La cistite interstiziale è una patologia infiammatoria non infettiva a carico della vescica. Tale patologia, che si verifica più comunemente nel sesso femminile, è caratterizzata da dolore sovrapubico, pelvico, addominale, associato a urgenza urinaria e pollachiuria. I sintomi si aggravano nel tempo con l’avanzare della patologia, sono peggiori durante la fase di riempimento vescicale e si risolvono temporaneamente nella fase di svuotamento. Talvolta contribuiscono anche: ciclo mestruale, ovulazione, stress fisici, rapporti sessuali, assunzione di alcol o tabacco, i quali possono indurre un aggravamento dei sintomi.
Diagnosi di cistite interstiziale
Per poter fare una diagnosi di cistite interstiziale è indicato un attento esame obiettivo del paziente, valutazione clinica, esami di laboratorio e dal punto di vista strumentale ci si può avvalere della cistoscopia (con eventuale raccolta bioptica).
Clinicamente è importante escludere altre patologie a carico della vescica come infezioni delle vie urinarie, prostatiti, malattie infiammatorie intestinali, per poter fare una diagnosi differenziale.
La cistoscopia (visione per via endoscopica della vescica urinaria) può rivelare la presenza di ulcere vescicali benigne o processi tumorali diagnosticabili tramite biopsia.
Come si cura la cistite interstiziale
Il trattamento della cistite interstiziale varia in base al grado di interessamento; risulta importante trattare il dolore e ristabilire il rivestimento superficiale della vescica infiammata.
Si può agire sullo stile di vita del paziente, riducendo l’assunzione di alcolici, cibi piccanti, tabacco; educando il paziente all’esecuzione di ginnastica vescicale per rafforzare la muscolatura del pavimento pelvico; assunzione di terapia orale come il pentosano polisolfato sodico, oppure in soluzione intravescicale qualora non fosse sufficiente la terapia orale. Farmaci antidolorifici e FANS per la gestione del dolore derivante dalla patologia.
L’ultima alternativa percorribile è il trattamento chirurgico: rimozione di ulcere benigne se presenti; cistectomia parziale, derivazione urinaria, neovescica in casi estremi, laddove persista una sintomatologia refrattaria ad ogni altro trattamento.
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