L’albumina, una proteina prodotta dal fegato che rappresenta circa il 60% delle proteine totali, svolge una serie di funzioni fondamentali tra le quali prevenire la fuoriuscita di liquidi dai vasi sanguigni, fornire un apporto di aminoacidi per il metabolismo dei tessuti e trasportare ormoni, vitamine, farmaci e varie sostanze (come il calcio) attraverso l’organismo. La concentrazione di albumina nel sangue può aumentare o diminuire in presenza di alcune patologie che interferiscono con la sua produzione da parte del fegato, accelerano il metabolismo, aumentano la perdita proteica attraverso i reni e/o aumentano il volume plasmatico.
Cause di ipoalbuminemia e iperalbuminemia
Il valore di albumina sierica è normalmente compreso tra 3.5 e 5.5 g/dl e l'albumina dovrebbe rappresentare il 50%-60% delle proteine plasmatiche. In questo è bene tenere presente come gli intervalli di riferimento possano differire da un laboratorio all'altro.
La concentrazione di albumina nel sangue può aumentare o diminuire in misura variabile in presenza di patologie che interferiscono con la sua produzione, accelerano il metabolismo, aumentano la perdita proteica e/o aumentano/espandono il volume plasmatico.
Sostanzialmente esistono due principali cause di ipoalbuminemia. La prima riguarda gravi patologie epatiche, in quanto l’albumina è una proteina prodotta dal fegato e il suo livello può diminuire in caso di grave perdita della funzionalità epatica. Tuttavia, soggetti con patologie epatiche che non hanno ancora raggiunto uno stadio avanzato possono presentare livelli normali di albumina.
In questo senso, soggetti affetti da cirrosi presentano tipicamente livelli bassi di albumina, mentre individui affetti da patologie epatiche croniche, il cui quadro clinico non è ancora progredito in cirrosi, presentano solitamente livelli di albumina nella norma.
La seconda comprende alcune patologie renali, in quanto quest’organo trattiene le proteine plasmatiche, tra le quali appunto l’albumina, per evitare che siano eliminate insieme ai prodotti di scarto durante la produzione dell’urina.
L’albumina è presente in alte concentrazioni nel sangue e, se i reni funzionano correttamente, non viene eliminata tramite l’urina; al contrario, pazienti affetti da patologie o danni renali non sono in grado di trattenere l’albumina e altre proteine. Questo fenomeno si verifica frequentemente in presenza di patologie croniche, quali diabete e ipertensione; inoltre, in corso di sindrome nefrosica, la quantità di albumina perduta con l’urina è significativa. Nel caso in cui l’ipoalbuminemia derivi da una problematica renale, è possibile effettuare una misura diretta dei livelli di albumina o delle altre proteine nell’urina.
Per questi motivi il dosaggio dell’albumina può essere effettuato, assieme ad altri test, per valutare lo stato di salute dei pazienti, come supporto alla diagnosi di varie patologie e per monitorare l’andamento di patologie o trattamenti. Date le due principali cause di ipoalbuminemia, questo esame viene solitamente effettuato come parte del pannello epatico, per valutarne la funzionalità, o come parte dei marcatori di funzionalità renale assieme a creatinina e azotemia.
Oltre a questi due casi, il dosaggio dell’albumina può essere effettuato per valutare lo stato nutrizionale dei pazienti. Tuttavia, i livelli di albumina possono essere influenzati da varie condizioni e patologie oltre che dalla malnutrizione; pertanto, i risultati test vengono interpretati contestualmente ai risultati di altri esami quali il pannello metabolico di base (BMP), il pannello metabolico completo (CMP), il pannello epatico e i marcatori di funzionalità renale.
Bassi livelli di albumina
Bassi livelli di albumina possono essere indicativi di condizioni transitorie che si risolvono spontaneamente o suggerire la presenza di patologie acute o croniche che necessitano di un trattamento appropriato.
Altre condizioni che causano una diminuzione dei livelli di albumina includono infiammazione, shock e malnutrizione, i quali possono verificarsi in corso di patologie associate ad un scorretto assorbimento o digestione delle proteine, quali morbo di Crohn e celiachia, o ad una eccessiva perdita di proteine a livello intestinale.
Altri esempi di fattori che determinano la presenza di bassi livelli di albumina includono:
- Infezioni
- Ustioni
- Interventi chirurgici
- Malattia croniche
- Tumori
- Diabete
- Ipotiroidismo
- Sindrome carcinoide
- Aumento del volume ematico causato da insufficienza cardiaca congestizia o, talvolta, dalla gravidanza
Per quanto riguarda l’iperalbuminemia, questa condizione si associa normalmente alla disidratazione; tuttavia, la valutazione dei livelli di albumina non è utilizzata per monitorare o rilevare tale condizione.
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