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Nella trattativa del 10 marzo sono state esaminati esaminati gliistituti contrattuali che - secondo la Fials - sono fondamentali per lo sviluppo professionale, di carriera ed economico dei dipendenti del comparto sanità. Un testo innovativo su alcuni aspetti, ma resta notevolmente distante dalle nostre proposte dichiara il Segretario nazionale della Fials Giuseppe Carbone.
Il punto sulla trattativa della FIALS
Giuseppe Carbone, segretario nazionale Fials
Accolte le proposte sulle definizioni degli incarichi, Aran ha infatti fatto un passo indietro - scrive la FIALS - rispetto al testo precedente che prevedeva, con la nuova istituzione dell’incarico professionale di base per tutti gli operatori attualmente collocati nella cat. D e Ds, la contemporanea eliminazione dell’indennità professionale specifica solo ed unicamente per l’infermiere ed infermiere pediatrico, diversamente da tutti gli altri dipendenti, non riconoscendo di fatto alcuna valorizzazione economica più volte da noi richiesta.
In sostanza, con la precedente proposta ARAN , la nuova indennità di incarico professionale di base , era rappresentata da valori differenti:
personale infermieristico 1.370 lordi annuo
mentre per tutti gli altri operatori 930 euro lordi
Una differenza pari a € 440 euro annui, solo che agli infermieri andava detratta l’attuale indennità professionale specifica pari a € 433,82 e quindi vi era solo un irrisorio ed inutile riconoscimento economico pari solo a € 6,18 lordi annui.
Nel nuovo articolato presentato, l’indennità professionale specifica viene mantenuta per gli infermieri ma con un valore più basso pari a € 363,82 lordi annuo, con un decremento pari a € 70 rispetto al valore in essere, oltre ad una ulteriore riduzione del valore economico dell’incarico professionale di base di base, che prima era di € 1.370, portandolo a € 1.000, pervenendo ad un valore differenziato rispetto agli altri operatori della stessa categ. D pari a € 70 annui lordi. Una proposta da noi non ritenuta accettabile - spiega Carbone - perché non valorizza concretamente gli infermieri e perché si tratta di un’operazione di facciata, non certo di valorizzazione professionale.
Stesso disaccordo sul nuovo sistema della progressione economica - ex fasce – attuale denominazione “differenziali economici di professionalità ” – che non valorizza né in termini professionali ed economici gli operatori ed è distante notevolmente dal sistema flessibile richiesto dalla FIALS.
La nostra proposta - prosegue Carbone - prevede il riconoscimento per tutti di una progressione di carriera – ex fascia – con un sistema che tenga conto anche dell’anzianità di servizio, e soprattutto della possibilità di ottenere il massimo, nel corso della vita lavorativa, di differenziali economici professionali previsti senza penalizzare coloro che sono già alla quinta o sesta fascia .
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