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Delirium: fattori favorenti e scatenanti

di Daniela Berardinelli

Quali sono i fattori più frequentemente associati all’insorgenza di delirium? Le sue cause eziologiche sono ancora sconosciute, ma una recente revisione sistematica di letteratura, pubblicata sulla rivista JAMA (Journal of the American Medical Association) Network Open, ha studiato i possibili fattori predisponenti e precipitanti, analizzando 315 studi scientifici pubblicati nell’arco dell’ultimo trentennio, per un totale di 101.144 pazienti.

Fattori favorenti il delirium

Tra i fattori che possono essere associati all’insorgenza di delirium c'è il ricovero in terapia intensiva

L’incidenza di delirium è molto elevata e si differenzia tra setting di cura.

Nell’area medica varia dal 29% al 64%, è pari al 50% dopo interventi chirurgici definiti ad alto rischio ed è maggiore del 75% nei pazienti che vengono sottoposti a ventilazione meccanica in terapia intensiva.

La presenza di delirium è inoltre associata all’insorgenza di eventi sfavorevoli quali il maggior rischio di caduta, declino funzionale, demenza, prolungamento della durata della degenza e morte.

Sono stati identificati 33 fattori predisponenti. Tra i più frequenti, si riscontrano l’età avanzata e il deterioramento cognitivo; a seguire problematiche fisiche funzionali, patologie cardiovascolari, neurologiche e psichiatriche.

La letteratura scientifica pregressa dava già indicazioni in merito ai fattori associati all’insorgenza di delirium, ma questa revisione sistematica discute anche elementi meno comuni nei precedenti studi, come la bassa scolarità, l’anemia, il fumo, l’assunzione di una politerapia, l’ansia, la presenza di dolore, le apnee notturne e patologie come il diabete, la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) e l’insufficienza renale cronica. Nessuna razza e, nemmeno il sesso, sono stati associati ad una maggiore insorgenza di delirium che, in alcuni studi, prevale in quello maschile, in altri nel femminile.

Cosa protegge dal delirium?

Il mantenimento dello stato cognitivo, ovvero la capacità di un individuo di resistere ai cambiamenti o alle sollecitazioni al cervello, appare l’elemento maggiormente protettivo dall’insorgenza di delirium.

Lo stato cognitivo può essere preservato attraverso la riserva di un vocabolario ricco e il frequente coinvolgimento nelle attività sociali. Altri fattori che sembrano ridurre il rischio di delirium sono un buon controllo del dolore, con o senza oppioidi, il poter usufruire di una televisione o di una radio, disporre di una stanza singola in terapia intensiva, il numero delle ore di mobilizzazione, l’uso di farmaci vasopressori, inotropi, antipertensivi, antianginosi, antiretrovirali, l’igiene del sonno, e l’anestesia regionale.

In questa revisione il delirium è stato analizzato in tutti i setting e popolazioni adulte. Gli studi inclusi erano di coorte o caso-controllo e gli strumenti utilizzati per diagnosticare la presenza di delirium: il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), la Confusion Assessment Method (CAM, anche nella sua versione per la terapia intensiva) e la Delirium Rating Scale.

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