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Herpes Zoster - fuoco di Sant’Antonio

di Soraya Carnemolla

L'Herpes Zoster Virus fa parte della famiglia degli Herpes virus. L’infezione primaria provoca la varicella; dopo la guarigione il virus rimane in forma latente nei gangli sensitivi craniali e del midollo spinale. La riattivazione del virus provoca l’herpes zoster (HZ) conosciuto anche come fuoco di Sant’Antonio. Per la diagnosi di infezione da herpes zoster è generalmente sufficiente l’esame obiettivo con la valutazione della tipica eruzione cutanea. L'unica prevenzione disponibile contro l'herpes zoster e la sua più frequente complicanza - la nevralgia posterpetica (PHN) - è il vaccino.

Fuoco di Sant’Antonio - Cos’è l’herpes zoster

Varicella ed herpes zoster sono causati dallo stesso virus; la varicella è la forma acuta invasiva dell’infezione e lo zoster invece ne rappresenta la successiva riattivazione.

La riattivazione virale è legata ad un abbassamento improvviso delle difese immunitarie, in concomitanza con:

  • periodi di forte stress psicofisico
  • immunosoppressione (tipiche dei trapianti d'organo)
  • chemioterapia o radioterapia
  • malattie che colpiscono il sistema immunitario come l'HIV e in soggetti fragili con difese immunitarie deboli o compromesse come negli anziani.

L’incidenza dell’HZ cresce con l’aumentare dell’età e/o la riduzione della risposta immunitaria cellulo-mediata. Si calcola che circa il 90% della popolazione si ammali di varicella nella vita e il 10% di questi abbia una riattivazione dell'infezione nella forma del fuoco di Sant'Antonio.

In genere l’herpes zoster si verifica solo una volta nella vita di un individuo; talvolta si possono avere più episodi con un tasso di ricorrenza che varia da 1,5 a 12,5%.

In Italia si stimano circa 157.000 nuovi casi di HZ ogni anno; tra il 1999 e il 2005 vi sono state 35.328 ospedalizzazioni, la maggior parte di queste ha coinvolto soggetti di età superiore a 65 anni, con una durata media di 8 giorni ed un totale di oltre 22 mila giornate di degenza all’anno.

Sintomi dell’herpes zoster

Vescicole su base eritematosa tipiche della manifestazione del fuoco di sant'Antonio

La sintomatologia dell’herpes zoster inizia con un dolore intenso, disestesico ed urente (da cui il nome fuoco di Sant’Antonio) che si localizza lungo il nervo in cui il virus si è slatentizzato (nevralgia prodromica).

Dopo due tre giorni nella stessa sede del dolore compare un’eruzione cutanea caratterizzata da un gruppo di vescicole su base eritematosa.

Tale eruzione ha una distribuzione dermatomerica, cioè si localizza sulla regione cutanea innervata dal nervo sensitivo in cui il virus si è riattivato.

La localizzazione più frequente è a livello toracico ed interessa di solito un emitorace distribuendosi a fascia (da qui il nome “zoster”, che in greco significa, infatti, “cintura”).

Inizialmente il rash è eritematoso con lesioni maculo-papulari che diventano successivamente vescicolari. Nuove lesioni possono continuare ad apparire sino a 7 giorni, dopodiché si formano le croste che spariscono in 2-3 settimane.

Altri sintomi non specifici sono: cefalea, febbre e spossatezza.

La forma che coinvolge la branca oftalmica del nervo trigemino, spesso definito come HZ oftalmico, rappresenta il 10-20% dei casi di herpes zoster (localizzazione più frequente con l’aumentare dell’età).

Vaccino anti-herpes zoster

L'unica prevenzione disponibile contro l'herpes zoster e la sua più frequente complicanza - la nevralgia posterpetica (PHN) - è il vaccino.

Secondo quanto stabilito nel Piano nazionale prevenzione vaccinale, dal 2018 è attiva anche nel nostro Paese la vaccinazione anti-herpes zoster per tutte le persone che hanno compiuto 65 anni d’età e nelle persone con più di 50 anni affette da alcune patologie croniche o che debbono essere sottoposte a terapia immunosoppressiva.

La vaccinazione anti HZ rappresenta, quindi, una possibile soluzione efficace per prevenire l’insorgenza della nevralgia post-erpetica, patologia di grande impatto sulla qualità della vita di chi ne è colpito.

Il vaccino contiene una forma attenuata del virus della varicella-zoster che stimola il sistema immunitario ad agire specificamente contro il virus. Come risultato, il vaccino contribuisce a controllare la riattivazione e la replicazione del virus dentro l’organismo, permettendo così di prevenire lo sviluppo dell’herpes zoster e della Nevralgia Post Erpetica (PHN).

Il vaccino può essere usato anche in persone che non presentano anticorpi anti-VZV e che hanno un’anamnesi negativa per varicella e in coloro che hanno già presentato l’herpes zoster.

Il vaccino anti-zoster viene somministrato per via sottocutanea in una singola dose, preferibilmente nella regione deltoidea. La necessità di una seconda dose non è attualmente nota.

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