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Patologia

Citomegalovirus - CMV

di Ilaria Campagna

Tra i virus più comuni a livello mondiale, il Citomegalovirus - virus ubiquitario appartenente alla famiglia degli Herpesvirus (Herpesvirus di tipo 5) - si trasmette da persona a persona, attraverso il contatto con fluidi corporei come saliva, sangue, urina, secrezioni vaginali, sperma e latte materno. Generalmente asintomatica o caratterizzata da sintomi lievi, l'infezione da Citomegalovirus è piuttosto pericolosa per le persone con un sistema immunitario compromesso e per le donne in gravidanza, a causa del rischio di trasmissione al feto. La diagnosi si fa mediante la ricerca di anticorpi specifici contro il virus e la terapia, quando necessaria, consiste nella somministrazione di farmaci antivirali. Attualmente non è disponibile nessun vaccino contro il Citomegalovirus, di conseguenza rimane fondamentale l'adozione di adeguate norme igieniche per prevenire il contagio. Per le persone in buona salute la prognosi dell’infezione da Citomegalovirus è generalmente positiva. Al contrario, per i soggetti immunodepressi o nei neonati con infezione congenita da Citomegalovirus la prognosi può essere piuttosto infausta, con danni permanenti o addirittura mortali.

Infezione da Citomegalovirus

L'infezione da Citomegalovirus (CMV) colpisce moltissime persone in tutto il mondo. Nei paesi occidentali infatti, tra il 60 e il 90% della popolazione generale ha contratto l’infezione almeno una volta nella vita (il 40% già in età scolare), mentre nei paesi in via di sviluppo la percentuale sale addirittura oltre il 90%.

Il Citomegalovirus è un virus ubiquitario appartenente alla famiglia degli Herpesvirus (Herpesvirus di tipo 5), la stessa a cui appartengono altri virus come quello della varicella e del fuoco di sant’antonio (Varicella Zoster), della mononucleosi (Epstein-Barr) e dell’herpes labiale (Herpes Simplex).

Il Citomegalovirus può infettare persone di qualsiasi età e causare infezioni di tre tipi:

  1. Acquisita (o primaria): l’infezione è acquisita per la prima volta
  2. Ricorrente: l’infezione è già stata acquisita in passato e si riattiva a causa di un indebolimento del sistema immunitario
  3. Congenita: l’infezione è acquisita dalla donna poco prima del concepimento o durante la gravidanza e viene trasmessa al feto

Come si trasmette l’infezione da Citomegalovirus

L’uomo è l’unico serbatoio dell’infezione da Citomegalovirus e la trasmissione avviene da persona a persona, attraverso il contatto con i fluidi corporei: urina, saliva, secrezioni vaginali, sperma, sangue e latte materno.

La trasmissione del virus è piuttosto frequente nelle scuole e in generale nei centri per l’infanzia, dove si diffonde mediante il contatto con giocattoli, superfici o altri oggetti contaminati, oppure per contatto diretto tra i bambini.

Molto frequente è anche la trasmissione del Citomegalovirus nel periodo compreso tra la pubertà e l’età adulta, facilitata dalla promiscuità di ambienti e comportamenti.

Infine, il Citomegalovirus può essere trasmesso anche attraverso la trasfusione di sangue e il trapianto di organi infetti o in modo verticale dalla madre al feto durante la gravidanza o il parto.

Come si manifesta l’infezione da Citomegalovirus

L’infezione da Citomegalovirus nella maggior parte degli individui sani (adulti o bambini) è asintomatica, poiché il sistema immunitario è in grado di tenerla sotto controllo.

Tuttavia, alcuni soggetti potrebbero sviluppare sintomi lievi, simili a quelli dati dall’influenza:

  • Febbre
  • Malessere
  • Sudorazione notturna
  • Scarso appetito
  • Dolori muscolari e/o articolari
  • Ingrossamento dei linfonodi

Questa sintomatologia si risolve spontaneamente nel giro di un paio di settimane e senza causare conseguenze a lungo termine.

Sintomi più gravi a carico di occhi, fegato, sistema gastrointestinale, polmoni e sistema nervoso possono manifestarsi, invece, negli individui che hanno una compromissione del sistema immunitario:

  • Retinite
  • Cecità
  • Problemi digestivi
  • Esofagite
  • Gastrite
  • Ulcere e sanguinamenti gastrointestinali
  • Epatite
  • Colite
  • Polmonite
  • Dispnea
  • Ipossiemia
  • Encefalite
  • Problemi neurologici
  • Convulsioni
  • Coma
  • Morte

Diagnosi di infezione da Citomegalovirus

La diagnosi in un individuo in buona salute non è semplice, poiché il più delle volte l’infezione da Citomegalovirus è asintomatica. È quindi fondamentale un esame del sangue per valutare la presenza di anticorpi (Immunoglobuline di tipo G e M) contro il virus.

Se le IgG contro il Citomegalovirus sono assenti, l’individuo non è mai entrato in contatto con il virus; al contrario, se le IgG sono presenti, vuol dire che è stata creata una memoria immunologica, data da una precedente esposizione al virus.

Questo dato tuttavia, non permette di determinare con esattezza il periodo del contagio, di conseguenza è necessario valutare l’eventuale presenza di IgM. Questa specifica classe di immunoglobuline è infatti utile a indicare se l’infezione è o meno in atto al momento dell’esecuzione del test.

Maggiore precisione diagnostica è però data dalle tecniche molecolari di amplificazione genica (PCR o Polymerase Chain Reaction) del virus che possono essere effettuate su un campione di tessuto o di fluido corporeo.

Come si cura l’infezione da Citomegalovirus

Negli individui in buona salute l’infezione lieve da Citomegalovirus non richiede alcun trattamento. Negli adulti con infezione grave, nei soggetti immunodepressi e nei neonati con infezione congenita è invece necessaria una pianificazione terapeutica specifica basata sulla somministrazione di farmaci antivirali:

  • Ganciclovir: è il farmaco antivirale (somministrato per via endovenosa) d’elezione per il trattamento di questo tipo di infezione, anche se può avere effetti collaterali come febbre, diarrea, anemia, leucopenia, piastrinopenia ed eruzione cutanea
  • Valganciclovir: viene somministrato - prevalentemente per via orale - in associazione al Ganciclovir o come suo sostituto per infezioni lievi o come profilassi (ad esempio nei soggetti che hanno subito un trapianto)
  • Foscarnet: viene utilizzato quando il Citomegalovirus è resistente al trattamento con Ganciclovir. Questo farmaco presenta però tossicità a livello renale e può determinare l’insorgenza di episodi convulsivi
  • Cidofovir: viene prescritto nel caso di infezione da Citomegalovirus resistente sia al Ganciclovir sia al Foscarnet ed è utilizzato soprattutto in soggetti con HIV/AIDS. Anche questo farmaco è tossico a livello renale
  • Immunoglobuline anti-CMV: vengono somministrate spesso in associazione al Ganciclovir per trattare polmoniti da Citomegalovirus, come profilassi pre-trapianto o nelle donne in gravidanza
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