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Patologia

Cataratta

di Monica Vaccaretti

La cataratta è una patologia degenerativa caratterizzata da una condizione di lenta e progressiva perdita di trasparenza del cristallino nell'occhio che determina una diminuzione della vista. Si tratta di una opacizzazione o intorpidimento del cristallino. Come causa principale di disabilità negli adulti anziani, la cataratta è al terzo posto dopo l'artrite e le malattie del cuore. Il 50% della popolazione tra i 65 e i 74 anni e il 70% degli over 75 hanno problemi di cataratta. Secondo i dati epidemiologici la cataratta rappresenta la causa principale di handicap visivo e la terza più comune causa di cecità prevenibile. Nel mondo circa 20 milioni di persone sono cieche a causa di cataratta. Con un'incidenza di 10-40 bambini su 100 mila, la cecità da cataratta si verifica anche in età pediatrica nei paesi in via di sviluppo.

Cos'è la cataratta e quali sono le cause

In un occhio può essere presente più di un tipo di cataratta

La cataratta può svilupparsi a qualsiasi età e le cause sono molteplici. Tuttavia risulta più comune in età avanzata ed è associata all'invecchiamento, il principale fattore di rischio. Sono responsabili della formazione di cataratta anche fattori tossici, nutrizionali, fisici. Condizioni oculari associate a malattie sistemiche e sindromi hanno una significativa correlazione con lo sviluppo di cataratta.

Durante l'invecchiamento il cristallino perde fisiologicamente la sua trasparenza. Si verifica poi agglutinamento o aggregazione di proteina del cristallino, condizione che porta alla dispersione di luce. Si accumula un pigmento marrone giallognolo dovuto all'esaurimento del cristallino, diminuisce la quantità di ossigeno, aumenta il sodio e il calcio, diminuisce la vitamina C e il glutatione, che è un importante antiossidante.

Retinite pigmentosa, miopia, distacco della retina, infezioni di herpes zoster sono patologie dell'occhio che aumentano le probabilità di sviluppare cataratta. Corticosteroidi ad alte dosi per lungo tempo, scottature chimiche alcaline dell'occhio, obesità e scarsa nutrizione, livelli ridotti di antiossidanti favoriscono l'insorgere di problemi al cristallino.

Disidratazione associata a diarrea cronica, uso di lassativi in anoressia nervosa, uso di ossigenazione iperbarica, traumi perforanti dell'occhio, shock elettrico e radiazioni ultraviolette nella luce solare e nei raggi X sono altre cause di cataratta. Le evidenze mettono inoltre in correlazione la cataratta con il diabete mellito, la sindrome di Down, disordini legati al metabolismo lipidico, disordini renali e muscoloscheletrici.

Sintomi di cataratta

Uno sfocamento della vista senza dolore è sintomo caratteristico della cataratta. Il paziente si rende conto che le cose che gli stanno intorno sono diventate offuscate, come se ci fossero dei vetri che avessero bisogno di essere puliti. È comune la dispersione della luce e l'individuo sperimenta una diminuzione nella sensibilità alla luce, al bagliore e dell'acutezza visiva.

Altri sintomi evidenti a carico della vista includono aumento della miopia, astigmatismo, diplopia monoculare (vista doppia), spostamento dei colori (il cristallino che invecchia diventa progressivamente più assorbente all'estremo blu dello spettro), brunescenza (i valori dei colori si spostano verso il marrone-giallo) e ridotta trasmissione della luce.

La diminuzione dell'acutezza visiva è direttamente proporzionale alla densità della cataratta. Il test di acutezza visiva Snellen, l'oftalmoscopia e un esame biomicroscopico con luce a fessura stabiliscono il grado di formazione della cataratta. Il grado di opacità del cristallino non corrisponde sempre allo stato funzionale del paziente.

Alcuni pazienti sono in grado di svolgere attività normali nonostante problemi di cataratta clinicamente significativi. Altri con un grado inferiore di opacizzazione del cristallino subiscono una sproporzionata diminuzione dell'acutezza visiva. Pertanto l'acutezza visiva è una misura imperfetta di handicap visivo.

Trattamento della cataratta

Non esiste alcun trattamento farmacologico per curare o rallentare il progressivo offuscamento. Soltanto l'intervento chirurgico può essere risolutivo per evitare la cecità. Recenti studi sono diretti ad indagare mezzi che ritardino la progressione della cataratta, come ad esempio l'assunzione di vitamina C ed altri antiossidanti come il beta-carotene e la vitamina E.

Nei primi stadi della formazione della cataratta occhiali, lenti a contatto, forti occhiali bifocali o lenti di ingrandimento possono migliorare la vista. Ridurre il bagliore con una luce appropriata e un appropriato posizionamento della luce possono facilitare la lettura. I midriatici possono essere usati come trattamento a breve termine per dilatare la pupilla e permettere che più luce raggiunga la retina. Questo accorgimento tuttavia aumenta il bagliore.

Meno del 15% delle persone affette da cataratta soffrono di problemi alla vista talmente gravi da richiedere un intervento chirurgico. Generalmente, se la vista ridotta dalla cataratta non interferisce con le normali attività l'intervento non è necessario.

Complicazioni dell'intervento chirurgico alla cataratta

Le potenziali complicanze dell'intervento chirurgico alla cataratta sono molteplici. A causa di una infiltrazione retrobulbare di agenti anestetici nell'arteria corta ciliare può comparire emorragia retrobulbare, che necessita di un tempestivo intervento per ridurre la pressione endoculare.

Le maggiori complicazioni intraoperatorie sono la rottura della capsula posteriore e l'emorragia sovracoroidale. Nell'immediato post operatorio si può manifestare una endoftalmite acuta batterica: si tratta di una complicazione devastante che si verifica circa 1 volta su 1000 casi causata da Staphylococcus epidermitus, S. aureus, Pseudomonas e Proteus.

Più tardivamente possono insorgere problemi legati alla sutura, cattiva posizione del cristallino intraoculare, endoftalmite cronica, opacizzazione della capsula posteriore. L'uso di miotici, corticosteroidi e antibiotici per via sistemica risolve le complicanze mentre l'uso del laser, che crea un foro nella capsula, corregge la vista sfocata.

Responsabilità dell'infermiere nella gestione della cataratta

L'infermiere è responsabile dell'assistenza perioperatoria e dell'educazione sanitaria in previsione della dimissione a domicilio. I principali interventi infermieristici nella gestione della cataratta sono:

  • Sospendere la terapia anticoagulante per ridurre il rischio di emorragia retrobulbare. Mantenere l'aspirina per 5-7 giorni, i Fans per 3-5 giorni e il Coumadin fino a che il tempo di protrombina di 1.5 viene raggiunto
  • Somministrare gocce dilatanti prima dell'intervento secondo dosaggio e prescrizione medica per dilatare l'occhio da operare. Possono essere somministrate anche gocce di antibiotici, corticosteroidi e farmaci anti-infiammatori come profilassi per prevenire infezioni postoperatorie ed infiammazioni
  • Istruire il paziente dopo l'intervento su come proteggere l'occhio operato, somministrare farmaci, riconoscere precocemente segni di complicanze, gestire il dolore e ridurre gli sforzi. La benda va indossata per prevenire l'accidentale strofinamento o colpi agli occhi operati, per almeno 24 ore dopo l'intervento. Rimossa la benda, poiché si resta particolarmente sensibili alla luce si devono indossare degli occhiali protettivi durante il giorno e una protezione metallica durante la notte per 1-4 settimane
  • Informare che lievi fuoriuscite di pus al mattino, rossore e sensazione di prurito sono molto frequenti nel post operatorio. Si può rimuovere il pus con un panno bagnato e pulito. Si istruisce il paziente a riferire immediatamente al chirurgo se compaiono oggetti galleggianti (punti) nella vista, luci abbaglianti, diminuzione della vista, dolore oppure aumento del rossore
  • Informare che la vista può restare ancora offuscata per qualche settimana, dopo la rimozione della benda oculare, poiché le suture lasciate nell'occhio alterano la curvatura della cornea causando un temporaneo offuscamento e un certo astigmatismo. Rassicurare che la vista migliora gradualmente man mano che l'occhio guarisce e si stabilizza entro 6-12 settimane. Per qualsiasi problema rimanente di miopia o presbiopia è necessaria la correzione della vista
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