Pubblico Impiego
Restano i livelli A,B,C e D, ma arriva una nuova classificazione del personale pubblico in sanità. È la proposta avanzata dall’Aran sul tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro con i sindacati.
Tavolo Aran-sindacati. Spunta una nuova classificazione del personale
Il 12 settembre scorso è partito il tavolo Aran-sindacati per discutere del rinnovo contrattuale. Da quel momento in poi si è cominciato ad entrare nel dettaglio. Ieri la proposta dell’Aran che vuole introdurre una nuova classificazione del personale pubblico in sanità.
La proposta va anche nel dettaglio e descrive le singole aree:
Area sanitaria
I professionisti e gli operatori di questa area – si legge nella proposta – svolgono con autonomia professionale
attività individuate dalle norme istitutive dei relativi profili professionali, nonché dagli specifici codici deontologici, dirette alla:
- prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva;
- riabilitazione e procedure di valutazione funzionale;
- esecuzione di procedure tecniche necessarie alla effettuazione di metodiche diagnostiche su materiali biologici o sulla persona, ovvero attività tecnico assistenziale;
- attività di prevenzione, verifiche e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria.
Area dell’integrazione socio-sanitaria
In questa area rientrano i professionisti e gli operatori che sono chiamati a erogare prestazioni sociosanitarie atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione e domestico-alberghiera; nonché ad intervenire in attività di mantenimento dello stato di salute e in attività di lotta all’emarginazione, devianza e dipendenza
. Qui ci rientra anche l’operatore socio sanitario che in questo modo verrebbe adeguatamente considerato superando l’insufficiente e, per alcuni versi contradditorio, l’attuale esclusiva appartenenza al ruolo tecnico e valorizzando, così, il rapporto di collaborazione con le professioni sanitarie e sociali ad iniziare da quella infermieristica in una dimensione organizzativa più funzionale
.
Area dell’amministrazione dei fattori produttivi
Qui rientrano coloro che svolgono la propria attività nei servizi comprendenti le funzioni amministrative, tecniche e professionali curando la promozione del miglioramento dell’attività aziendale di loro competenza nell’ottica dell’efficienza, efficacia e semplificazione dell’azione amministrativa, gestionale e tecnico professionale.
Area tecnico ambientale
Appartengono a questa categoria i profili tecnico-professionale del personale delle Arpa, dediti all’ispezione, vigilanza e controllo dell’ambiente.
La reazione della Cisl Fp
Nell’incontro di ieri abbiamo chiesto all’Aran che si proceda verso un percorso di innovazione reale per rispondere alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori che aspettano risposte ormai da troppi anni
. Lo dichiara Marianna Ferruzzi, segretaria nazionale Cisl Fp con delega alla sanità pubblica e privata, riferendosi alla prima riunione del tavolo tematico dedicato a “Classificazione, aree ed incarichi del personale del Comparto Sanità”, tenutasi ieri all’Aran nell’ambito della trattativa per il rinnovo del Ccnl della Sanità.
Nel valutare la proposta presentata, condividiamo la necessità di rivedere l’attuale modello organizzativo, ma abbiamo anche chiesto all’Aran un’operazione di chiarezza per evitare soluzioni confuse in merito alle aree prestazionali
, ha aggiunto. Riferendosi al sistema degli incarichi: Siamo d’accordo sulla necessità di aprire un confronto ma dovrà essere accompagnato dalla volontà di rivedere le indennità per determinare condizioni più eque per lavoratori e professionisti del Ssn
.
Come Cisl Fp – conclude Ferruzzi –, abbiamo inoltre chiesto che si avviino percorsi che valorizzino le professionalità a disposizione del sistema sanitario. Su questo tema stiamo attendendo una risposta dalla controparte politica, in particolare dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, anche per giungere ad una stabilizzazione dei circa 3500 ricercatori precari che lavorano con contratti co.co.co, borse di studio, partite Iva, nei 21 Irccs pubblici, nei 10 Izs e nelle loro 90 sezioni
.
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