Nurse24.it
chiedi informazioni

Patologia

Nefrite tubulointerstiziale

di Chiara Vannini

La nefrite tubulointerstiziale (TIN, tubulointerstitial nephritis) è una patologia a carico del rene che provoca un danno renale acuto o cronico. È caratterizzata da una reazione infiammatoria che colpisce i tubuli renali e il tessuto interstiziale circostante. Questa reazione provoca un progressivo peggioramento della funzionalità renale, in particolar modo legato alla capacità di filtraggio del rene e alla produzione di urina.

Come viene classificata la nefrite tubulointerstiziale

Nefrite interstiziale, micrografia ottica

La nefrite tubulointerstiziale viene suddivisa in:

  • Acuta: più frequente, ma che se affrontata in maniera tempestiva, porta ad una risoluzione della sintomatologia e del danno
  • Cronica: meno frequente, ma con conseguenze più gravi e talvolta anche persistenti

Se non diagnosticata tempestivamente, la nefrite tubulointerstiziale può portare ad insufficienza renale cronica.

Cause di nefrite tubulointerstiziale

La principale causa di nefrite tubulointerstiziale è da ricondurre all’assunzione di alcuni farmaci. Alcuni farmaci, infatti, possono innescare la malattia dando luogo ad un danno renale strutturale progressivo.

Farmaci

I farmaci che possono causare questa patologia sono numerosi, ma fra questi i più frequenti sono i FANS e gli antibiotici beta–lattamici.

Le famiglie di farmaci che possono causare la TIN sono:

  • Antibiotici: beta–lattamici, cefalosporine, gentamicina, macrolidi, vancomicina, aciclovir, ciprofloxacina
  • FANS: ibuprofene e ketorolac
  • Diuretici: furosemide, diuretici tiazidici, acido tienlinico, amiloride
  • Neuropsichiatrici: carbamazepina, lamotrigina, levetiracetam, fenitoina, litio
  • Altri: allopurinolo, antiepilettici, inibitori della pompa protonica, captopril, e altri

Infezioni

Le cause di TIN possono essere anche infettive; in particolare, i principali microrganismi responsabili sono:

Altre cause

Le cause possono infine essere:

Diagnosi di TIN

La diagnosi viene inizialmente fatta attraverso l’esame obiettivo, in cui si raccolgono segni e sintomi manifesti del paziente.

In secondo luogo, vengono fatti esami ematici, con l’obiettivo di valutare in primo luogo la funzionalità renale: in particolar modo i valori di creatinina, azotemia ed elettroliti ed in secondo luogo le caratteristiche delle urine.

L’esame diagnostico finale che permette di fare diagnosi certa di TIN è invece la biopsia renale.

Coe si tratta la nefrite tubulointerstiziale

Il trattamento della patologia si basa inizialmente sulla causa scatenante. Se la causa è da ricondurre ad uno o più farmaci, la prima opzione da intraprendere è sospendere l’assunzione del farmaco.

La somministrazione di steroidi (cortisonici) può migliorare il recupero della funzionalità renale, qualora le cause siano associate a malattie come il lupus eritematoso.

Tuttavia, se la funzionalità renale peggiora e gli steroidi non sono sufficienti, deve essere presa in considerazione l’opzione dialitica, soprattutto nel momento in cui la malattia renale diventa cronica. Non da ultimo, se vi è un danno irreversibile può dover presa in considerazione anche l’opzione del trapianto di rene.

NurseReporter
Scopri i master in convenzione
Articoli correlati

Commento (0)