Pubblico Impiego
Questo non è il tempo delle divisioni tra sindacati. Occorre sedersi nuovamente al tavolo delle trattative e trovare una intesa dignitosa. È il momento di pretendere il giusto riconoscimento per chi lavora ogni giorno in prima linea. La vera lotta si combatte nei tavoli giusti, non con la propaganda e con pericolosi giochi delle tre carte
. Così Marco Ceccarelli, segretario nazionale del sindacato Coina (Coordinamento infermieristico autonomo), esprime in un comunicato stampa il proprio disappunto per la sterile divisione che si è venuta a creare tra le organizzazioni sindacali firmatarie della bozza del rinnovo del contratto e quelle che hanno deciso di far saltare l'accordo nell'ultima trattativa presso l'Aran.
Contratto sanità, Coina: Basta divisioni, servono soluzioni concrete
Ceccarelli, segretario nazionale del sindacato Coina: Egrave; il momento di pretendere il giusto riconoscimento per chi lavora ogni giorno in prima linea
L'eterna trattativa al rinnovo del contratto della sanità pubblica ha trasformato una necessaria discussione sul futuro delle professioni sanitarie in un vergognoso gioco di accuse reciproche - denuncia Ceccarelli -. È inaccettabile che, invece di concentrarsi sul benessere e le esigenze della categoria e sulle necessarie riforme, alcuni sindacati continuino a scambiarsi accuse e scelgano di accanirsi in lotte intestine, alimentando divisioni e promesse vuote che non portano a nulla se non a un indebolimento ulteriore del settore
, continua evidenziando come le vere questioni siano state messe in secondo piano.
Alcuni sindacati sembrano preferire il gioco delle tre carte, gettando fumo negli occhi ai lavoratori, piuttosto che affrontare seriamente i problemi. I sindacati dovrebbero invece lavorare per unire, non per dividere, perché solo attraverso un'azione condivisa si potrà ottenere ciò che è giusto per chi lavora ogni giorno al servizio dei cittadini
.
Nel frattempo gli infermieri e i professionisti sanitari sono lasciati soli, senza il supporto e i riconoscimenti che meritano, e continuano ad essere penalizzati
, sottolinea il segretario di Coina avvertendo che di fronte alla peggiore crisi degli ultimi vent'anni, che registra una drammatica carenza di professionisti, la sanità pubblica già da tempo in difficoltà rischia di crollare sotto il peso dell'incuria, di decisioni sbagliate e dell'incapacità di trovare soluzioni efficaci.
È palese l'assenza di una vera visione per il futuro della sanità pubblica e per le professioni che la compongono
, fa notare. Secondo il Coordinamento Infermieristico Autonomo, per uscire dall'impasse serve una revisione profonda ed urgente delle politiche sanitarie e retributive in modo da riuscire sia ad arrestare l'emorragia dei professionisti sanitari sia a garantire una sanità pubblica all'altezza delle necessità dei cittadini.
Non ci si può accontentare di compromesse al ribasso. Quali sono questi aumenti così ingenti che i lavoratori avrebbero perso a causa del mancato accordo? Si è cercato di vendere come conquiste quelle che in realtà sono cifre irrisorie e provvedimenti insufficienti
, denuncia sottolineando, ad esempio, come la somma di 47 euro netti di incremento salariale previsto per la maggior parte degli infermieri non possa certamente considerarsi un riconoscimento adeguato.
La dignità di questi lavoratori non può essere mercificata con piccole elemosine che non incidono nemmeno sulle loro condizioni di vita quotidiane, a fronte di cifre lontane anni luce dal costo della vita
. Coina chiede pertanto di smetterla con i giochi politici e di trovare insieme soluzioni reali e concrete, da attuare con decisionismo, pragmaticità e buon senso. Serve un contratto dedicato, destinato solo ai professionisti sanitari - suggerisce -. Solo così la parola valorizzazione avrà un senso e non sarà soltanto un artifizio di cui fregiarsi a proprio comodo
, conclude.
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