Il confronto del 20 febbraio all’Aran non ha porta a progressi: nessun incremento delle risorse e sindacati fermi sulle loro richieste. Il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, ha preso atto dell’impossibilità di proseguire le trattative.
No da Cgil, Uil e Nursing Up per mancato incremento risorse
Targa Aran
Si è svolta il 20 febbraio all’Aran la nuova riunione per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del comparto Sanità, un incontro che aveva l’obiettivo di aggiornare le organizzazioni sindacali sugli sviluppi successivi alla rottura delle trattative avvenuta il 14 gennaio scorso. Tuttavia, il confronto si è concluso con un nulla di fatto, confermando le distanze tra le parti.
Le sigle sindacali Cgil, Uil e Nursing Up, che si erano già opposte alla firma del contratto, hanno ribadito le proprie richieste in merito a maggiori risorse economiche e a specifiche questioni normative. Di fronte alla mancata apertura dei sindacati, il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha dovuto prendere atto dell’impossibilità di proseguire le trattative.
Sul piano economico, Naddeo ha riferito quanto emerso dall’incontro del 18 febbraio tra il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, e le rappresentanze del comparto delle Funzioni centrali: il Governo non prevede ulteriori stanziamenti per il rinnovo contrattuale 2022-2024. Le risorse destinate al pubblico impiego per i due cicli contrattuali 2022-2024 e 2025-2027 ammontano complessivamente a 20 miliardi di euro, di cui 3,7 miliardi riservati alla Sanità.
Secondo le stime fornite, questi fondi garantiranno un aumento medio in busta paga di 172 euro mensili per il triennio 2022-2024 e di 184 euro per il 2025-2027, per un incremento complessivo di 356 euro al mese per 13 mensilità.
La situazione di stallo nella trattativa lascia in sospeso il futuro del contratto, con il rischio di ulteriori tensioni tra le parti coinvolte. Le organizzazioni sindacali, ferme sulle loro posizioni, potrebbero intensificare le azioni di protesta per ottenere un miglioramento delle condizioni economiche e normative per gli operatori della Sanità. Nel frattempo, resta l’incertezza su possibili aperture da parte del Governo o su eventuali sviluppi nelle prossime settimane.
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