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Patologia

Neuropatie periferiche

di Monica Vaccaretti

Le neuropatie periferiche sono malattie che interessano i nervi periferici – motori, sensitivi e vegetativi – che connettono il sistema nervoso centrale, ossia il cervello e il midollo spinale, ai muscoli, alla pelle e agli organi interni. Ad esordio lento oppure improvviso, tali malattie danneggiano le fibre nervose causando un loro deterioramento e malfunzionamento.

Tipologie e caratteristiche delle neuropatie periferiche

Elettromiografia e studio della velocità di conduzione delle fibre nervose consentono al neurologo di valutare la funzionalità dei nervi e identificare i nervi interessati dalle neuropatie periferiche.

Un nervo sensitivo trasmette un'informazione sensoriale come il dolore, la percezione tattile e la sensibilità propriocettiva. Un nervo motorio controlla il muscolo scheletrico, originando da un impulso nel sistema nervoso centrale. Un nervo vegetativo o autonomico regola le funzioni automatiche del corpo, come la pressione sanguigna, la digestione e il controllo dei visceri.

A seconda del numero di nervi periferici colpiti, le neuropatie periferiche si distinguono in:

  • Mononeuropatia
  • Multineuropatia
  • Polineuropatia

L'interessamento di un solo nervo è solitamente di origine traumatica. Se due o più nervi sono colpiti in diverse aree l'origine è probabilmente vascolare. In caso di polineuropatia, i nervi danneggiati diffusamente sono molti e l'origine è generalmente tossica, metabolica, infiammatoria o da carenze di vitamine.

Le neuropatie sono distinte in puramente o prevalentemente motorie, sensitive o vegetative. Alcune interessano, in grado diverso, tutti e tre i tipi di fibre nervose, altre invece soltanto una o due.

Fattori di rischio sono il diabete, l'ipertensione, il sovrappeso e l'obesità, il consumo di sostanze alcoliche, il fumo, l'età superiore ai 40 anni.

Cause di neuropatia periferica

L'eziologia delle neuropatie periferiche è varia. A seconda della causa si distinguono in acquisite – la maggior parte, correlate ad altre malattie o all'assunzione di farmaci - ed ereditarie, meno frequenti e causate da anomalie genetiche. Se la causa non è nota, la neuropatia è definita idiopatica.

Diabete, alcol e altre sostanze tossiche, carenze nutrizionali (deficit di vitamina B12, B1, B6, E), ipotiroidismo sono condizioni cliniche che causano neuropatie acquisite. Tra le neuropatie immuno-mediate ossia causate da alterazioni del sistema immunitario le più comuni sono la sindrome di Guillain-Barré, la poliradicoloneuropatia cronica infiammatoria demielinizzante e la neuropatia motoria multifocale.

Le neuropatie possono essere associate anche a vasculiti, infiammazioni dei vasi sanguigni. Artrite reumatoide, lupus eritematoso, sindrome di Sjogren possono essere responsabili di forme di vasculite generalizzata che coinvolge i nervi periferici.

Le neuropatie sono associate altresì a gammopatie monoclonali che provocano la proliferazione anomala di linfociti B che si espandono a formare tumori benigni e maligni e producono anticorpi che reagiscono contro alcune componenti dei nervi periferici. Anche alcuni tipi di tumori, come i linfomi e il mieloma multiplo, possono causare neuropatie infiltrando i nervi.

Nella sindrome paraneoplastica il sistema immunitario colpito da un tumore può aggredire anche alcuni antigeni delle cellule del sistema nervoso centrale danneggiando i nervi. La radioterapia locale e la chemioterapia con cisplatino e vincristina causano neuropatie periferiche iatrogene.

Agenti infettivi virali - come il virus dell'herpes zoster, HIV e citomegalovirus – possono provocare neuropatie nelle persone immunocompromesse, talvolta anche l'epatite B e C.

Lebbra, difterite e borelliosi sono le infezioni batteriche che possono provocare neuropatie. I farmaci che, con gli effetti indesiderati, possono danneggiare i nervi sono, oltre ai chemioterapici, la nitrofurantoina nel trattamento di alcune malattie renali croniche; l'amiodarone per le aritmie cardiache; disulfiram prescritto nell'alcolismo; dapsone usato per la lebbra; l'antibiotico metronidazolo e l'anticonvulsionante fenitoina.

Oltre alla sindrome del tunnel carpale, anche radiculopatie cervicali e lombari, compressioni o traumi a livello del gomito, ascella e il dorso del ginocchio provocano neuropatie per compressione delle radici dei nervi.

Tra le principali cause di neuropatie ereditarie sono la malattia di Charcot-Marie-Tooth (sensitiva e motoria), la neuropatia amiloidotica familiare (sensitiva e vegetativa, per mutazione della proteina transtiretina) e la porfiria (prevalentemente motoria, per alterato metabolismo delle porfirine).

Diagnosi e cura

La diagnosi dovrebbe essere precoce per iniziare rapidamente la terapia ed è soprattutto strumentale. Elettromiografia e studio della velocità di conduzione delle fibre nervose consentono al neurologo di valutare la funzionalità dei nervi e identificare i nervi interessati dal danno, talvolta prima della comparsa dei sintomi.

La biopsia del nervo o del muscolo innervato consentono di scoprire la causa, come nel caso di una vasculite, un'infiammazione o un deposito di amiloide. L'esame del liquido cerebrospinale, tramite puntura lombare, consente di evidenziare infezioni ed infiammazioni. Malattie sottostanti, carenze vitaminiche e difetti genetici possono essere identificate da esami ematochimici e delle urine.

Le cause possono essere indagate anche da radiografie, TAC e risonanza magnetica. La cura dipende dai sintomi e dalle cause scatenanti. È fondamentale, pertanto, controllare la sintomatologia e risolvere la causa. Il trattamento può alleviare, rallentare o guarire la neuropatia. Il nervo danneggiato può rigenerarsi se il danno viene bloccato. Se la lesione è grave, tuttavia, la neuropatia può diventare irreversibile. Inoltre, il grado di recupero dipende dall'estensione di tale danno.

Il dolore e la debolezza muscolare che accompagnano solitamente ogni forma di neuropatia possono essere alleviati con farmaci analgesici e con la fisioterapia.

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