Lazio, siglato l’accordo per stabilizzare i precari

Pubblico Impiego

Esprimono soddisfazione Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: Accordo importante, ma è solo un primo passo verso il rafforzamento della sanità regionale. Da aprile saranno attivate le prime procedure di stabilizzazione, e ulteriori procedure si prevedono dopo il 30 giugno. Resta aperto il tema della carenza cronica di personale per cui continuiamo a stimare nuove assunzioni per almeno 10mila unità, su ciascun profilo professionale, spiegano ancora i sindacati.

Stabilizzazione dei precari della sanità: accordo siglato in Regione Lazio

Siglato in Regione Lazio l'accordo per la stabilizzazione dei precari della sanità

Siglato in Regione Lazio l’accordo per la stabilizzazione dei precari della sanità, professionisti che, nel corso degli ultimi due anni, hanno prestato la loro importante opera nel difficile contesto pandemico. Ad annunciarlo Giancarlo Cenciarelli, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, che precisano: Si tratta soltanto di un primo passo verso il rafforzamento della sanità regionale. Un modello che è stato messo a dura prova dalla pandemia e che deve essere ripensato e rafforzato. Ora non rimane più tempo da perdere. Ancora: Vigileremo sul rispetto dei tempi e delle modalità di attuazione di ogni punto dell’accordo. Basta tergiversare: resta questo l’imperativo.

E con la stessa urgenza, i segretari regionali di categoria hanno chiesto più volte, a gran voce, di procedere con le assunzioni programmate di personale sanitario per garantire quel diritto alla salute che rischia seriamente di essere compromesso, soprattutto considerando il fatto che allo stato attuale il personale manca nelle dotazioni organiche di ogni azienda sanitaria. Ad ogni modo, i sindacati evidenziano la necessità di ripartire da quei lavoratori che hanno assicurato, nel corso di un periodo così delicato (ed estenuante, considerati gli effetti psicologici nei sanitari derivati dalla pandemia), la tenuta dei servizi sanitari. E spiegano: Dal 2021 abbiamo seguito un percorso serrato di confronto con l’assessorato alla Sanità regionale per trovare ogni possibile spazio normativo volto a dare stabilità a chi è entrato nel sistema sanitario regionale in piena pandemia, e ha dato il proprio contributo in un momento estremamente critico per la tutela della salute dei cittadini, nei principali ospedali del territorio di Roma e del Lazio e nei servizi al territorio.

Un confronto che, appunto, ha portato i suoi frutti. Dalla proroga, alla norma inserita nella Legge di bilancio, le richieste sindacali volte a dare dignità e futuro agli operatori sanitari e socio sanitari contrattualizzati in era Covid sono divenute esigibili: dal prossimo aprile saranno attivate le prime procedure di stabilizzazione, e ulteriori procedure si prevedono oltre il 30 giugno, per dare modo di assicurare la stabilizzazione a chi maturerà i requisiti entro quel termine ultimo. Si tratta di un traguardo importante – sottolineano i sindacati –, si è proseguito a chiamare i lavoratori fino ad esaurire anche le graduatorie di idonei più importanti, come quella dell’ospedale Sant’Andrea per la figura degli infermieri. L’intento è che nessun lavoratore esca dal sistema, arrivando ad assumere a tempo indeterminato ciascuno di loro.

Resta aperta la questione della mancanza cronica di personale

Come anticipato, rimane aperta la questione della mancanza cronica di personale (il Nursing Up ha denunciato che l’Italia è a rischio paralisi), precedente alla pandemia, per cui continuiamo a stimare nuove assunzioni per almeno 10mila unità, su ogni profilo professionale, e proseguiremo a sollecitare le aziende sanitarie e l’ente regionale per l’avvio in tempi rapidi di nuovi concorsi. Altrimenti l’intero sistema dei servizi sanitari regionale resterà in sofferenza, e non saranno certo raggiungibili, con gli attuali livelli di organico, gli obiettivi fissati grazie alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, incalzano i sindacati.

Altro capitolo affrontato e ricompreso nell’accordo, su cui si è registrato un cambio di passo da parte dell’amministrazione regionale, è l’avvio di un percorso di internalizzazione dei servizi. E anche qui Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl spiegano: Saranno così tutelati i lavoratori che oggi operano in appalto, per porre fine a un inaccettabile squilibrio di diritti e tutele tra chi svolge lo stesso lavoro, fianco a fianco, con colleghi direttamente assunti dalle strutture sanitarie.

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