Testimonianze OSS
Cercare soddisfazione e crescita come operatore della salute. È questo che ha guidato Giulia, Operatrice Socio Sanitaria, a lasciare l’Italia per cercare fortuna in Inghilterra.
Giulia, Oss: L'Inghilterra è davvero un paese meritocratico
Sono Operatore Socio Sanitario da sette anni e dopo infinite ricerche di un lavoro che non fosse “a singhiozzo” - con contratti di due o massimo sei mesi - nella mia Verona, ho deciso di partire. Destinazione: Londra.
Appassionata dell’ambito psichiatrico, sono partita con l’intenzione di specializzarmi in questo settore.
Sapevo già che non sarebbe stato facile farmi strada e ora, dopo quattro mesi a Londra, posso confermarlo: è difficile, molto. Ma con il giusto mix di coraggio e buona volontà si può fare.
Per prima cosa ho iniziato a fare la ragazza alla pari, prendendomi cura dei bambini di una famiglia e gestendo le pulizie di casa.
Il tempo libero mi è stato sufficiente per seguire un corso intermedio di lingua, leggere libri, guardare film in inglese e curare un po’ il mio blog sulla figura dell’Oss.
Aiutata dalla famiglia che mi ospita, sono riuscita in breve tempo ad ottenere il national insurance number (NIN), necessario per lavorare in Uk e ho cercato subito lavoro come Oss per il National Health System (NHS).
Internet funziona per la maggiore come sistema di ricerca di lavoro qui; con la parola chiave “healthcare assistant/care assistant/support worker” si possono cercare annunci di lavoro come Oss e subito si trovano descrizioni delle posizioni aperte con tanto di offerta di retribuzione.
Da quello che si vede sul sito del governo, chi ha dai 25 anni in su guadagna come minimo 7,50£ all’ora (per tutti i tipi di lavori).
Dopo aver imbastito diverse “application” (domande di lavoro), ho ottenuto la possibilità di fare un colloquio (qui si chiamano interview) per una care home di lusso.
Il colloquio con la manager è stata una chiacchierata molto serena, durante la quale mi sono state poste delle domande per capire che tipo di esperienza avessi, quanto forte fosse la mia motivazione per il lavoro e quale sia la mia indole caratteriale.
Il colloquio è andato bene e sono stata assunta, ma prima ho dovuto sbrigare un po’ di burocrazia: serve il conto in banca inglese, il medico di base (che qui viene chiamato GP, General Practicioner), due referenze, una delle quali di una persona che mi conoscesse da almeno 5 anni.
Nel frattempo i responsabili della care home hanno contattato il mio vecchio posto di lavoro e hanno fatto richiesta del Disclosure and Barring Service (Dbs), che sarebbe la nostra fedina penale.
Nel giro di un mese ho iniziato a lavorare. I primi tre giorni sono stati di training, ovvero giornate retribuite durante le quali ho sostenuto test di lingua e sono stata affiancata nella pratica da altre Oss.
Mi sono bastati pochi mesi per capire che qui in Uk l’Oss ha molte possibilità di crescita e anche in tempi brevi; in molti posti di lavoro qui in Uk lavoro l’azienda ti paga il training e puoi arrivare persino a somministrare farmaci e fare prelievi.
L’Inghilterra è davvero un Paese meritocratico; non nascondo che, soprattutto all’inizio, la fatica è tanta, ma io credo sia un’esperienza di una ricchezza unica. La consiglio, soprattutto ai giovani Oss che hanno voglia di crescere, come persone e come operatori della salute
Giulia Pettenuzzo, Oss
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