Noi uomini e donne chiamati a vivere il tempo della malattia e della cura vogliamo dirti grazie, infermiere, per il tuo essere stato capace di dedicare la tua vita e la tua grande professionalità a noi “pazienti”. In un'emozionante lettera a firma del Gruppo Abbracciamo un Sogno - costituito da pazienti oncologici che affrontano il percorso di cura e di vita – tutta la gratitudine per il segno che gli infermieri lasciano, giorno dopo giorno, nell’esistenza di chi rischia di perdere i colori della vita .
A te infermiere
Se “la gratitudine è la timida ricchezza di chi non possiede nulla”, noi uomini e donne chiamati a vivere il tempo della malattia e della cura vogliamo dirti grazie per il tuo essere stato capace di dedicare la tua vita e la tua grande professionalità a noi “pazienti” durante questi tempi difficili dove a tratti abbiamo rischiato di perdere i colori della vita, il senso del domani, il gusto del progettare, la voglia di costruire, il desiderio di condividere…
Nei nostri percorsi di cura abbiamo incontrato il tuo variegato mondo, un mondo attento ed empatico, un mondo dedicato a quelli che sono i nostri bisogni fondamentali prendendoci per mano con un’attenzione che ci permette di continuare a sentirci “persone” uniche e diverse tra di noi.
Ci siamo sentiti coccolati e sicuri tra le tue mani…
Ci siamo sentiti accolti e accompagnati…
Ci siamo sentiti “fortunati” al di là di quello che la vita ci ha chiesto di attraversare…
Sei stato per noi punto di riferimento sia professionalmente che umanamente, il tuo sorriso ci ha aiutato a superare il dolore di un tempo che mai avremmo volito attraversare…
Il tuo “senso della vita” ci ha raggiunto attraverso i piccoli o grandi gesti che hanno accompagnato e che accompagnano il nostro attraversare il tuo mondo professionale.
La tua presenza attenta ci ha aiutato a non sentirci fuori dal nostro percorso, la tua capacità di sdrammatizzare, la tua capacità di essere ponte tra noi e il medico ci ha evitato tempi d’ansia che non aiutano a vivere con serenità il tempo della cura .
E vorremmo dirti grazie…
Grazie per tutte quelle volte che mi hai chiamato per nome e non per numero, perché hai saputo conservare la mia identità anche se sono stato in mezzo a centinaia di malati come me.
Grazie per tutte le volte che sei stato empatico, per quando hai usato compassione nei miei confronti, perché ti sei preso cura non solo del mio corpo, ma anche della mia mente e del mio cuore.
Grazie per tutte quelle volte che hai saputo e voluto essere il mio punto di riferimento e per il tuo seguirmi durante tutto il mio percorso con cura ed attenzione.
Grazie per tutte quelle volte che hai saputo coinvolgermi e coinvolgere e tranquillizzare i miei cari col tuo essere chiaro, col tuo saper “perdere tempo” in spiegazioni che, rendendomi parte attiva del mio percorso, mi ha permesso di essere consapevole e di affrontare con serenità tutto quanto il percorso mi ha chiesto e mi chiede.
Grazie perché nonostante il tanto da fare, da pensare, da organizzare, da progettare, sai trovare il giusto tempo da dedicarmi, un tempo che per me è davvero prezioso… non so dirti quanto!
Grazie perché hai saputo e sai essere il mio “faro”, quello che guida nel percorso che ho dovuto e devo intraprendere, dandomi le istruzioni necessarie per non perdermi nella paura.
Grazie perché il tuo esserci sa riempire di significato anche i tempi del fine vita, perché il tuo esserci sa dare risposte al dolore, perché il tuo esserci mi ha permesso e mi permette di non sentirmi solo ad affrontare questa esperienza che non è mai una passeggiata.
Grazie per i tuoi gesti, per le tue carezze che spesso non hanno bisogno delle mani, per il tuo sguardo che non sfugge anche nei momenti difficili… perché, non dimenticarlo, seppure questi gesti non ci fanno guarire, ci alleviano tanto la sofferenza fisica e psicologica, fanno bene al cuore.
E per finire…
Grazie…
A te, a te personalmente…
Ti auguro di non dimenticare mai di essere un “venditore di speranza”, di non dimenticare mai di essere un operatore pieno di vita per la vita…
Ti auguro di non “abituarti” mai alla prevedibilità di un percorso di malattia.
Ti auguro di saperci essere senza dimenticarti di vivere la tua vita, i tuoi sogni, i tuoi amori, le tue storie, il tuo quotidiano…
E in tutto questo tuo saperti prendere cura di te continua ad aiutarmi a non farmi vincere dal “cancro”; e mentre hai cura del mio corpo che deve affrontare la malattia cancro, aiutatemi a non smettere di sognare, di credere che anche tra mille adattamenti la vita è meravigliosa, è piena di colori, di gioia e di motivi profondamente validi per non mollare.
Gruppo Abbracciamo un Sogno
Cagliari, 28 ottobre 2017
Liviamcqueen
1 commenti
Grazie!
#1
La lettera è stupenda, grazie!!