La pericardite è una malattia cardiovascolare molto diffusa e consiste nell'infiammazione del pericardio. Può essere suddivisa in diverse tipologie sulla base di sintomi, causa scatenante, età del soggetto e caratteristiche cliniche. Non è semplice individuare la causa esatta della pericardite, poiché può essere generata da numerose cause che si dividono in infettive (batteri, virus, funghi) e non infettive come tumori, malattie autoimmunitarie, infarto, insufficienza renale, alcuni farmaci etc. Il dolore toracico è il sintomo caratteristico della pericardite e può essere accompagnato da febbre, ipotensione, tachicardia, tachipnea e senso di oppressione toracico. La diagnosi di pericardite si basa su anamnesi ed esame obiettivo. Una volta posto il sospetto clinico possono essere eseguiti esami ematici e strumentali tra cui ecocardiogramma, elettrocardiogramma ed Rx torace.
Tipologie di pericardite
La pericardite è una malattia cardiovascolare molto diffusa e consiste nell'infiammazione del pericardio, cioè il sacco membranoso che avvolge il cuore e che è formato da due membrane separate da un sottile strato di liquido. La pericardite è più frequente negli uomini tra 20-50 anni, ma colpisce anche le donne di tutte le età.
La classificazione della pericardite può essere effettuata anche rispetto all’età di insorgenza:
- Fetale: colpisce il feto durante la gravidanza e si manifesta come un accumulo di liquido in alcuni distretti del feto durante la formazione, con abbondante versamento di liquido nel pericardio
- Infantile o pediatrica: si presenta nei primi anni di vita e in generale prima della pubertà. Questo tipo di pericardite è piuttosto rara e quando si manifesta è recidiva nel 15%-30% dei casi
- Giovanile: colpisce i soggetti che hanno un’età compresa tra i 12 e i 25 anni
- Adulta e senile: interessa i soggetti di età compresa tra i 25 e i 50 anni, mentre quella senile sopra i 60 anni
Cause di pericardite
Non è semplice individuare la causa esatta della pericardite, poiché può essere generata da numerose cause che si dividono in infettive e non infettive e comprendono:
- Infezioni virali, batteriche o fungine (ad es. endocardite infettiva, polmonite, tubercolosi, setticemia, candida, toxoplasmosi, etc.)
- Tumori (ad es. polmone, mammella) e leucemie
- Insufficienza renale (uremia)
- Infarto del miocardio
- Patologie cardiache
- Ipotiroidismo
- HIV e AIDS
- Malattie autoimmunitarie quali artrite reumatoide, febbre reumatica, lupus eritematoso, sclerodermia, spondilite anchilosante, etc.
- Traumi toracici Interventi cardiochirurgici e altre procedure cardiache invasive (ad es. cateterismo cardiaco)Disturbi del sistema immunitario
- Farmaci immunodepressivi
- Farmaci chemioterapici
- Farmaci anticonvulsivanti
- Farmaci anticoagulanti
- Radioterapia
- Droghe
Segni e sintomi di pericardite
La pericardite può essere paucisintomatica, ovvero presentarsi con sintomi lievi e generici, o può essere addirittura asintomatica. Quando presenti, i sintomi variano a seconda della gravità dell'infiammazione e della quantità del liquido accumulato nel pericardio e possono comprendere:
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Diagnosi di pericardite
La diagnosi di pericardite si basa su anamnesi ed esame obiettivo; nello specifico è fondamentale l’auscultazione poiché permette di rilevare il segno clinico classico della pericardite, cioè lo sfregamento dei foglietti pericardici. In presenza di versamento pericardico, i toni del cuore sono invece ovattati e lontani.
Una volta posto il sospetto diagnostico sono indicati una serie di esami strumentali e di laboratorio, come:
- Ecocardiogramma: permette di evidenziare la presenza di versamento e l’accumulo di liquido fra i foglietti pericardici, anche se di modesta entità. Permette anche di visualizzare l’eventuale ispessimento e l’irrigidimento del pericardio
- Elettrocardiogramma: può evidenziare alterazioni del ritmo cardiaco e dell’attività elettrica del cuore tipiche della malattia come la riduzione dei voltaggi dei complessi QRS, le alterazioni del tratto ST e l’appiattimento dell’onda T
- Rx del torace: può evidenziare un l’aumento di volume del cuore che assume un caratteristico aspetto a fiasco e segni di congestione polmonare
- Esami del sangue: si effettuano emocromo con formula, indici di flogosi (PCR, VES, leucocitosi), markers sierici cardiaci e si valuta l’eventuale presenza di autoanticorpi
- Pericardiocentesi: drenaggio del versamento con un tubicino introdotto nel pericardio condotto sotto guida ecografica. Il liquido così prelevato viene poi analizzato alla ricerca di batteri, bacilli della tubercolosi, cellule tumorali, etc.
- Biopsia pericardica: è necessaria solo raramente per escludere la cardiomiopatia restrittiva
- TC: fornisce un'immagine dettagliata del cuore e del pericardio e può rilevare il versamento pericardico
- RM: fornisce una visione dettagliata del pericardio, compreso se è ispessito, infiammato o se è presente una raccolta di liquidi
- Scintigrafia polmonare: può essere necessaria se l'anamnesi e i reperti ECG sono atipici per la pericardite
- Cateterismo cardiaco: misura la pressione sanguigna all'interno del cuore e dei principali vasi sanguigni per escludere altre malattie/condizioni cardiache. Può essere utile per valutare la pericardite se i risultati clinici ed ecocardiografici suggeriscono pericardite costrittiva e per identificare la causa della compromessa funzione cardiaca
Come si cura la pericardite
Il trattamento della pericardite varia a seconda della causa d’origine. In genere è basato sull’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS, per esempio Ibuprofene a dosaggio elevato), Colchicina (se la pericardite non si risolve entro 1-2 settimane), oppure come seconda scelta corticosteroidi e farmaci biologici (Anakinra).
Quando la causa della pericardite è infettiva, deve essere effettuata anche una terapia antibiotica o antimicotica mirata. In alcuni casi di irrigidimento del pericardio causato dall’infezione/infiammazione che ostacola il movimento e il lavoro del cuore, si rende necessario un intervento chirurgico di pericardiocentesi con aspirazione chirurgica del liquido pericardico e/o asportazione chirurgica del pericardio (pericardiectomia).
Complicanze legate alla pericardite
In genere la pericardite ha un decorso benigno, tuttavia in alcuni casi possono verificarsi delle complicanze, come:
- Versamento pericardico: consiste in un accumulo di liquido (sieroso, sieroematico, ematico, purulento o chiloso) nello spazio pericardico
- Tamponamento cardiaco: si verifica quando un abbondante versamento pericardico ostacola il riempimento cardiaco, causando una bassa gittata cardiaca e a volte lo shock e il decesso
- Pericardite costrittiva: deriva da una marcata infiammazione, con ispessimento fibrotico (spesso contiene depositi di calcio) e irrigidimento del pericardio. Il pericardio rigido, notevolmente ispessito, causa una riduzione dell’elasticità ostacolando il movimento dell’espansione del cuore. Compromette quindi il riempimento ventricolare, diminuendo il volume di eiezione sistolico e la gittata cardiaca. La pericardite costrittiva può provocare un’insufficienza cardiaca e può essere anche effusiva, caratterizzata cioè anche dall’accumulo di versamento
Prognosi e prevenzione
La pericardite può variare da una malattia lieve che migliora da sola e non è una condizione pericolosa per la vita, fino a una condizione piuttosto seria. Se trattata prontamente, la maggior parte delle persone con pericardite acuta guarisce in due settimane o tre mesi e di solito non si verificano danni permanenti al cuore o al pericardio.
Non è possibile prevenire la pericardite. Le terapie attualmente disponibili, se adeguatamente applicate, possono ridurre ma non eliminare il rischio di ricadute nelle forme ricorrenti di pericardite. Si può comunque ridurre al minimo il rischio di recidiva seguendo adeguatamente il proprio piano terapeutico e in generale ridurre il rischio di pericardite tenendo sotto controllo alcune delle possibili cause sottostanti.
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