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Patologia

Varicella, come si manifesta e come trattarla

di Soraya Carnemolla

La varicella è una malattia infettiva altamente contagiosa provocata dal virus Varicella zoster (Vzv), appartenente alla famiglia degli Herpes virus. Colpisce solitamente i bambini tra i 5 e i 10 anni e si trasmette soltanto da uomo a uomo.

Varicella, sintomi, diagnosi, complicanze e vaccini

La varicella fa parte delle malattie esantematiche ed è caratterizzata da un rash cutaneo vescicolare, esteso su tutto il corpo. All’osservazione si trovano in genere lesioni in vari stadi di guarigione.

La varicella è endemica in tutti i paesi del mondo, la maggior parte dei casi si verificano durante l'inverno e la primavera, colpisce circa il 90% dei soggetti suscettibili; è in genere benigna e guarisce nel giro di 7-10 giorni. La malattia può avere un decorso più aggressivo nell’adolescente e nell’adulto, e può essere particolarmente grave se colpisce persone immunodepresse.

Varicella, come avviene il contagio

Il virus si trasmette per via aerea, tramite le goccioline di saliva attraverso tosse e starnuti o per contatto diretto con l’eruzione cutanea. Il liquido contenuto nelle vescicole può trasmettere l'infezione anche per diffusione aerea.

Segni e sintomi della varicella

Il periodo di incubazione dura da due a tre settimane. Dopo l’incubazione e un breve periodo di malessere generale e febbre di solito modesta, fa la sua comparsa la fase esantematica vera e propria, con gittate subentranti di maculo-papule rosse, lievemente rilevate, che nel corso di qualche ora si trasformano in vescicole a contenuto inizialmente chiaro e che successivamente diventano pustolose e poi crostose.

L’esantema compare prima sul cuoio capelluto, sul viso e sul torace e poi si estende al ventre, ai genitali, alle braccia e alle gambe. Lesioni ulcerate possono svilupparsi a livello delle mucose, compresi l'orofaringe e le alte vie aeree, le congiuntive palpebrali e le mucose rettali e vaginali. Caratteristica è la coesistenza delle lesioni in diverso stadio evolutivo. Nella fase delle vescicole, un prurito intenso è di solito presente.

L’eritema e in genere accompagnato da sintomi quali:

  • febbre in genere non elevata
  • artromialgie
  • cefalea
  • nausea con perdita dell’appetito.

Le nuove lesioni solitamente cessano di manifestarsi a partire dal quinto giorno e la maggior parte è in fase crostosa a partire dal sesto giorno; la maggior parte delle croste scompare entro 20 giorni dall'esordio. Gli adulti possono avere un rash più diffuso e una febbre più persistente e sono quelli più a rischio di complicanze come la polmonite.

Varicella, diagnosi

La diagnosi della varicella è solitamente clinica. La conferma si può avere ricercando la presenza di anticorpi del virus (Vzv) in un campione di sangue.

La terapia

Solitamente la terapia mira ad alleviare i sintomi, quindi antipiretici e analgesici oltre ad un’adeguata idratazione con la somministrazione di bevande.

Antistaminico per via orale per mitigare il prurito; oggi si sconsiglia il talco mentolato, in quanto ritarda il consolidamento delle lesioni cutanee. Si possono utilizzare i preparati lenitivi contro le lesioni da herpes.

Il trattamento con antivirali per via orale, valaciclovir, il famciclovir o l'aciclovir, deve essere prescritto ai soggetti sani a rischio di malattia moderata o grave, compresi tutti i pazienti maggiori di 12 anni e quelli con patologie dermatologiche (in particolare eczemi) o pneumopatie croniche. I pazienti immunocompromessi e in altri a rischio di malattia grave deve essere utilizzato l’aciclovir endovena. Se insorgono sovrainfezioni batteriche si somministrano antibiotici.

La varicella solitamente produce immunità permanente. Nel 10-20% dei casi il virus non viene eliminato dall’organismo è a distanza di anni può dar luogo a un’infezione da herpes zoster (Hz), noto comunemente come fuoco di Sant’Antonio, una manifestazione locale della riattivazione del virus rimasto latente nei gangli sensitivi dei nervi dorsali o nel ganglio stellato, stazioni che il virus invade nel corso dell’infezione primaria. Questa malattia si manifesta con lesioni a grappolo di tipo vescicolare a volte accompagnate da dolore localizzato. Il dolore che persiste oltre un mese viene chiamato neuralgia posterpetica.

Nelle donne in gravidanza, gli anticorpi prodotti, in seguito a vaccinazioni o per una infezione precedente, vengono trasferiti attraverso la placenta al feto. Nelle donne non immunizzate, nei primi due trimestri di gestazione la varicella può trasmettersi al feto causando un embriopatia (sindrome della varicella congenita) L'infezione materna è inoltre associata a parto prematuro. L'infezione contratta dai cinque giorni precedenti alla nascita ai due giorni successivi viene indicata come varicella neonatale, e la manifestazione clinica è quella tipica della varicella.

Varicella, profilassi

Gli individui affetti da varicella devono essere isolati fino a che le lesioni comparse per ultime siano divenute croste. Il virus è suscettibile ai disinfettanti, in particolare a tutti quelli contenenti cloro, Inoltre, la sua struttura è sensibile all'essiccamento e al calore.

Vaccino contro il fuoco di Sant’Antonio

L’unica prevenzione disponibile contro l’Herpes zoster e la sua più frequente complicanza, la nevralgia posterpetica (Phn), è il vaccino anti Herpes zoster indicato per i soggetti di età pari o superiore a 50 anni.

Il vaccino anti-zoster viene somministrato per via sottocutanea in una singola dose, preferibilmente nella regione deltoidea. Il vaccino contiene una forma attenuata del virus della varicella-zoster che stimola il sistema immunitario ad agire specificamente contro il virus. Come risultato, il vaccino contribuisce a controllare la riattivazione e la replicazione del virus dentro l’organismo, permettendo così di prevenire lo sviluppo dell’herpes zoster e della Nevralgia Post Erpetica (Phn). La vaccinazione anti Herpes zoster in Italia è prevista in forma gratuita dal nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019.

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