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Indennità infermieri. Brunetta: arriverà la prossima settimana

di Giada Martemucci

Pubblico Impiego

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A dichiararlo è il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, durante il Question Time che si è svolto ieri 15 dicembre alla Camera dei deputati. L’indennità per gli infermieri era stata già approvata e inserita nella scorsa legge di bilancio, ma gli infermieri potranno riceverla solo a partire dal nuovo anno.

Le reazioni dei politici infermieri 

Mammì - Brunetta - Cecconi

La tanto attesa indennità infermieristica dovrebbe essere erogata a partire dal 1° gennaio 2022, secondo quanto dichiarato dal Ministro Brunetta e confermato dall’On. Stefania Mammì, promotrice dell’interrogazione parlamentare. La lunga attesa, ha spiegato il Ministro, è dipesa dal protrarsi delle contrattazioni sul rinnovo dei contratti collettivi del comparto sanità.

"La definizione della predetta indennità di specificità infermieristica è stata rinviata alla contrattazione collettiva nazionale 2019-2021 – ha spiegato ancora Brunetta – si stanno concludendo i contratti, la prossima settimana si chiuderanno i contratti dell'area nazionale e subito dopo quello della sanità". Perciò entro pochissime settimane e comunque a decorrere dal 1 gennaio sarà erogata l’indennità (nei limiti dell'importo complessivo annuo lordo di 335 milioni di euro). Tutto si sta concludendo, purtroppo c'è voluto un anno di tempo, ma siamo alla fase conclusiva

Soddisfatta dunque l’On. Mammì che commentando l’esito del Question Time aggiunge: Continueremo a sollecitare finché i colleghi infermieri non vedranno riconosciuto ciò che gli spetta da più di un anno.

Dura invece la reazione dell’On. Andrea Cecconi che commenta così le dichiarazioni del Ministro Brunetta: Sarebbe stato bello ricevere dal Governo qualcosa di più di qualche parola di circostanza, in fondo non si stava chiedendo la luna. Eppure non è stato così. La pandemia pesa su tutto il personale sanitario allo stesso modo ma su alcune categorie impatta diversamente per una scelta di questo Governo. Perché se i medici vengono degnamente ricompensati per gli sforzi in corsia, gli infermieri stanno ancora aspettando che i soldi stanziati per loro vengano erogati e questo perché si è voluto condizionare quei fondi al rinnovo del contratto collettivo.

E ancora: Gli infermieri impiegati nel Sistema Sanitario Nazionale sono pochi e pagati poco. Questo non gli impedisce di svolgere il proprio lavoro con abnegazione, in prima linea con i pazienti, faccia a faccia con il virus che è arrivato alla quarta ondata.

Durante l’ultimo incontro per la trattativa ancora in corso con l’Aran per il rinnovo de Ccl sanità pubblica per il triennio 2019/2021, i sindacati avevano espresso non poche perplessità per le richieste ancora in attesa di risposta come la concessione dell’aspettativa per i vincitori di concorso o l’eliminazione del fino a per i minuti di cambio divisa. Durante l’incontro i delegati del Nursing Up con il presidente de Palma si sono imbavagliati per protesta mostrando il cartello rispetto per gli infermieri.

Il ritardo nell’erogazione dell’indennità specifica infermieristica aveva spinto gli infermieri a minacciare lo sciopero perché, come aveva dichiarato il segretario del NurSind Andrea Bottega gli infermieri siamo eroi dimenticati. In un'intervista a Fanpage.it Bottega aveva inoltre precisato che Sono stati stanziati 500 milioni per i medici, 335 milioni per gli infermieri e 100 milioni per le altre professioni sanitarie e sociosanitarie. Ma solo il personale medico ha ricevuto l’indennità mentre per gli infermieri e altri operatori sanitari l’erogazione è stata rimandata alla stipula dei contratti.

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