che hanno fatto causa all’Asst di Lecco ed hanno ottenuto un risarcimento di 77mila euro. Il tribunale del Lavoro, a cui si sono rivolti, ha infatti riconosciuto il tempo di vestizione come parte integrante dell’orario lavorativo. Massimo Coppia (Uil Fpl del Lario, Como e Lecco): Affermato un diritto leso
.
Tempo divisa è tempo lavoro, sanitari risarciti a Lecco
Ottenere la riconducibilità dei tempi di vestizione, il tempo divisa, all’orario di lavoro
. Questo l’intento del ricorso, promosso nel marzo dello scorso anno, da parte di cinque sanitari dell’ospedale Alessandro Manzoni nei confronti dell’Asst di Lecco. L’obiettivo è stato raggiunto, poiché il tribunale del Lavoro della città lombarda ha ritenuto legittima la loro richiesta, riconoscendo il tempo di vestizione quale parte integrante dell’orario lavorativo.
Ma non è tutto, poiché in sede extragiudiziale altri 79 colleghi (infermieri, Oss e tecnici di laboratorio) iscritti al sindacato Uil hanno chiesto (e ottenuto) il riconoscimento delle stesse condizioni economiche. Con un risarcimento economico complessivo (per gli 84 operatori) pari a 77mila euro.
I cinque sanitari ricorrenti, difesi dall’avvocato Raffaele Ingrassia, su invito del giudice del Tribunale del Lavoro, hanno sottoscritto un accordo di conciliazione con l’Azienda socio-sanitaria territoriale di Lecco, seguito dalla parallela sottoscrizione (in sede protetta, con il patrocinio dello stesso sindacato e l’assistenza del medesimo legale) di un analogo verbale di conciliazione che ha consentito di estendere analoghe condizioni economiche – il riconoscimento forfettario di 7 minuti e turno per ciascun ricorrente – a 79 dipendenti dell’Asst.
Occorre ricordare che altre aziende, come l’Asst Lariana di Como, avevano già siglato accordi sindacali sul tempo di vestizione della divisa (era il 15 novembre 2019 e la Uil Fpl del Lario, Como e Lecco commentava: Questo grandissimo risultato ha di fatto, portato alle lavoratrici e ai lavoratori della Asst Lariana di Como, un riconoscimento economico – ricordiamolo del 55% – il più alto mai firmato in sede sindacale, nella regione Lombardia, e senza dover rappresentare gli stessi in altre sedi, con costi aggiuntivi
), ma non l’Asst di Lecco.
E oggi il segretario responsabile Sanità pubblica del sindacato, Massimo Coppia, ammette: È ridondante che un dipendente debba rivolgersi a un tribunale del Lavoro per vedersi riconosciuto di un diritto leso
. Dalla Lombardia all’Umbria, dove lo scorso luglio c’è stato un riconoscimento economico dei tempi di vestizione: la sentenza del tribunale di Terni, dopo il pronunciamento della Cassazione, aveva disposto 3.800 euro di risarcimento nei confronti di un’infermiera dell’azienda ospedaliera Santa Maria.
Ma c’è anche l’altro lato della medaglia, e in questo senso fanno riflettere una serie di sentenze della Corte d’Appello di Lecce, sezione Lavoro e del Tribunale di Lecce (sempre della sezione Lavoro), con cui sono stati rigettati i vari ricorsi sulla specifica questione presentati dai sanitari contro l’Asl Lecce, volti ad ottenere il riconoscimento della mancata retribuzione del tempo per la vestizione e per la svestizione della divisa aziendale. Riassumendo (in questo caso specifico): i tempi per indossare la divisa non devono essere pagati dall’Azienda sanitaria.
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