Raccolta di liquido nel tessuto del cervello, l'edema cerebrale è un'emergenza clinica che interessa il sistema nervoso centrale. Si tratta di una condizione che, se non riconosciuta precocemente e trattata con tempestività, può provocare danni permanenti al cervello ed avere talvolta esiti letali. La sua gravità dipende dall'eziologia: se la causa scatenante non è facilmente e velocemente curabile la condizione diventa irreversibile. Le maggiori complicanze sono infatti il coma, la paralisi, i deficit cognitivi. Altri effetti permanenti sono il ritardo nello sviluppo nei pazienti giovani, debolezza muscolare, deficit motori e di apprendimento.
Caratteristiche di edema cerebrale
Si tratta di un eccessivo accumulo di liquido interstiziale e intracellulare nel cervello, con un aumento del suo volume.
Il liquido edematoso o trasudato, che deriva dai vasi sanguigni ed è composto prevalentemente da plasma, provoca una compressione sui capillari e le pareti del cranio.
Tale pressione intracranica blocca l'apporto di ossigeno (anossia) e nutrienti determinando la progressiva lenta necrosi del tessuto cerebrale. A causa dell'edema, il liquor ossia il liquido cefalorachidiano, rimane confinato nei ventricoli cerebrali provocando un accumulo eccessivo nel cervello (idrocefalo).
Cause di edema cerebrale
Le principali cause di edema cerebrale sono il trauma cranico, accidenti cerebrovascolari come l'ictus ischemico e l'ictus emorragico, le infezioni e le infiammazioni delle strutture cerebrali, i tumori primitivi e secondari al cervello, le encefalopatie, l'altitudine elevata, l'abuso di farmaci oppiacei e il diabete. L'ipertensione, che favorisce gli episodi ischemici ed emorragici, è un importante fattore di rischio dell'edema cerebrale.
Poiché l'edema può comparire in aree del cervello difficilmente raggiungibili e curabili, la condizione è particolarmente insidiosa. L'incidenza è relativamente rara, colpisce soprattutto soggetti anziani con comorbità e giovani maggiormente esposti al rischio di traumi.
I traumi cerebrali gravi possono provocare frattura del cranio con conseguente emorragia che aumenta la pressione intracranica e peggiora l'edema cerebrale. Gli ictus, che insorgono per la formazione di un trombo e la rottura di un vaso sanguigno, causano la morte del tessuto e l'aumento della pressione intracranica che favorisce la comparsa di edema. Meningiti, encefaliti, toxoplasmosi possono dare origine a edema.
Empiemi subdurali – raccolte di pus localizzate tra le meningi dura madre e aracnoide – esercitano una forte compressione cerebrale generando edema. Masse anomale che crescono, spingendo sulle pareti ossee del cranio e comprimendo le aree encefaliche circostanti, causano aumento della pressione intracranica ed edema. C'è rischio di sviluppare edema cerebrale ad alta quota in montagna, sopra i 2500 metri di altitudine. Forti antidolorifici - come morfina, codeina e ossicodone – assunti in dosi eccessive possono determinare edema come complicanza. Anche la chetoacidosi diabetica può determinarne l'insorgenza.
Sintomi di edema cerebrale
La sintomatologia è variabile. Cause scatenanti, età d'insorgenza e lobo di cervello colpito sono fattori determinanti a stabilire la gravità del quadro clinico. I sintomi non sono sempre specifici. L'edema cerebrale si manifesta generalmente con un forte mal di testa, sintomo caratteristico, che spesso si accompagna a nausea e vomito (a getto in caso di concomitante ipertensione endocranica).
Compaiono segni neurologici focali o generalizzati. Possono insorgere crisi epilettiche e convulsioni. Sono comuni vertigini e battito cardiaco irregolare. A seconda del lobo interessato, può comparire vista annebbiata e diplopia oppure dolore e rigidità al collo, amnesia, afasia e difficoltà di comprensione. Altri sintomi sono incapacità motorie, mancanza di coordinazione nei movimenti, letargia, confusione, sincope o perdita di coscienza sino al coma, febbre e idrocefalo.
La complicanza più grave, fatale, è l'ipertensione endocranica che causa erniazione cerebrale, ossia lo spostamento di alcune parti dell'encefalo attraverso i compartimenti del cranio delimitati dalla falce e dal tentorio.
Diagnosi di edema cerebrale
Una precisa raccolta di dati anamnestici, un attento esame obiettivo, indagini radiologiche ed esami ematochimici favoriscono una diagnosi corretta e tempestiva. Di fondamentale importanza è l'esame neurologico che permette di rilevare sintomi tipici di coinvolgimento cerebrale. In caso di sospetto diagnostico vengono condotti accurati esami della vista, dell'udito, del linguaggio, dell'equilibrio, della coordinazione e dei riflessi.
Tali esami, associati alla sintomatologia riferita, consentono altresì di identificare l'area dell'encefalo colpita dall'edema. Le immagini di TAC e risonanza magnetica nucleare evidenziano l'edema come una zona scura, ne precisano l'estensione e rilevano anche le possibili cause, ricercate ed escluse anche con gli esami del sangue.
Come si tratta l'edema cerebrale
Gli obiettivi del trattamento sono ridurre la progressione dell'edema e prevenire danni permanenti, ripristinando il flusso sanguigno e l'apporto di ossigeno. Curare le cause scatenanti permette una guarigione completa.
La terapia consiste in una combinazione di atti terapeutici: ossigenoterapia iperbarica, osmoterapia con mannitolo (per ridurre la pressione intracranica), terapia farmacologica a seconda della causa (corticosteroidi, diuretici o anticoagulanti), ventricolostomia (in caso di idrocefalo, per aspirare il liquido cefalorachidiano in eccesso), chirurgia (craniectomia decompressiva oppure rimozione del tumore/ictus/emorragia che ha scatenato l'edema), ipotermia indotta (abbassamento della temperatura corporea a 32-33°C per rallentare la progressione del danno cerebrale).
Sono prescritti analgesici per il controllo del dolore, antiepilettici, trasfusioni di sangue ed emoderivati. Se necessario, i barbiturici consentono un coma farmacologico indotto. La prognosi è spesso sfavorevole, perché la patologia interessa un organo delicato e vitale come il cervello che può essere colpito da complicanze gravi con conseguenti danni irreversibili, se la terapia non è efficace a risolvere la causa. La prognosi è fatale in caso di ipertensione endocranica ed erniazione cerebrale.
Le misure di prevenzione si basano su comportamenti che garantiscono la sicurezza nelle varie attività quotidiane e lavorative per evitare traumi alla testa. È fondamentale inoltre mantenere sotto controllo la pressione sanguigna promuovendo uno stile di vita sano e l'esercizio fisico e raccomandando l'astensione dal fumo. Per evitare il mal di montagna è necessario istruire le persone all'acclimatazione ossia dare tempo al corpo di abituarsi all'altitudine elevata.
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