Consiste nella risalita nello stomaco del contenuto gastrico e nella sua emissione dalla bocca e/o dal naso. Il vomito (da distinguere dal rigurgito) può essere sintomo di diverse cause e la più comune nei bambini è la gastroenterite. Può presentarsi in diversi modi ed essere lieve e di breve durata o durare più a lungo. La diagnosi si fa per lo più attraverso anamnesi ed esame obiettivo e nella maggior parte dei casi non è richiesta una cura specifica. Un’alimentazione leggera è sufficiente e solo raramente sono necessari farmaci contro il vomito o, se presente disidratazione, soluzioni reidratanti orali e liquidi per via endovenosa.
Differenza tra vomito e rigurgito nel bambino
Il vomito consiste nella risalita nell’esofago del contenuto gastrico e nella sua successiva emissione dalla bocca e/o dal naso.
È causato da una contrazione involontaria del diaframma e dei muscoli addominali e spesso è accompagnato anche da nausea e salivazione intensa.
Il vomito si differenzia dal rigurgito - piuttosto comune nei neonati e nei bambini piccoli, soprattutto nei primi 6 mesi di vita - che consiste invece nella risalita di piccole quantità di contenuto gastrico nella bocca, senza che ci siano però nausea e contrazione dell’addome.
Il rigurgito può verificarsi in concomitanza del “ruttino” ed essere dovuto ad un’alimentazione eccessiva o al fatto che i bambini nutrendosi rapidamente ingoiano molta aria.
Cause di vomito nel bambino
In genere il vomito nel bambino è il sintomo di un disturbo sottostante che può essere:
- Gastrite/Gastroenterite: è la causa di vomito più comune in età pediatrica, spesso dovuta a un’infezione da rotavirus e associata a diarrea, febbre, gonfiore e dolore addominale
- Malattie infiammatorie croniche intestinali
- Allergie e intolleranze alimentari (specialmente alle proteine del latte)
- Alimentazione eccessiva
- Reflusso gastroesofageo
- Sepsi
- Infezioni delle vie urinarie
- Infezioni dell’orecchio medio
- Appendicite
- Pancreatite
- Polmonite
- Malformazioni congenite: stenosi ipertrofica del piloro, atresia o stenosi esofaga, cisti del coledoco e invaginaizone intestinale. Tutte queste alterazioni congenite in epoca neonatale o nei primi mesi di vita si possono presentare con vomito ricorrente non associato al pasto
- Malattie metaboliche/endocrinologiche
- Condizioni neurologiche che causano aumento della pressione all’interno del cranio: meningiti, encefaliti, masse intracraniche, malformazioni cerebrali, emorragie intracraniche, idrocefalo
- Ittero
- Trauma cranico/Commozione cerebrale
- Cinetosi
- Cause psicologiche (stress emotivo, paura, richiesta di attenzioni): questa evenienza è piuttosto frequente durante l’infanzia e compare ad esempio la mattina prima di andare a scuola per scomparire poi nei periodi di vacanza
- Emicrania
- Intossicazioni da farmaci, alcol o altre sostanze: il vomito, infatti, non è sempre negativo ma, al contrario, è positivo quando consente di eliminare eventuali sostanze tossiche ingerite
Come si presenta il vomito nel bambino
In genere gli episodi di vomito nel bambino sono lievi e di breve durata (1 giorno o 2), tuttavia in alcuni casi il vomito può essere indice di un disturbo più serio, durare più a lungo e presentarsi in diversi modi:
- Vomito biliare: è di colore giallo-verde a causa dell’emissione, insieme al contenuto gastrico, della bile
- Vomito ematico: il vomito contiene sangue di provenienza esofagea, gastrica o duodenale
- Vomito fecaloide: il vomito ha un colorito brunastro e un odore putrefattivo a causa della presenza di materiale simile a quello fecale
- Vomito ciclico: è caratterizzato da episodi ricorrenti di nausea e vomito che possono durare da poche ore fino a una decina giorni, con intervalli di relativo benessere. Spesso legata all’emicrania questa forma di vomito è più frequente nei bambini tra i 3 mesi e i 7 anni, mentre tende a regredire durante l’età adulta
- Vomito incoercibile: il vomito è caratterizzato da episodi continui senza interruzioni e dalla completa impossibilità ad assumere e trattenere liquidi
Vomito nel bambino: a cosa prestare attenzione
Il vomito può essere sintomo di diverse condizioni, di conseguenza è fondamentale valutare:
- Insorgenza: quando è iniziato il vomito, se prima, dopo o durante i pasti o se in particolari occasioni (ad es. in seguito a viaggi o incidenti)
- Numero di episodi: 1-2 volte al giorno (vomito lieve), 3-7 volte al giorno (vomito moderato), 8 o più volte al giorno (vomito grave)
- Durata: quanti giorni
- Aspetto: colore e composizione
- Modalità: se a getto o no
- Altri sintomi e segni associati: ad esempio febbre, diarrea, dolore addominale, mal di testa, variazione di peso corporeo etc.
Una corretta anamnesi che prenda in considerazione tutti questi elementi, nonché un accurato esame obiettivo, sono utili a stabilire l’eventuale necessità di esami di approfondimento (raramente eseguiti):
- Esami del sangue: emocromo completo, velocità di eritro-sedimentazione, livello di elettroliti, creatininemia, glicemia, enzimi epatici
- Esame delle urine
- Esame delle feci
- Endoscopia digestiva/Colonscopia
- Diagnostica per immagini: RX, TC, RM, ecografia
Come si cura il bambino con vomito
Nella maggior parte dei casi il vomito si arresta senza bisogno di una terapia farmacologica specifica ed è sufficiente modificare la dieta per far tornare tutto nella norma. Nelle prime ore dopo gli episodi di vomito basterà quindi non somministrare cibi solidi, ma solo liquidi chiari (acqua, camomilla, tè) a piccoli sorsi e il latte se il bambino è allattato al seno; questo infatti, è l’unico alimento che non deve mai essere sospeso.
Una volta arrestati gli episodi di vomito potranno essere dati al bambino alimenti leggeri come pollo lesso, riso, cracker o ai bimbi più piccoli, crema di riso, mela o banana frullata.
Se il vomito è causato da un disturbo specifico, al contrario, si dovrà provvedere al suo trattamento: ad esempio somministrare paracetamolo per febbre e mal di testa, o sospendere/modificare un trattamento farmacologico nel caso in cui sia questo ad aver causato il vomito come effetto collaterale.
Inoltre, è fondamentale, dove presente poiché causato da vomito grave, il trattamento di un eventuale stato di disidratazione del bambino mediante la somministrazione di soluzioni reidratanti orali.
Per i casi più gravi, infine, si possono somministrare, solo dietro indicazione medica, farmaci antiemetici (contro il vomito) o nei casi che richiedono un ricovero in ospedale anche liquidi per via endovenosa.
Fondamentali anche le misure igieniche - specialmente in caso di gastroenterite - come il lavaggio delle mani (proprie e del bambino), dopo aver usato la toilette o dopo aver cambiato il pannolino, così da impedire la diffusione dell’infezione.
Complicanze legate al vomito nel bambino
La complicanza maggiore e più frequente del vomito quando persistente è la disidratazione che si manifesta con:
- Pianto senza lacrime
- Assente o scarsa emissione di urine (meno di 4 pannolini bagnati al giorno)
- Urine scure
- Mucose di bocca e lingua secche;
- Pelle secca
- Fontanella della testa infossata;
- Occhi alonati e infossati
- Letargia
- Irritabilità
- Respiro rapido
- Polso rapido
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