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Patologia

Vulvodinia, il dolore segreto

di Monica Vaccaretti

La vulvodinia è una percezione dolorosa a livello della vulva, la regione che circonda l'accesso alla vagina e coincide con i genitali esterni femminili. Anatomicamente, il dolore interessa il monte del pube, le grandi e piccole labbra, il vestibolo vaginale, il clitoride, le ghiandole di Bartolini, l'imene e l'orifizio esterno dell'uretra. Secondo la Società Internazionale per lo Studio delle Patologie Vulvovaginali (ISSVD) la vulvodinia è un disturbo vulvare della durata di almeno 3 mesi, descritto nelle donne che ne soffrono come bruciore, dolore o dispareunia, in assenza di alterazioni obiettive visibili di rilievo o di disturbi neurologici clinicamente identificabili.

Sintomi di vulvodinia

A seconda dei sintomi e della localizzazione del disturbo, la vulvodinia viene classificata in:

  • provocata, quando i sintomi percepiti sono dovuti a penetrazione vaginale, sfregamento o contatto
  • spontanea, quando i sintomi percepiti sono costanti anche in assenza di stimolazione
  • generalizzata, quando il disturbo interessa l'area vulvare, il perineo e la zona perianale
  • localizzata, quando il dolore è percepito solo in precisi punti come il vestibolo (vestibulodinia) e il clitoride (clitoridinia)
  • disestetica o essenziale, quando compare nel periodo post menopausa

Il disturbo, generalmente limitato alla regione vulvare, si manifesta con un dolore/bruciore localizzato descritto come fitte o scosse o sensazione tipica di “punture di spillo”. Si avverte una sensazione di abrasione e irritazione. Il prurito è assente. Tuttavia, possono comparire manifestazioni eritematose, anche intense, con rossore e gonfiore variabile di punti specifici a livello vulvare e vestibolare.

Talvolta la sensazione dolorosa può irradiarsi sino ai glutei, all'ano e all'interno delle cosce. Il dolore è continuo e pungente. Il sintomo caratteristico è un bruciore intenso. Può essere spontaneo o provocato da un contatto durante un rapporto sessuale (dispareunia) o l'inserimento di un tampone/ovulo vaginale. La frequenza e l'intensità delle sensazioni dolorose sono variabili. Le manifestazioni cliniche possono essere aggravate da tutte le situazioni che esercitano una pressione sull'area vulvare, come andare in bicicletta, stare troppo a lungo nella posizione seduta e con le gambe accavallate.

La vulvodinia si accompagna solitamente ad altre condizioni patologiche. Disturbi associati sono:

Vulvodinia: la diagnosi

La diagnosi non è facile ed immediata. Spesso è tardiva e i casi sono sottostimati. La vulvodinia è diagnostica sulla base dei sintomi riferiti durante l'anamnesi e la visita ginecologica. Può essere confermata escludendo altre possibili cause responsabili del dolore. La vulvoscopia, ossia l'ispezione della vulva, permette allo specialista di escludere anomalie come la vaginite atrofica, il lichen scleroso, distrofie vulvari, malformazioni congenite. La diagnosi si conferma se la sensibilità aumenta alla pressione sulla vulva e se il test per l'allodinia (swab test) risulta positivo: al contatto di un cotton-fioc in alcuni punti precisi della zona vestibolare, si scatena una sensazione dolorosa violenta ed esagerata. La mappatura del dolore permette di quantificare l'intensità del dolore percepito, attraverso delle apposite scale di valutazione. L'elettromiografia permette di verificare l'eccessiva reattività del muscolo elevatore.

È opportuno fare diagnosi differenziale. Diversamente dalla vulvodinia, nell'infiammazione o infezione vulvo vaginale, che causa segni e lesioni visibili, il dolore si associa a gonfiore e rossore dei tessuti e a perdite vaginali che possono essere associati anche a dermatiti da contatto. Il dolore che compare in menopausa può essere dovuto alla secchezza delle mucose vulvo-vaginali provocata dalla riduzione fisiologica del livello di estrogeni. Il dolore può essere causato, anche se raramente, da infezioni ripetute da herpes genitalis, dalla malattia di Behcet che colpisce i vasi sanguigni causando ulcere genitali, dalla sindrome di Sjogren che causa secchezza vaginale, dalla fibromialgia che causa dolori muscolari, nervosi e tendinei.

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