Condizione utile a diminuire l’attrito tra gli organi interni e la parete addominale, la quantità di liquido sieroso nella cavità peritoneale può aumentare fino a raggiungere un volume eccessivo. In tal caso si parla di ascite e può essere la spia di diverse patologie, per lo più epatiche come la cirrosi o l’ipertensione portale. Rischiosa per la salute, l’ascite si presenta con gonfiore e distensione addominale e la diagnosi è basata su esame obiettivo, ecografia, TC e risonanza magnetica. Ad oggi non esistono metodi di prevenzione dell’ascite, ma è sicuramente utile uno stile di vita salutare, con un’alimentazione equilibrata, senza consumo di alcolici e con lo svolgimento di una costante attività fisica.
Cos'è l'ascite e come si manifesta
L'ascite è una raccolta patologica di liquido nella cavità peritoneale, cioè uno spazio virtuale tra la membrana che riveste gli organi addominali e quella che riveste la parete interna dell'addome.
Negli individui in buona salute la presenza di una piccola quantità di liquido (10-30 ml) nella cavità peritoneale è da considerarsi del tutto normale, poiché evita l’attrito tra gli organi interni e la parete addominale.
Normalmente il peritoneo è in grado di assorbire fino a 1 litro di liquido al giorno; tuttavia, quando la quantità aumenta e vengono superate le capacità di riassorbimento del peritoneo, il liquido si accumula nell’addome e causa l’ascite.
Cause di ascite
Le cause dell'ascite possono essere divise in due grosse categorie: epatiche e non epatiche. Indipendentemente dall’origine, però, la causa è sempre uno squilibrio idrosalino, cui segue una ritenzione eccessiva di sodio e acqua da parte dell’organismo.
Cause epatiche (per lo più dovute a malattie croniche) |
Cause non epatiche |
- Ipertensione portale correlata a cirrosi epatica. - Epatiti - Ostruzione della vena epatica (Sindrome di Budd-Chiari) |
- Tumori a carico degli organi addominali (colon, fegato, pancreas, stomaco, ovaio) - Malattie infettive come la tubercolosi - Pancreatite - Disfunzione renale (spesso associata a cirrosi epatica) - Grave ipoalbuminemia - Lupus eritematoso sistemico - Insufficienza cardiaca - Ritenzione idrica generalizzata associata a patologie sistemiche come la sindrome nefrosica o la pericardite costrittiva - Gravi forme di malassorbimento intestinale - Alimentazione (eccesso di sale nella dieta) - Malnutrizione grave (Kwashiorkor) |
Sintomi di ascite
L’ascite può essere classificata secondo diversi gradi:
- Grado 1 - Ascite lieve: può essere evidenziata solo con un’ecografia, poiché asintomatica
- Grado 2 - Ascite moderata: provoca una modesta distensione dell’addome e può essere evidenziata anche con l’esame obiettivo
- Grado 3 - Ascite marcata: causa una distensione addominale notevole e molto evidente ed è evidenziata già con l’esame obiettivo.
I sintomi dell’ascite variano quindi sulla base della quantità di liquido ascitico accumulato – in modo graduale nelle patologie croniche e in modo improvviso in quelle acute – nell’addome.
Piccole quantità di liquido in genere non causano sintomi, mentre l’accumulo di quantità moderate di liquido provoca un aumento della circonferenza addominale e un aumento del peso corporeo.
Infine, in caso di accumulo di quantità massive di liquido, l’addome si presenta globoso, sono presenti gonfiore e tensione addominale, mancanza di appetito (per la pressione esercitata dal liquido sullo stomaco), dispnea (causata dal sollevamento del diaframma e da edema polmonare), calo ponderale e spossatezza.
Nell’ascite l’accumulo di liquidi avviene per lo più sull’addome, che aumenta così di volume, tuttavia in alcuni casi il liquido in eccesso può accumularsi anche alle caviglie, dove causa edema.
In genere l’ascite provoca fastidio a causa della distensione addominale, ma non dolore, che è presente, invece, in caso di infezione (peritonite batterica), associato a febbre, nausea e vomito.
Ulteriori sintomi dipendono dalle malattie di base presenti e quindi possono essere piuttosto vari: ittero, ginecomastia, debolezza muscolare, confusione mentale, inappetenza, febbre, varici esofagee (in caso di cirrosi epatica), encefalopatia e nelle forme gravi di ascite persino il coma.
Diagnosi di ascite
La diagnosi di ascite – spesso casuale nelle forme lievi per la mancanza di sintomi – inizia con un'anamnesi accurata, utile a ipotizzare le possibili cause. A riguardo è fondamentale la diagnosi eziologica, così da escludere la cirrosi epatica, causa più comune di ascite.
Nel caso in cui la quantità di liquido ascitico accumulato sia notevole (più di 500 ml), la diagnosi può essere basata solamente sull'esame obiettivo:
- Ispezione: utile a evidenziare l'eventuale colorito giallastro della cute, la presenza di vene dilatate, etc.
- Palpazione: utile a evidenziare eventuali masse tumorali o altre caratteristiche degli organi addominali
- Percussione: utile indicazione a causa della presenza di liquido che comprime gli organi interni
- Segni caratteristici: utili a evidenziare ad esempio il segno del fiotto, ossia la presenza di un movimento ondulatorio trasmesso dal liquido ascitico in seguito a un colpo sul fianco opposto a quello su cui è posizionato il palmo della mano dell'esaminatore.
In caso di quantità di liquido minima o moderata gli esami come ecografia e TC sono più indicati, poiché più sensibili. Questi esami permettono di valutare la quantità di liquido (rilevano anche volumi piccoli: 100-200 ml) nell'addome e le condizioni degli organi interni.
Utile ai fini della diagnosi, oltre che per escludere eventuali altre malattie concomitanti, può essere anche l’esecuzione di:
- Esami ematici: emocromo, glicemia, transaminasi, elettroliti
- Esame delle urine: clearence della creatinina per valutare la funzionalità renale
- Esami strumentali: Ecg, Ecocolordoppler, biopsia renale
- Paracentesi: il liquido aspirato (in genere pochi decilitri) viene analizzato per evidenziare l’eventuale presenza di infezioni batteriche, cellule tumorali o livello di proteine.
Quando l'ascite dipende dall'ipertensione portale, rispetto a quella data da infezione o infiammazione, il liquido si presenta di colore paglierino. Quando invece è di colore lattescente (chiloso) è comunemente causato da linfomi o occlusione del dotto linfatico.
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