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Sai come funziona la mobilità nella Pubblica Amministrazione?

di Domenica Servidio

Pubblico Impiego

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La mobilità per infermieri, lo strumento contrattuale per cambiare sede di lavoro. I dubbi e le risposte alle domande più frequenti

mobilita-infermieri

Sei infermiere, vincitore di concorso pubblico? Bene…ti sarai chiesto perché dopo aver già superato un concorso a cui hanno avuto accesso migliaia di infermieri, tu debba nuovamente combattere con mobilità nelle quali alla valutazione del curriculum vitae e titoli allegati ai bandi di selezione, fa molto spesso seguito un colloquio pertinente che valuta conoscenze e competenze di ciascun candidato.

Per non parlare della valenza del timbro postale. Spesso nei bandi di selezione non viene evidenziato in grassetto che non fa fede il timbro postale, ma solo le domande giunte a destinazione entro la scadenza del bando…piccole sottigliezze che anche se sei già vincitore di concorso pubblico ti tagliano fuori!

Ma se hai già vinto un concorso perché pensare ad una mobilità?

Forse per provare a cambiare vita. C’è chi aspira ad una mobilità interna, perché ha bisogno di rimettersi in gioco, ma lo fa senza cambiare Azienda Ospedaliera. C’è chi in quel posto non ci vuole proprio più stare e inizia a pensare ad una mobilità esterna perché il cuore è rimasto nella propria città, ed è proprio lì che vuole tornare a lavorare. Poi c’è chi semplicemente vuol cambiare luogo di lavoro per giungere là dove intraprendere un nuovo percorso professionale.

Le motivazioni che possono spingere un infermiere a cambiare luogo di lavoro possono essere molteplici e tutte hanno un comune denominatore: la voglia di cambiamento.

Collega, tutte le volte che hai letto quasi per caso o per sentito dire che sarebbe stato indetto un avviso di mobilità, ti sei mai chiesto in che cosa consiste veramente?

mobilità infermieristica

La mobilità per infermieri nel settore pubblico soddisfa sia le esigenze del lavoratore alla crescita professionale, sia la necessità delle amministrazioni di reclutare diversamente il proprio personale. Questa si può dividere in due categorie: quella volontaria e quella compensativa.

Mobilità volontaria

Così come indica il proprio nome, la mobilità volontaria è quella che risponde alla richiesta del lavoratore di cambiare posto di lavoro. La mobilità volontaria permette infatti al dipendente di passare direttamente a un’amministrazione diversa.
Questo trasferimento è possibile anche fra comparti diversi, richiedendo al lavoratore interessato una parità di qualifica ed è sempre necessario il nullaosta da parte dell'amministrazione di appartenenza. Secondo la normativa, infatti, la mobilità non è un diritto del pubblico dipendente, quindi l’ultima parola spetta sempre all’attuale datore di lavoro.

La mobilità compensativa o interscambio 

Si basa sull’accordo fra due dipendenti con uguale qualifica e pari profilo professionale e comporta un vero e proprio scambio di posto fra i due soggetti interessati. Nonostante la discrezionalità lasciata alle singole amministrazioni, l'interscambio è un ottimo metodo per coniugare le proprie esigenze personali e professionali. Per quanto riguarda l’ente datore di lavoro, lo svantaggio dovuto alla perdita di una risorsa è nullo o comunque ridotto ai minimi termini. Per questo motivo una pratica di mobilità compensativa ha maggiori probabilità di successo rispetto a quella volontaria. 

La mobilità dipendenti pubblici viene regolamentata dall’art. 33 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n.29. Si tratta di un procedimento che potrebbe essere richiesto da:

  • il dipendente interessato;
  • l’amministrazione di appartenenza;
  • l’amministrazione di destinazione.

Inoltre, è necessario per ogni operazione di mobilità stabilire quanti posti possono essere destinati alle selezioni interne e le graduatorie e la quantità di posti a coprire tramite concorsi pubblici. È proprio qui, nei posti destinati alla selezione pubblica, dove è possibile individuare i posti da utilizzare per mobilità o passaggi diretti.

Per avviare un’operazione di mobilità dipendenti pubblici, una volta confermata la disponibilità del posto vacante da coprire, è necessario presentare alcuna documentazione:

  • Domanda di “Nulla Osta”;
  • Domanda di Trasferimento;
  • Curriculum Vitae.

Questi documenti devono essere inviati alle due amministrazioni coinvolte, quella di appartenenza e quella di destinazione. In questo modo, possono metterci d’accordo nell’accettazione oppure no del trasferimento. 

Bisogna sottolineare che un’operazione di mobilità dipendenti pubblici non implica l’estinzione del rapporto di lavoro ma la continuazione di questo con la nuova amministrazione di appartenenza.

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