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Patologia

Linfoma cutaneo

di Monica Vaccaretti

Il linfoma cutaneo è una rara neoplasia del sistema linfatico che origina nella pelle a partire dai linfociti, cellule del sistema immunitario che si sviluppano in modo anomalo e incontrollato. Questa patologia fa parte dei cosiddetti linfomi non-Hodgkin extranodali, che si sviluppano al di fuori dei linfonodi. Si tratta di una proliferazione di cellule linfatiche che, pur manifestandosi inizialmente a livello cutaneo, può diffondersi anche in altri tessuti e distretti corporei, causando danni significativi. Il linfoma cutaneo può essere primario, quando insorge nella pelle, o secondario, quando si sviluppa altrove. In genere cresce lentamente, presenta una grande varietà di forme ed è inizialmente asintomatico. È anche difficile da diagnosticare, in quanto non provoca le tipiche alterazioni cutanee. Sebbene possa comparire a qualsiasi età, si sviluppa soprattutto tra i 50 e i 60 anni e colpisce con maggiore frequenza gli uomini rispetto alle donne.

Fattori di rischio e predisposizione del linfoma cutaneo

linfoma cutaneo

Quando si sospetta un linfoma cutaneo, è consigliato effettuare una visita approfondita della pelle e dei linfonodi, seguita da una biopsia.

Le cause del linfoma cutaneo non sono ancora completamente note, ma sono in corso studi molecolari e genetici per identificare i geni e le mutazioni coinvolte. Un sistema immunitario già compromesso, ad esempio a causa di sindromi da immunodeficienza, trapianto d'organo, trattamenti con farmaci antirigetto e infezioni, rappresenta un fattore di rischio significativo.

Altri fattori di rischio non modificabili includono l’età e il sesso. A differenza di altri tumori cutanei, l’esposizione eccessiva al sole, le scottature nell'infanzia e la dieta non sono considerati fattori di rischio per il linfoma cutaneo. Tuttavia, gli agenti oncogeni, infettivi, le citochine, gli antigeni ambientali e alcune attività lavorative possono aumentare la predisposizione alla malattia.

Esistono due tipi principali di linfomi cutanei, a seconda dei linfociti coinvolti, e numerosi sottogruppi:

  • A cellule T: Queste cellule difendono l’organismo da microrganismi attaccandoli direttamente o producendo citochine per eliminarli.
  • A cellule B: Responsabili della produzione degli anticorpi.

Il linfoma a cellule T più noto è la micosi fungoide, la forma più diffusa di linfoma cutaneo, che rappresenta oltre il 50% di tutti i linfomi della pelle. Se non trattata, può evolvere in una forma più aggressiva chiamata sindrome di Sezary, caratterizzata da eritroderma (rossore e desquamazione dell'intera pelle), ingrossamento dei linfonodi e ingresso delle cellule tumorali nel sangue.

Altre forme includono il linfoma cutaneo primitivo a grandi cellule T anaplastiche e la papulosi linfomatoide. Tra i linfomi a cellule B, i più comuni (sebbene meno frequenti) sono il linfoma primitivo cutaneo a cellule B della zona marginale, il linfoma primitivo cutaneo centro-follicolare e il linfoma cutaneo diffuso a grandi cellule B.

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