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Incapacità a svuotare la vescica: ritenzione urinaria

di Alba Tavolaro

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La ritenzione urinaria è definita come l’incapacità a svuotare completamente la vescica a causa di alterazioni a carico dello sfintere uretrale o del muscolo detrusore con la conseguente formazione del cosiddetto globo vescicale per accumulo dell’urina normalmente prodotta dai reni fino a trattenere volumi di urina molto elevati (>2000ml). Si parla di ritenzione urinaria acuta quando si presenta improvvisamente ed è accompagnata da dolore e dalla incapacità di svuotare la vescica anche se piena, mentre si parla di ritenzione urinaria cronica quando il fenomeno è quasi sempre indolore in presenza di ristagno vescicale.

Ritenzione urinaria e catetere vescicale

Indipendentemente dalla causa sottostante, la ritenzione urinaria si verifica quando il paziente non è in grado di urinare e il ristagno vescicale supera i 400ml.

In letteratura il volume del ristagno vescicale varia da 150 a 600ml. In questo caso è opportuno il cateterismo vescicale seguito dal trattamento della causa.

Il posizionamento del catetere vescicale è indicato per:

Una volta posizionato, il catetere vescicale dovrebbe essere rimosso prima possibile, perché l’incidenza di infezioni urinarie correlate al catetere è molto elevata e grava pesantemente sull’ospedalizzazione, sulla qualità della vita della persona e sui costi sanitari.

Diagnosi precoce di ritenzione urinaria

La diagnosi precoce è molto importante in quanto le complicanze associate ad interventi ritardati possono portare allo sviluppo di alterazioni delle vie urinarie fino a gravi danni renali.

In molti studi è stato evidenziato che una corretta valutazione del ristagno vescicale attraverso l’ecografia pelvica è fondamentale per determinare il volume urinario residuo e prevenire le complicanze della ritenzione urinaria nei soggetti a rischio. Se la ritenzione è < 1000ml può essere indicato il cateterismo intermittente.

Dovrebbero essere identificati precocemente i soggetti a rischio di sviluppare ritenzione urinaria per prevenire sia gli eventuali danni renali, alle vie urinarie e alla vescica che le infezioni urinarie: pazienti in età avanzata, anamnesi di patologie prostatiche, alterazioni della minzione pregresse, infezioni urinarie ricorrenti, alterazioni dello stato cognitivo, patologie neurologiche.

Inoltre bisogna sottolineare che l’eliminazione urinaria è una funzione che coinvolge la sfera più intima della persona per cui, oltre alle cause patologiche, bisogna valutare attentamente gli aspetti psicologici e comportamentali; è importante che l’infermiere garantisca il più possibile le condizioni ottimali per la persona.


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