Responsabilità Professionale
Una infermiera 60enne dell'Infermi di Rimini avrebbe "rubato" i dati sensibili di una paziente per poi "passarli" ai parenti della donna, che volevano sapere le reali condizioni della congiunta, implicati in una spinosa causa sulla proprietà di un appartamento.
Infermiera sottrae dati sensibili
Le indagini della DDA di Bologna sono scattate dopo la denuncia della donna alla Polizia. I parenti che avrebbero dovuto ottemperare al pagamento di una somma alla signora, grazie anche alla sentenza che obbligava gli stessi a vendere un immobile, hanno negato la somma di denaro giustificando che di lì a poche settimane la signora sarebbe morta a causa della sua malattia.
La donna che non avendo mai fatto cenno con nessuno delle sue condizioni cliniche, capisce che qualcuno potrebbe aver violato il suo diritto alla privacy e passato le informazioni ai parenti. Per questa ragione fa una denuncia alla Polizia.
Risalire all'infermiera è stato semplice per gli inquirenti, analizzando il sistema informatico dell’Ausl che registra tutti gli accessi degli operatori. In questo caso si è trattato di una infermiera, di 60 anni, che lavora all’ospedale ma in un reparto diverso da quello dove la signora è in cura.
Sono scattate le denunce per l’infermiera, la Procura ha dato l’avviso di fine indagine che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Gli inquirenti sospettano che l’infermiera abbia agito per conto dei cugini consegnando la documentazione sanitaria. L'infermiera è indagata per accesso abusivo ad un sistema informatico reato che, aggravato dalla funzione di incaricata di pubblico servizio, prevede una pena fino a cinque anni di reclusione.
L'Azienda fa sapere di essere a conoscenza dell'indagine della DDA di Bologna e ne attende gli esiti, per valutare eventuali provvedimenti.
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