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Convegno Infermieri

Tassonomie NNN, a Milano il V° convegno nazionale

di Ilaria Campagna

Rafforzare e promuovere l’utilizzo della terminologia infermieristica standardizzata in tutti gli ambiti della professione. Un fondamentale strumento attraverso cui sarà possibile in futuro, favorire la creazione di ampi set di dati utili a tracciare le attività assistenziali infermieristiche, come anche a garantire una migliore qualità delle cure per i cittadini.

Esperienze in clinica, formazione organizzazione e ricerca

Tassonomie NNN dell’assistenza infermieristica in Italia. Il 5° convegno nazionale, organizzato da CEA (Casa Editrice Ambrosiana) e Formazione in Agorà – con il patrocinio di Università degli studi di Milano, FNOPI, OPI Milano-Lodi-Monza e Brianza, CNAI e NANDA International – si è svolto il 21 maggio scorso nella prestigiosa cornice dell’Università degli studi di Milano.

Dalle tassonomie NNN applicate a progetti universitari e aziendali, al modello teorico delle prestazioni infermieristiche della professoressa Marisa Cantarelli e così via.

Florence Nightingale

Questi i punti cardine affrontati nella ricca giornata di lavori alla presenza di relatori che operano a tutti i livelli della professione: dalla clinica, alla dirigenza, alla docenza, al tutoring. Non è mancato inoltre, un fondamentale momento di riflessione regalato a tutti i presenti dalla narrazione di chi le cure le vive come persona assistita.

Siamo qui per contemplare la bellezza della comunità infermieristica in azione. È con queste parole che Luisa Anna Rigon – Infermiera, insegnante e dirigente, fondatrice e presidente di formazione in Agorà - Scuola di formazione alla salute di Padova. Consulente CEA area editoriale scienze infermieristiche – coadiuvata da Guido Natale – Direttore I-CEA area infermieristica e di Medicina Complementare. CEA Casa Editrice Ambrosiana, Milano – ha introdotto i lavori.

Come infermieri, ha continuato Rigon, abbiamo infatti la responsabilità di un qualcosa come 60.000.000 persone assistite, ed è dalla nostra capacità di innovare e innovarci, partendo però dalle radici profonde della nostra professione infermieristica, che si può arrivare a rispondere sempre meglio ai loro bisogni.

La prima sessione, incentrata proprio sulla scienza infermieristica posta al servizio dei bisogni di salute delle persone, si è aperta con un focus della professoressa Marisa Cantarelli sui concetti fondamentali della disciplina.

È stata esposta l’importanza della competenza tecnica esclusiva, caratterizzante la specificità di ogni professione, come anche del linguaggio che ogni disciplina ha necessità di stabilire e che, nel nostro caso, deve essere sempre legato all’interpretazione teorica che viene data dal concetto di assistenza infermieristica.

Assistenza che non va solamente in direzione dell’ammalato, ma anche degli infermieri stessi, poiché nella relazione si è al contempo fornitori e fruitori, ognuno con le proprie convinzioni, cultura e religione.

La necessità di un linguaggio standardizzato è stata sottolineata anche da Anna Laura Rigon, che ha esposto magistralmente gli elementi scientifici oggi a disposizione degli infermieri: dal modello Gordon o simili, alla biografia e alla narrazione infermieristica, alle tassonomie NNN con le diagnosi infermieristiche NANDA-I, gli interventi infermieristici NIC, i risultati infermieristici NOC e la documentazione infermieristica cartacea ed elettronica.

La diagnosi infermieristica infatti – in quanto giudizio clinico riguardante una risposta umana di una persona o di un gruppo a problemi di salute/processi vitali attuali o potenziali – è una fase nodale del processo di nursing e costituisce la base su cui l’infermiere attua specifici interventi volti a raggiungere gli outcome di cui è responsabile, in ragione di competenza e autonomia.

Le nuove diagnosi infermieristiche NANDA-I 2018-2020

Con l’auspicio quindi di una diffusione sempre più capillare delle diagnosi infermieristiche in tutti i contesti, così da assicurare una maggiore qualità delle cure fornite, il congresso ha voluto essere anche un’occasione per presentare la nuova edizione delle diagnosi infermieristiche NANDA-I 2018-2020, con ben 244 diagnosi divise in 13 domini e 47 classi.

Due le nuove voci introdotte: condizioni associate e popolazioni a rischio, per far luce sui fattori di rischio e/o correlati che pur non potendo essere gestititi dall’infermiere in completa autonomia, rappresentano comunque dati utili alla formulazione delle diagnosi infermieristiche.

La conoscenza delle diagnosi infermieristiche, come sottolineato anche da Dickon Weir-Huges – Chair, Diagnosis Development & Taxonomy NANDA International, USA, Magnet Program Director Oxford University Hospitals & the Oxford Institute of Nursing and Midwifery Research, UK – è infatti per gli infermieri una parte significativa della propria cultura professionale.

L’impegno di Nanda International è dunque quello di supportare la creazione di una rete atta a sviluppare, perfezionare e diffondere la terminologia infermieristica standardizzata in quanto fonte preziosa di dati, chiamando sempre più professionisti a elaborare nuove diagnosi infermieristiche.

Hanno poi continuato con le relazioni Beatrice Mazzoleni, segretario Fnopi, che ha reso nota la pubblicazione di un Position Paper sulle tassonomie infermieristiche sul n° 1 della rivista “L’Infermiere” e Lorenzo Baragatti – Infermiere direttore del dipartimento delle professioni infermieristiche e ostetriche dell’azienda USL Toscana Sud est. Sede operativa di Siena – il quale ha posto l’accento sull’importanza di rendere misurabili e visibili i risultati di salute sensibili agli interventi infermieristici, standardizzando i linguaggi, implementando il Primary Nursing e sperimentando nuovi modelli organizzativi e assistenziali.

Nella sessione pomeridiana del congresso ci si è invece concentrati sulle esperienze di utilizzo delle tassonomie NNN nei diversi ambiti di formazione, organizzazione, clinica e ricerca.

Da una revisione della letteratura che ha visto il confronto tra l’utilizzo della terminologia scientifica standard con le tassonomie NNN nella pratica clinica, a Kairos, applicativo informatico per la gestione della documentazione infermieristica secondo il modello Gordon e le tassonomie NNN in sperimentazione presso l’Istituto Auxologico italiano di Milano.

Florence Nightingale

Di grande ispirazione è stata poi l’esposizione da parte di Vianella Agostinelli – Infermiere direttore. Direzione Professioni Sanitarie Azienda USL di Modena – del progetto strategico aziendale Caring, che pone l’accento sulla cura basata sulla relazione.

L’assistenza, dice infatti Agostinelli, si sviluppa proprio attraverso l’atto del caring ed è per questo che lo scopo di tutte le professioni sanitarie è quello di fornire alle persone assistite e ai loro familiari assistenza e cure empatiche.

Rafforzare e centrare realmente l’assistenza sulla dimensione umana della persona è dunque un aspetto importante e imprescindibile della nostra professione. Un cambiamento non semplice da affrontare e far digerire dunque, quello attualmente in atto presso la Usl di Modena, ma che mira anche attraverso un’impostazione di lavoro efficiente e un buon clima lavorativo, a implementare capillarmente in tutte le realtà assistenziali e grazie all’impegno di numerosi professionisti, cure che siano sostenibili e soprattutto di buona qualità.

Documentazione infermieristica, pianificazione dell’assistenza secondo le tassonomie NNN in tutti contesti e implementazione del Primary Nursing sono i punti chiave di questa importante rivoluzione in atto.

Si è inoltre parlato del progetto ARCO (Azienda AORMN di Pesaro) riguardante i modelli di assistenza alla persona con malattia oncologica attraverso l’implementazione del Primary Nursing e del progetto CURA, che vede l’utilizzo presso la fondazione I.P.S Cardinal G. Gusmini Onlus di Vertova di circoli di lettura come metodologia di apprendimento aziendale del modello Gordon e delle tassonomie NNN.

Infine è stato esposto l’utilizzo del Team Based Learniging, un esperimento di apprendimento attivo nell’insegnamento del processo di assistenza infermieristica e delle tassonomie NNN nel corso di laurea in infermieristica di Modena.

Basato sulla cosiddetta “Classe capovolta” non fa più dell’aula il luogo di trasmissione dei concetti teorici, studiati invece individualmente da ciascuno studente, ma un’occasione di discussione, confronto e applicazione pratica degli stessi in team.

Un nuovo modello di insegnamento che vuole enfatizzare l’importanza del gruppo e fornire ai professionisti di domani tutte quelle competenze che gli saranno utili a inserirsi nel modo migliore nel mondo del lavoro.

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