Il globo vescicale è una distensione anomala della vescica dovuta all’aumento del volume di urina in essa contenuto secondario a ritenzione urinaria acuta. Il globo vescicale è associato a dolore sovrapubico e a riduzione della contrattilità della vescica.
Aumento del volume urinario in vescica: il globo vescicale
Uno dei segni caratteristici della ritenzione urinaria acuta è il globo vescicale, che viene definito come un aumento del volume di urina contenuto nella vescica tanto da superarne la sua effettiva capacità (400-600 ml), accompagnato da dolore e minzione difficoltosa o assente che si verifica a seguito della eccessiva distensione della vescica e conseguente riduzione della sua contrattilità.
Questa condizione, se non risolta in breve tempo, può portare ad un danno permanente del muscolo detrusore.
Il paziente con globo vescicale riferisce dolore sovrapubico, soprattutto durante la palpazione; se la complicanza si verifica durante il post-operatorio, può non essere presente lo stimolo ad urinare, può essere accompagnato da ipotensione e tachicardia dovuti ad aumento della pressione intraddominale ed infine l’eccessiva distensione della vescica può portare a reflusso di urina nei reni con un conseguente quadro di idronefrosi e insufficienza renale acuta.
Accertamento e trattamento del globo vescicale
Per accertare la presenza di globo vescicale si esegue l’esame obiettivo dell’addome che prevede ispezione, palpazione e percussione.
Nelle persone molto magre, il globo vescicale è visibile come una massa nella zona sovrapubica; alla percussione si evidenzia ottusità e alla palpazione si apprezza un rigonfiamento che denota distensione vescicale e dolore.
Può esserci positività alla manovra di Giordano (con il paziente in posizione seduta, proteso in avanti, si eseguono percussioni a livello della loggia renale per valutare la presenza di dolore per interessamento delle vie escretrici).
Tuttavia l’esame clinico del globo vescicale, da solo, è spesso inaffidabile soprattutto nei pazienti obesi o che non riferiscono dolore o disturbi della minzione rischiando di intervenire in ritardo rispetto ad una situazione acuta che può portare a gravi conseguenze.
Attualmente si preferisce adottare un approccio non invasivo attraverso l’esame ecografico che, oltre ad identificare la presenza del globo vescicale, può misurare il volume effettivo della vescica e valutare adeguatamente gli interventi terapeutici da adottare per prevenire le complicanze.
L’uso dell’ecografia rende la valutazione più semplice, accurata, sicura e previene il ricorso a cateterismi impropri con conseguenti rischi infettivi o traumatici.
Si tratta di una procedura veloce, sempre più diffusa senza particolari disagi per il paziente. L’ecografia infermieristica pelvica non ha scopo diagnostico, ma solo operativo in quanto aiuta nella valutazione della reale necessità di procedere al cateterismo vescicale in una situazione di urgenza ed evitare cateterismi inutili.
Inoltre può aiutare nella scelta del catetere più adeguato per quel paziente, nell’inserimento eco-guidato del catetere vescicale e, infine, nel valutarne il corretto posizionamento.
Il cateterismo è l’intervento terapeutico di prima scelta per risolvere la distensione vescicale e può essere intermittente utilizzando un catetere che va rimosso dopo aver drenato l’urina dalla vescica, oppure posizionando un catetere vescicale a breve termine da mantenere fino a quando non si sarà risolta la causa della ritenzione urinaria.
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