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Promuovere l'igiene mani del paziente per prevenire infezioni

di Daniela Accorgi

La contaminazione delle mani degli operatori sanitari durante le attività di cura e di assistenza può portare alla trasmissione di agenti patogeni associati alle infezioni correlate all'assistenza. L’adesione all’igiene delle mani rappresenta la misura più efficace per ridurre questo rischio. Per promuovere l’adesione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sviluppato la strategia multimodale che prevede cinque componenti chiave, quali: cambiamento di sistema, formazione/educazione, osservazione, promemoria sul posto di lavoro, clima mirato alla sicurezza. Poca attenzione è stata dedicata alla relazione tra la contaminazione delle mani dei pazienti e la trasmissione dell'infezione correlate all'assistenza sia per quanto riguarda l’importanza come possibile serbatoio o fonte di trasmissione sia per quanto riguarda lo sviluppo di possibili strumenti di promozione; tutto questo potrebbe rappresentare l’anello trascurato, ma potenzialmente significativo nella catena dell'infezione.

Igiene delle mani dei pazienti come intervento per prevenire infezioni

Il miglioramento dell’igiene delle mani nei pazienti può ridurre il tasso d’infezioni acquisite in ospedale

Esistono prove che il miglioramento dell’igiene delle mani nei pazienti può ridurre il tasso d’infezioni acquisite in ospedale. Uno studio condotto in un’unità di chirurgia cardiotoracica negli Stati Uniti ha rilevato che il miglioramento della pratica dell’igiene delle mani nei pazienti ha ridotto i tassi d’infezione da enterococchi resistenti alla vancomicina (VRE) e da stafilococchi aures resistenti alla meticillina (MRSA).

I pazienti colonizzati o infetti da germi multiresistenti contaminano il letto, l’unità paziente e il bagno a loro dedicato attraverso l’eliminazione di fluidi corporei come ad esempio durante il tossire, lo starnutire, l’evacuare ma anche attraverso la desquamazione cutanea. I fluidi corporei trasportano i microrganismi presenti nei vari distretti corporei all’esterno favorendo la contaminazione dell’ambiente. Il contatto delle mani, siano quelle degli operatori sanitari come dei pazienti, con le superfici contaminate può favorire il trasferimento dei microrganismi ed è quindi indispensabile che tutti si lavino le mani.

Uno studio ha utilizzato un sistema che collega i transponder ai braccialetti dei pazienti per registrare i loro movimenti e ogni uso di sapone e disinfettante per le mani in un reparto ospedaliero per un totale di 200 pazienti ed ha rilevato, ad esempio, che il tasso complessivo d’igiene delle mani dopo l'uso del bagno era inferiore al 35%.

Da un’indagine trasversale effettuata da alcuni ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison sul totale di 207 pazienti è emerso che in ospedale ci si lava meno le mani che al proprio domicilio. Ad esempio, l'85% degli intervistati dichiarava di lavarsi le mani dopo aver usato il bagno a casa, rispetto a solo il 69,5% in ospedale. Allo stesso modo, il 64,7% si è lavato le mani prima di mangiare a casa, mentre solo il 41,4% lo ha fatto in ospedale.

Alcuni fattori non favoriscono l’adesione dei pazienti all’igiene delle mani, quali ad esempio la scarsità di lavandini e il grado di autonomia dei pazienti. Mentre i pazienti autonomi possono accedere ai lavandini presenti nei bagni, quelli che sono costretti a letto o hanno problemi di mobilità non sono in grado di farlo.

Negli ospedali per acuti sono stati introdotti numerosi prodotti per aiutare a migliorare l’igiene delle mani dei pazienti come le salviette o la presenza del gel idro-alcolico. L’89,4% dei pazienti considerava utile la presenza di un flacone di gel idroalcolico vicino al letto come per 87,2% la presenza di salviette monouso sul vassoio dei pasti principali. La scelta di utilizzare per l’igiene delle mani una brocca con acqua e sapone e un catino appare laborioso ed è quindi importante individuare gli ausili necessari per permettere l’igiene delle mani.

L’utilizzo di soli prodotti a base alcolica può essere controindicato per motivi religiosi e per problemi legati all’alcool. La scelta di utilizzare delle salviette in confezione monouso potrebbe essere problematica per i pazienti che hanno una destrezza limitata per aprire la confezione. È auspicabile per questi pazienti rendere disponibili salviette per le mani in un contenitore di facile apertura o la disponibilità di un erogatore automatico di gel idroalcolico.

Alcuni pazienti, compresi i bambini, quelli con demenza o disabilità potrebbero non essere in grado di eseguire l’igiene delle mani da soli e quindi avranno bisogno del supporto del personale sanitario. Nei pazienti con problemi neurologici che provocano contratture, l'igiene delle mani deve essere accompagnata da un'ispezione visiva per danni alla pelle o alle unghie. È inoltre necessario far comprendere ai pazienti che una buona igiene delle mani può proteggere sé stessi e gli altri dalle infezioni; questa consapevolezza favorisce il miglioramento dell’adesione all’igiene delle mani.

Quando dovrebbero lavarsi le mani i pazienti

Alcuni autori si sono chiesti quando i pazienti dovrebbero lavarsi le mani? In fondo per gli operatori sanitari sono stati individuati i 5 momenti dell’igiene delle mani. Da questo punto di vista in letteratura non troviamo un’indicazione univoca, ma alcune proposte che in parte sono sovrapponibili.

L’altro aspetto sul quale è necessario porre attenzione sono gli elementi e le azioni necessarie per promuovere l’igiene delle mani nei pazienti così come si è fatto per gli operatori attraverso gli strumenti della strategia multimodale dell’OMS.

Educare i pazienti a eseguire dell’igiene delle mani. Rendere facile la possibilità di lavarsi le mani. Ricordare quando è necessario eseguire l’igiene delle mani. Educare i pazienti a preoccuparsi del rischio che le loro mani possono rappresentare per sé stessi e per gli altri.

Misurare l’adesione all'igiene delle mani dei pazienti nell'ambito del piano generale di miglioramento della qualità e della sicurezza delle cure. Tutti questi interventi rappresentano sicuramente attività vantaggiose per la prevenzione del rischio infettivo e per lo sviluppo di programma di promozione dell’igiene, ma hanno anche un impatto positivo sul comfort e il benessere dei pazienti.

Promuovere l'igiene delle mani dei pazienti rappresenta un ambito proprio dell’intervento infermieristico come ci ricorda il nostro profilo professionale quando individua tra le funzioni dell’assistenza infermieristica la prevenzione delle malattie e l’educazione sanitaria.

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