Comune disturbo che colpisce milioni di persone nel mondo e diffuso soprattutto tra la popolazione generale femminile (ne soffre una donna su tre), la ritenzione idrica è la tendenza a trattenere liquidi, tossine e sali minerali nell'organismo. I fluidi non vengono correttamente rimossi dai tessuti e si accumulano negli spazi interstiziali tra le cellule. Il ristagno, che può essere anche generalizzato interessando tutto il corpo, avviene generalmente in specifiche aree corporee, localizzate e circoscritte, predisposte all'accumulo di grasso, come l'addome, le cosce e i glutei. È molto diffusa la ritenzione idrica sulle gambe, se invece è generalizzata è evidente su quasi tutto il corpo (piedi, caviglie, seno, mani, pancia).
Cos’è e come si manifesta la ritenzione idrica
Il fenomeno, che può essere temporaneo se si verifica nel corso di situazioni occasionali, si accompagna a gonfiori eventualmente associati a dolori, rigidità articolare, rapido aumento o fluttuazioni di peso. Se il disturbo persiste a lungo, è bene rivolgersi al medico per indagare sulle possibili cause legate a patologie.
Il sintomo più frequente di ritenzione idrica è la sensazione di pesantezza e il gonfiore alle gambe. Stanchezza, formicolii e dolori agli arti sono sintomi comuni. La pelle può modificare nell'aspetto, soprattutto nei casi più gravi e generalizzati, cambiando leggermente colorazione e diventando più lucida. Se l'accumulo di liquidi si localizza in maniera severa nella parte superiore del corpo, si può lamentare mal di testa e sensazione di difficoltà a respirare.
La ritenzione idrica si manifesta con un segno caratteristico, un edema molle al tatto ed indolore. Si tratta di un anomalo rigonfiamento dei tessuti cutanei nei quali il liquido si accumula.
Nel ristagno di liquidi, che avviene solitamente per un'alterata circolazione venosa e linfatica, si accumulano anche numerose tossine che alterano un metabolismo cellulare già compromesso dal ridotto apporto di ossigeno e nutrienti.
Diagnosi e trattamento di ritenzione idrica
Il disturbo può essere accertato effettuando l'esame del peso specifico delle urine che determina le concentrazioni dei vari sali minerali. Tuttavia, risulta più immediato formulare una diagnosi se, premendo con forza il pollice sulla parte anteriore della coscia per alcuni secondi, sulla cute rimane l'impronta del dito. È il segno della fovea, una fossetta che indica la presenza di edema.
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