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Responsabilità, un'analisi fra sentenze e reati passati

di Silvia Ancona

Responsabilità Professionale

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L'evoluzione del ruolo dell'infermiere e la conquista dell'autonomia professionale porta con sé doveri giuridici. Ciò significa che per un agire non consapevole, l'infermiere risponde davanti alla legge. Ma quali responsabilità coinvolgono il professionista infermiere? Un'analisi condotta a Milano ha evidenziato quali sono i principali reati che, negli ultimi decenni, hanno coinvolto gli infermieri in Italia.

Reati più commessi dagli infermieri in Italia negli ultimi 10 anni

Quali reati può commettere l'infermiere?

Il rafforzamento della figura professionale dell'infermiere e delle sue competenze ha reso più effettivi i concetti di responsabilità ed autonomia. Ma il passaggio dal mansionario al Profilo Professionale non è stato subito chiaro agli occhi di molti.

A confermarlo la molteplicità di sentenze in cui i giudici ritenevano gli infermieri ancora dei meri esecutori di disposizioni mediche privi di autonomia, anziché professionisti sanitari dotati di pensiero critico.

L'infermiere dunque fa parte, a tutti gli effetti, dell'équipe sanitaria ed è completamente coinvolto nella tutela del paziente; la sua responsabilità professionale viene valutata sulla base di come l'infermiere persegue il suo ruolo.

Un'analisi condotta da Marzia Ferrario e Anna Sponton tra ottobre 2016 e gennaio 2017 — pubblicata sulla rivista ufficiale della Fnopi — ha cercato di esplorare a tuttotondo le responsabilità che coinvolgono l'infermiere nel suo esercizio professionale con l'obiettivo di creare un quadro generale dei principali reati che hanno coinvolto gli infermieri, delle caratteristiche dell'operatore sanitario e dei luoghi in cui i reati sono stati commessi.

Sono state analizzate pertanto le sentenze e le ordinanze — pronunciate tra il 2005 e il 2016 — degli organi giudicanti tramite la consultazione delle banche dati giuridiche e dell'archivio ufficiale della Corte di Cassazione.

Conclusioni

Dall'analisi è emerso come la giurisprudenza abbia invertito la sua interpretazione e ribaltato molti giudizi di assoluzione in virtù del fatto che l'infermiere, ora, è portatore di analisi critica e autonomia professionale e valutativa. Inoltre è formato e competente e non più subordinato alla figura medica.

La ricerca effettuata ha permesso di rilevare i comportamenti principali che portano al centro di un processo l'infermiere e sono principalmente legati alla "culpa in vigilando", ovvero alla mancata sorveglianza. Fra questi rientrano:

  • la rilevazione di segni e sintomi
  • le mancanze dell'allerta del medico di guardia
  • gli errori nella somministrazione
  • la gestione della terapia

Pertanto è necessario che l'infermiere — essendo responsabile in prima linea di tutto il processo di assistenza al paziente — agisca in maniera consapevole svolgendo correttamente e con piena cognizione ogni attività infermieristica.

Un modo per farlo è sicuramente quello di non dare mai nulla per scontato e tenersi continuamente aggiornati sulle evidenze scientifiche.

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